Gipsoteca Davide Calandra: differenze tra le versioni
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== Storia della Gipsoteca ==
La prima inaugurazione della gipsoteca risale al 21 giugno 1973, a seguito della donazione da parte di Elena Calandra Cravero, figlia dello scultore, che, nel 1972, aveva donato alla città di Savigliano una serie di gessi. Il primo nucleo di opere di Calandra arrivò al Museo nel 1917, grazie alla donazione della vedova di Calandra, Luisa. La presenza di una Gipsoteca dedicata all’artista torinese nella città di Savigliano è giustificata da almeno quattro circostanze:
* le origini della Famiglia Calandra nella provincia di Cuneo e i loro possedimenti nella zona di Murello e Villanova Solaro, nelle vicinanze di Savigliano
* il ruolo svolto dal padre, Claudio Calandra, come consigliere provinciale per il Mandamento di Villanova Solaro fino al 1880 e come rappresentante per la IX e X Legislatura del Collegio di Savigliano nel [[Parlamento Italiano]]
* La commissione da parete dell’Amministrazione della Città, nel 1914, a Calandra del monumento all’astronomo [[Schiaparelli]], mai realizzata
* la donazione da parte dello stesso scultore al Comune del bozzetto per la lapide al [[Generale Arimondi]] realizzato per l’omonima caserma torinese.
Nel 1983 altri 140 pezzi, arrivarono alla Gipsoteca come dono da parte del Sovrano Militare [[Ordine di Malta]], erede universale, fino a quel momento, dei beni dei Calandra dopo la morte dei due figli, Elena e Davide.
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