Addome acuto: differenze tra le versioni

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Può andare incontro a risoluzione spontanea o, nei casi di pertinenza [[Medicina interna|internistica]], dopo [[farmaco| terapia farmacologica]], ma il più delle volte richiede un [[chirurgia|trattamento chirurgico]] tempestivo e pertanto costituisce una delle cause più frequenti di ricovero nei reparti di [[chirurgia d'urgenza]] .
 
==Nomi==
==Inquadramento nosologico==
L''''addome acuto''', sotto l'aspetto [[nosologia|nosologico]], fa parte di quelle malattie che vengono identificate in base alla loro [[sintomatologia]] piuttosto che alla [[eziologia]], quindi alla causa che le sta determinando. Si tratta di una impostazione non condivisa da tutti e alla quale vengono mosse alcune critiche. </br>
Alcuni Autori contestano decisamente il termine ''Addome acuto'' , ritenendolo ‘’sbagliato’’ <ref> Harrison: Principi di Medicina Interna – Milano – McGraw-Hill Libri Italia - XXII edizione 1992; 136 </ref>, e gli preferiscono quello di ''[[Dolore addominale|Dolore acuto addominale]]'', l’ ''Abdominal Acute Pain'' degli autori anglosassoni, per sottolineare il ruolo del sintomo principale, il [[dolore]]. <ref> K.Mills – R.Morton – G.Page – Medicina d’Urgenza e Pronto Soccorso – UTET 1996 </ref>
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L’argomento è assente da alcuni importanti trattati di Chirurgia, <ref> Hamilton Bailey – Chirurgia d’Urgenza – Antonio Delfino Editore Roma 1992 (XI edizione) </ref> <ref> Galeno Ceccarelli – Trattato Italiano di Patologia Chirurgica – Piccin 1966 </ref> <ref> Luigi Gallone - Patologia Chirurgica – C.E.Ambrosiana Milano 1980 </ref> che considerano l'Addome acuto come un momento evolutivo di determinate patologie . In altri testi invece, soprattutto quelli più recenti, è sviluppato ampiamente come entità nosologica <ref name=zannini> </ref> <ref> V.Di Carlo - G.Balzano in: Renzo Dionigi – Chirurgia – Masson 1992 </ref>.
 
==Generalità==
L' ''Addome acuto'' rappresenta un momento patologico comune a malattie diverse per natura e per sede. Come tale è di frequente riscontro nella pratica clinica ed il medico è chiamato a prendere in tempi brevi alcune decisioni tra le quali la più importante è di stabilire se si trova di fronte a un caso di pertinenza medica o chirurgica.
 
In generale i ''casi medici'', a parte l' [[infarto miocardico acuto|infarto acuto del miocardio]] hanno un decorso meno drammatico e consentono l'espletamento delle prime indagini con relativa tranquillità.
 
In gran parte dei ''casi chirurgici'' invece il quadro clinico appare da subito più severo e incalza il medico a scelte difficili. Infatti mentre per alcune malattie come l'[[occlusione intestinale]] una terapia chirurgica tempestiva dà risultati eccellenti in termini di sopravvivenza del paziente, per altre come l'[[appendicite acuta]] o la [[pancreatite]], se non complicate, l'indicazione chirurgica urgente può essere eccessiva in quanto si tratta di situazioni patologiche che possono anche regredire spontaneamente. D'altra parte per esse, e in particolare per l'appendicite, esiste il rischio concreto di un aggravamento legato all'insorgenza di una [[peritonite]] sempre temibile.
Di conseguenza al medico è affidato il compito di discriminare le varie situazioni tenendole sotto controllo con una attenta e costante '''osservazione clinica''' che gli consenta di cogliere il momento in cui un ‘’quadro acuto addominale’’ diventa una ‘’emergenza addominale chirurgica’’, ossia una condizione che richiede il trattamento operatorio immediato e non ulteriormente differibile.
 
Si tratta di una valutazione difficile perché non è basata su una diagnosi eziologica, (che di fatto anticipa) né, spesso, sui reperti obiettivi forniti dalle varie indagini praticate ma che deriva dalla capacità di cogliere in tempo la comparsa di alcuni [[sintomatologia|segni patognomonici]].
 
Questo tipo di indicazione chirurgica essenzialmente 'generica' non fa previsioni sull'andamento dell'intervento né sui risultati che darà in termini pratici e quindi prognostici ma si affida a una [[laparatomia]], o a una [[laparoscopia]], detta ''esplorativa'' per sottolinearne l'aspetto diagnostico ma che ha, naturalmente, anche intenti curativi. Si propone:
* di stabilire l'eziologia del quadro patologico
* di valutare la natura e l'entità dei danni prodotti
* di correggerli eliminando la causa scatenante
==Sintomatologia ==
L’Addome acuto si manifesta con una sintomatologia in cui assume carattere predominante il [[dolore]]. Ad esso si associano variamente altri segni quale il [[vomito]], i disturbi delle funzioni intestinali, l’irrequietezza motoria, la [[febbre]], la [[tachicardia]], la [[ipotensione]] fino allo [[shock]].
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* Rilevazione: della frequenza e dei caratteri del [[polso arterioso]] e della [[respirazione]], della [[pressione arteriosa]], della [[temperatura corporea]].
 
===Diagnostica strumentale e di laboratorio===
 
Alla risoluzione di molti dubbi contribuiscono in maniera decisiva le indagini strumentali e di laboratorio messe in atto fin dall’arrivo del paziente in Pronto Soccorso. Spesso da sole forniscono immediatamente gli elementi necessari alla diagnosi, altre volte hanno bisogno di essere ripetute nel tempo per delineare i contorni di una malattia e la sua evoluzione.</br>
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Un '''addome chirurgico''' infatti non implica necessariamente il trattamento operatorio, o quanto meno quello urgente. [[Immagine:Apendicitis_dolor.svg|thumb|right|sedi di dolore appendicolare]]
Per principio il ricorso alla terapia chirurgica '''di elezione''' è preferibile a quella '''di urgenza''' perché consente di pianificare l'intervento e quindi di ricorrere a laparatomie mirate ma soprattutto di preparare adeguatamente i pazienti. Inoltre molte patologie, anche gravi, possono andare incontro a risoluzione spontanea o dopo terapia medica. Un caso emblematico è quello della patologia appendicolare. Le appendiciti sono tra le prime cause di morbilità chirurgica, hanno un decorso imprevedibile, in molti casi sono di difficile inquadramento e richiedono una attenta valutazione diagnostica in senso differenziale; richiedono in definitiva una attesa vigile.</br>
 
Una attesa ''armata'' come dicevano i Clinici del passato convinti che: << intervenire troppo presto può costituire un errore, ma farlo in ritardo può rivelarsi fatale>>. </br>
Alla diagnosi differenziale spetta quindi il compito più difficile. Fortunatamente essa si può giovare di numerose indagini strumentali e di laboratorio ma certamente a fondamento di ogni decisione resta l'osservazione clinica del paziente perché permette di cogliere il momento in cui, come detto, un quadro acuto addominale diventa una emergenza addominale chirurgica.</br>
A distanza di mezzo secolo suona ancora attuale il concetto espresso da un illustre chirurgo, Henri Mondor, che riferendosi alla ''contrattura'' della parete addominale, segno caratteristico di una peritonite ammoniva: