Il pipistrello: differenze tra le versioni
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Giunge il momento in cui gli invitati dovrebbero svelare le rispettive identità. Rosalinde non vuole, e canta una ''csárdás'', per far vedere e sentire quant'è ungherese («''Klange der Heimat''»). Ora gli invitati vogliono che Falke faccia lo scherzo promesso: la storia del pipistrello. A queste parole Eisenstein si ricorda della beffa fatta a Falke e la racconta a tutti: egli, dopo aver fatto in modo che si ubriacasse, lo ha deposto, la mattina presto sotto un albero con il suo costume da pipistrello e l'ha costretto ad attraversare la città vestito in questo modo, deriso da tutti. Questo racconto diverte i presenti, ma è ormai giunta l'ora della cena. Orlofsky canta l'aria dello champagne («''Im Fenerstrom der Reben''») e tutti fraternamente si vogliono bene a ritmo di valzer («''Bruderlein, Bruderlein, und Schwesterlein''»). La festa è ormai al culmine. Eisenstein tenta ancora, ma invano, di convincere la "Contessa" a smascherarsi. Alle sei Eisenstein e Frank se ne vanno: tutti e due verso la prigione, ignorando che l'uno è il direttore del carcere e l'altro il carcerato.
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Nell'ufficio del direttore delle carceri. È l'alba. Alfred sta cantando. Il guardiano Frosch, ubriaco, lo zittisce e prepara il rapporto per Frank, da poco reduce, ancora inebriato e... ubriaco, dalla festa presso Orlofsky.
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