Stereoscopia artificiale: differenze tra le versioni

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Sistemo unità a norme SI
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*sulla base del rilievo effettuato, il cervello dirige la mano sull'oggetto, effettuando, in pratica, una verifica del rilevo effettuato;
*nei primi mesi di vita, un bambino non sempre riesce ad afferrare ciò che gli viene mostrato, ma deve fare più di un tentativo. In seguito, con il passare degli anni, con il continuo allenamento, diventa infallibile nel ''rilievo a portata di mano'';
*il campo di azione della mano, guidata dagli occhi, varia dalla minima distanza di osservazione, mediamente 25 cm.centimetri, ad una distanza massima uguale alla lunghezza del braccio, circa 100 cm.centimetri;
*il rapporto tra la distanza interpupillare umana e la minina distanza di osservazione corrisponde approssimativamente al valore di 1/5;
*il rapporto tra la distanza interpupillare umana e la massima distanza di presa corrisponde approssimativamente al valore di 1/20;
Per concludere, se facciamo due fotografie di un edificio, da noi distante 10 m.metri, spostandoci lateralmente di 1 m.metro (cioè utilizzando 1/10 come rapporto base/distanza), avremo a disposizione l'immagine stereoscopica di un perfetto modellino, chiamata ''modello ottico tridimensionale''.
 
Per deformare il modello solo in profondità, cioè aumentare solo la terza dimensione, dobbiamo utilizzare uno stereoscopio con una distanza lente-fotografia superiore alla distanza focale della macchina fotografica utilizzata. Ovviamente se le fotografie sono state ingrandite, il valore della distanza focale deve essere aumentata propozionalmente.