IGNITOR: differenze tra le versioni

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'''IGNITOR''' è il nome di un progetto italiano per la realizzazione di un [[reattore nucleare a fusione|reattore]] sperimentale a [[fusione nucleare]] con confinamento magnetico, all'interno del quale si intende raggiungere l'ignizione (o bruciamento) del [[fisica del plasma|plasma]], ovvero l'autosostentamento della reazione di fusione grazie al [[calore]] prodotto dalla fusione stessa.
 
Proposto per la prima volta nel 1977 dal prof. [[Bruno Coppi]] del [[Massachusetts Institute of Technology]], (già progettista di un'altro reattore sperimentale per la fusione nucleare, [[Alcator]]), il progetto di massima è stato sviluppato principalmente nei laboratori di [[Frascati]] dell'[[Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente|ENEA]], con la collaborazione di diverse università italiane.
 
Rispetto al progetto internazionale [[ITER]], l'IGNITOR ha dimensioni e costi molto più ridotti: il reattore di ITER dovrebbe infatti pesare circa 19.000 tonnellate, mentre l'IGNITOR solo 500, sviluppando comunque una potenza di fusione di circa 100 [[Watt|MW]]. Per questo motivo la realizzazione, secondo i promotori del progetto, potrebbe essere portata avanti anche solo con risorse nazionali (ITER, per i suoi elevatissimi costi, è un progetto internazionale finanziato anche dall'[[Unione europea]]) anche se ovviamente la collaborazione internazionale è auspicabile.