Simone Signoret: differenze tra le versioni

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|GiornoMeseNascita = 25 marzo
|AnnoNascita = 1921
|LuogoMorte = Autheuil-Authouillet
|GiornoMeseMorte = 30 settembre
|AnnoMorte = 1985
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}}
==Biografia==
Figlia primogenita di André Kaminker, [[ebreo]] [[Polonia|polacco]], e di una [[Francia|francese]] di cognome Signoret, Simone nacque a [[Wiesbaden]] che, pur in territorio tedesco, si trovava nel [[1921]] sotto l'occupazione francese seguita alla [[prima guerra mondiale]].
Maturò spiritualmente nel quartiere di [[Saint-Germain-des-Prés]], divenendo anticonformista, combattiva, devota alla causa della [[giustizia sociale]]; quando cominciò a frequentare la [[Rive Gauche]] era una dattilografa che discuteva di [[Karl Marx]] e beveva vino rosso con poeti e pittori famelici, per i quali la miseria era una bandiera di nobiltà.
 
André Kaminker ([[1888]]-[[1961]]), traduttore simultaneo (nel [[1934]] tradusse anche un discorso ufficiale tenuto da [[Adolf Hitler|Hitler]] a [[Norimberga]]) fu uno dei fondatori dell'Associazione internazionale interpreti e fu capo interprete del [[Consiglio d'Europa]].
Portava pantaloni di flanella, maglioni fino al collo e fumava le ''Caporal'': era l'[[epoca d'oro]] di [[Saint-Germain-des-Prés]], e qui un giorno conobbe [[Jacques Prévert]].<br/>
Intanto i suoi amici la introducevano nel mondo del [[cinema]], le procuravano particine utili a migliorare il magro bilancio.<br/>
Poi, nel [[1947]], sempre a Saint-Germain, incontrò il regista [[Yves Allegret]] e lo sposò, le particine divennero parti.
 
Dopo essersi trasferita in [[Bretagna]] negli anni della [[seconda guerra mondiale]], Simone torna a Parigi nel [[1941]] e lavora come segretaria per [[Jean Luchaire]]. Grazie alla figlia di quest'ultimo, Corinne, comincia a interpretare qualche piccolo ruolo cinematografico e adotta come nome d'arte quello della madre.
Tre anni dopo Prévert le presentò un giovanotto alto, dal viso marcato, lo sguardo ironico: un [[italia]]no arrivato in [[Francia]] da bambino, la quinta elementare, scaricatore di porto, ma la [[Édith Piaf|Piaf]] gli ha scoperto una bella voce e lo ha lanciato. Questo giovanotto ha portato al trionfo [[Le foglie morte]] di Prévert.<br/>
Si chiamava ''Ivo Livi'', poi [[Yves Montand]].
 
Nel [[1943]] conosce [[Yves Allégret]] e nel [[1948]] lo sposa. La loro figlia [[Catherine Allégret|Catherine]] era nata il [[9 aprile]] [[1946]]. Nello stesso anno Simone conosce la popolarità grazie al ruolo da lei interpretato nel film ''[[L'albero della malavita]] (Macadam)'', che le frutta il premio Suzanne Bianchetti nel [[1947]]. Allégret offre a Simone Signoret i suoi primi ruoli importanti, tra cui quello della prostituta sfruttata in ''[[Dédée d'Anvers]]'' (1947).
S'innamorarono.
 
Era l'epoca d'oro di [[Saint-Germain-des-Prés]]; Simone frequentava il mondo intellettuale della [[Rive Gauche]], portava pantaloni di flanella, maglioni fino al collo e fumava le ''Caporal''. Anticonformista, combattiva, devota alla causa della [[giustizia sociale]], qui un giorno conobbe [[Jacques Prévert]]. Qualche anno dopo, Prévert le presentò un [[italia]]no arrivato in Francia da bambino, uno scaricatore di porto che la [[Édith Piaf|Piaf]] aveva scoperto e lanciato come cantante. Si chiamava Ivo Livi, poi [[Yves Montand]].
Due anni dopo si sposarono e da allora il loro mondo ha sempre avuto le parole di Prévert e la musica di [[Kosma]].
 
Nell'agosto [[1949]], Simone decise di lasciare suo marito e di andare a vivere con Yves Montand. Dal loro matrimonio (dicembre [[1951]]), il loro burrascoso legame durerà tutta la vita.
Uno dei film più belli che Simone Signoret ha interpretato è ''Dédée d'Anvers'', di [[Yves Allégret]], del [[1948]], nel quale intepreta il ruolo di una prostituta sfruttata da ''Marco'' ([[Marcel Dalio]]), portiere di un bar.
Altri interpreti del film sono [[Bernard Blier]], ''Monsieur'', il gestore del bar.
Il film termina con la morte accidentale di Marco e la partenza definitiva dal bordello di Dédée, aiutata da Monsieur.
 
Dopo alcuni film prestigiosi, oggi considerati dei classici, quali ''[[Il piacere e l'amore]] (La ronde)'' di [[Max Ophüls]] ([[1950]]) e ''[[Casco d'oro (film 1952)|Casco d'oro]] (Casque d'or)'' di [[Jacques Becker]], nel [[1960]] ottiene l'[[Oscar alla miglior attrice|Oscar come migliore attrice protagonista]] per ''[[La strada dei quartieri alti]] (Room at the top)''. Nello stesso anno, sotto la direzione di [[Antonio Pietrangeli]], veste i panni ancora una volta di prostituta agli sgoccioli della sua carriera nel film italiano ''[[Adua e le compagne]]'', affiancata nel cast da [[Sandra Milo]], [[Marcello Mastroianni]] e [[Domenico Modugno]].
Altro film, con ruolo analogo, che ha vinto l'[[Oscar al miglior film straniero]] nel [[1978]] è ''La vita davanti a sé'' di [[Moshé Mizrahi]]. Vale soprattutto come saggio di bravura della Signoret- dall'eccellente prestazione di [[Mohamed Zinet]] nel ruolo di ''Youssef'' e del tenerissimo [[Samy Ben Youb]] nel ruolo di ''Momo''.
Narra la storia di Madame Rose, ex prostituta ebrea, residente in un quartiere dove coabitano neri, arabi ed ebrei. Scampata al campo di concentramento, decide di allevare i figli delle colleghe. In miseria, alla fine dei suoi giorni, ha accanto a sé proprio ''Momo''.
 
Durante il viaggio negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] per il ritiro del premio Oscar, la coppia Montand-Signoret ha occasione di conoscere [[Marilyn Monroe]], al tempo sposata allo scrittore [[Arthur Miller]]. Le due coppie simpatizzano e Marilyn impone Yves Montand come suo partner nel film ''[[Facciamo l'amore]] (Let's Make Love)'', che avrebbe dovuto girare di lì a poco. Simone riparte per la Francia e fra i due attori nasce un legame passionale che diventa in breve di dominio pubblico. Al termine delle riprese, e dopo la promozione del film, Yves Montand si riconcilia comunque con sua moglie.
[[Casco d'oro (film 1952)|Casco d'oro]] ([[1952]], di [[Jacques Becker]]), premio [[BAFTA]] quale [[BAFTA alla migliore attrice protagonista|attrice internazionale dell'anno]], ''[[Teresa Raquin (film 1953)|Teresa Raquin]]'' ([[1953]], di [[Marcel Carné]]), [[I diabolici (film, 1955)|I diabolici]] ([[1955]], di [[Clouzot]]), [[Le vergini di Salem (film, 1957)|Le vergini di Salem]] ([[1957]], secondo BAFTA, di [[Rouleau]]), un [[Premio Oscar]] nel [[1959]] con [[La strada dei quartieri alti]], terzo BAFTA, che le fece dire "la popolarità è un dolce veleno".<br>
 
Nel 1960, sotto la precisissima direzione di Antonio Petrangeli, veste i panni ancora una volta di una prostituta agli sgoccioli della sua carriera nel film "Adua e le compagne",affiancata nel cast da Sandra Milo, Marcello Mastroianni e Domenico Modugno.
Anche la Signoret sarà tuttavia invitata in America ad interpretare alcuni film tra il [[1965]] e il [[1968]]: ''[[La nave dei folli]] (Ship of Fools)'' di [[Stanley Kramer]], ''[[Chiamata per il morto]] (The Deadly Affair)'' e ''[[Il gabbiano (film 1968)|Il gabbiano]] (The Seagull)'', entrambi di [[Sidney Lumet]], ''[[Assassinio al terzo piano]] (Games)'' di [[Curtis Harrington]]. In seguito sceglierà ruoli forti e determinati, spesso in film di denuncia civile come ''[[La confessione]] (L'Aveu)'' di [[Costa-Gavras]] ([[1970]]).
Non ne ha mai subito la tirannia: ed eccola ancora recitare nei [[teatro|teatri]], e di tanto in tanto fare un film, ma soprattutto essere indipendente, una [[Divismo|diva]] veramente antidiva.
 
Nel [[1976]], Simone Signoret pubblica la sua [[autobiografia]]: ''[[La nostalgia non è più quella di un tempo]]'' e nel [[1985]] il romanzo: ''[[Addio Volodia]]''.
 
Nel [[1977]], la sua interpretazione in ''[[La vita davanti a sé]] (La Vie devant soi)'' di [[Moshe Mizrahi]], le varrà il [[Premi César 1978|premio César 1978]] come [[Premio César per la migliore attrice|migliore attrice]], mentre il film vince l'[[Oscar al miglior film straniero]]. Narra la storia di Madame RoseRosa, ex prostituta ebrea, residente in un quartiere dove coabitano neri, arabi ed ebrei. Scampata al campo di concentramento, decide di allevare i figli delle colleghe. In miseria, alla fine dei suoi giorni, ha accanto a sé propriouno di loro, ''Momo''.
 
L'ultimo film interpretato dalla Signoret, ''L'Etoile du Nord'', risale al [[1981]]. Successivamente la sua salute comincia a deteriorarsi e una grave malattia della [[retina]] la rende praticamente cieca. Il [[30 settembre]] [[1985]], a 64 anni, Simone si spegne nella grande villa di [[Autheuil-Authouillet|Autheuil-sur-Herne]], che lei e Yves avevano acquistato nel [[1954]] dopo i primi grandi successi.
 
==Filmografia==
<small>da completare</small>
* ''Le prince charmant'', regia di [[Jean Boyer]] ([[1941]])
* ''Boléro'' regia di [[Jean Boyer]] (1941)
* ''L'Ange de la nuit'', regia di [[André Berthomieu]] ([[1942]])
* ''[[Les Visiteurs du soir]]'', regia di [[Marcel Carné]] (1942)
* ''Le Voyageur de la Toussaint'', regia di [[Louis Daquin]] (1942)
* ''Adieu Léonard'', regia di [[Pierre Prévert]] ([[1943]])
* ''Béatrice devant le désir'', regia di [[Jean de Marguenat]] (1943)
* ''La boîte aux rêves'', regia di [[Yves Allégret]] (1943)
* ''Le mort ne reçoit plus'', regia di [[Jean Tarride]] (1943)
* ''Service de nuit'', regia di [[Jean Faurez]] ([[1944]])
* ''Le couple idéal'', regia di [[Bernard Roland]] ([[1945]])
* ''Les Démons de l'aube'', regia di [[Yves Allégret]] (1945)
* ''[[L'albero della malavita]] (Macadam)'', regia di [[Marcel Blistène]] e [[Jacques Feyder]] ([[1946]])
* ''[[Fantômas]]'', regia di [[Jean Sacha]] ([[1947]])
* ''[[Les guerriers dans l'ombre]] (Against the Wind)'', regia di [[Charles Crichton]] (1947)
* ''[[Dédée d'Anvers]]'', regia di [[Yves Allégret]] (1947)
* ''Impasse des Deux-Anges'' , regia di [[Maurice Tourneur]] ([[1948]])
* ''Manèges'', regia di [[Yves Allégret]] ([[1949]])
* ''[[Il piacere e l'amore]] (La Ronde)'', regia di [[Max Ophüls]] ([[1950]])
* ''[[Sacrificio supremo, braccato]] (Gunman in the streets)'', regia di [[Boris Lewin]] e [[Frank Tuttle]] (1950)
* ''[[Ombre malefiche]] (Ombre et lumière)'', regia di [[Henri Calef]] (1950)
* ''[[Casco d'oro (film 1952)|Casco d'oro]] (Casque d'or)'', regia di [[Jacques Becker]] ([[1952]])
 
== Riconoscimenti ==
 
[[Casco d'oro (film 1952)|Casco d'oro]] ([[1952]], di [[Jacques Becker]]), premio [[BAFTA]] quale [[BAFTA alla migliore attrice protagonista|attrice internazionale dell'anno]], ''[[Teresa Raquin (film 1953)|Teresa Raquin]]'' ([[1953]], di [[Marcel Carné]]), [[I diabolici (film, 1955)|I diabolici]] ([[1955]], di [[Clouzot]]), [[Le vergini di Salem (film, 1957)|Le vergini di Salem]] ([[1957]], secondo BAFTA, di [[Rouleau]]), un [[Premio Oscar]] nel [[1959]] con [[La strada dei quartieri alti]], terzo BAFTA, che le fece dire "la popolarità è un dolce veleno".<br>
 
==Altri progetti==