Slave (BDSM): differenze tra le versioni

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precisazioni sul concetto di slave, da non confondere con forme più blande di sottomissione
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Con il termine '''slave''' (in italiano ''schiavo''), nel lessico proprio alla comunità [[BDSM]], ci si riferisce generalmente al soggetto, di sesso maschile o femminile, in condizione di sottomissione fisica e/o psicologica rispetto al soggetto dominante (Dom). nellContrariamente al mondo anglosassone, in Italia è invalso l'ambitouso improprio di denominare come ''slave'' chiunque pratichi BDSM come sottomesso, ignorando quasi completamente termini intermedi come ''sottomesso'', ''sub'' e altri. In realtà, essere ''slave'' è la forma più estrema di sottomissione e consiste nel far dono di sé al soggetto dominante, che in tal caso può essere una relazione[[Mistress]] (padrona) o un [[Master]] (padrone), rinunciando in modo totale a qualunque forma di parità. Lo ''slave'' si identifica nell'appartenenza al proprio padrone, fermo restando che ciò avviene sempre nell'ambito di rapporti consapevoli e consensuali identificabili come [[SSC]] o [[BDSM|RACK]] e che tale "appartenenza" non ha nessun valore legale. Pochissimi, anche in ambito [[BDSM]], sono ''slave'', la qual cosa, in base a quanto detto, si configura come una attivitàvera e propria scelta di tipovita che va ben oltre il gioco sessualeoccasionale.
 
In modo più specifico, lo/a slave è colui o colei che vive la condizione di sottomissione all'interno di una relazione continuativa ([[24/7 (sessualità)|24/7]]) o comunque prolungata nel tempo e comprendente aspetti sentimentali e, relazionali, oltre che specificamentee sessuali. Laddove la relazione invece consiste in una pura e semplice attività sessuale occasionale o saltuaria si parla più propriamente di soggetto [[sub (BDSM)|sub]] o '''bottom''' (nel senso di individuo che "sta sotto", subendo passivamente l'attivitàsempre impostase ociò guidataè davoluto undalla soggettoparte dominante).
In italiano tale termine è comunemente tradotto come schiavo/a, ma è più frequente il suo uso in lingua inglese, in correlazione con i termini [[Master]] o [[Mistress]] atti a identificare i soggetti dominanti in relazione al genere di appartenenza.
 
In modo più specifico, lo/a slave è colui o colei che vive la condizione di sottomissione all'interno di una relazione continuativa ([[24/7 (sessualità)|24/7]]) o comunque prolungata nel tempo e comprendente aspetti sentimentali e relazionali, oltre che specificamente sessuali. Laddove la relazione invece consiste in una pura e semplice attività sessuale occasionale o saltuaria si parla più propriamente di soggetto [[sub (BDSM)|sub]] o '''bottom''' (nel senso di individuo che "sta sotto", subendo passivamente l'attività imposta o guidata da un soggetto dominante).
 
== Total Power Exchange ==
{{Vedi anche|Total Power Exchange}}
Con la locuzione inglese Total Power Exchange (TPE), letteralmente "consegnascambio assolutatotale deldi potere", ci si riferisce inal particolare a una modalitàtipo di rapporto frache intercorre tra ''slave'' e soggetto''mistress'' dominante,o ''master'' e mette in cuievidenza èl'effettiva, ilreale soggettonon-parità dominanteche aintercorre prenderetra tuttele oparti. comunqueE' launa stragrande maggioranzamodalità delledi decisioni,rapporto relativein siacui allail relazionesoggetto didominante coppiaprendere checontrollo adi ognitutta altroo aspettoquasi dellala vita del soggetto ''slave''. InCiò unanon relazionesignifica diche questo tipo limitazioni quali lquest'utilizzoultimo dellavenga parolaprivato di sicurezza ([[safeword]]) ovvero contratti o altri limiti in qualsiasi modo formalizzati o negoziatipotere fradecisionale, lema parti,che nonquesto sonodovrà ammesse;sempre loindirizzato slave affidaverso il totalebenessere controllo sulla sua libertà al propriodel padrone, cheanche disponecon diuna luibuona secondodose ledi proprieiniziativa personalie esigenzeautonomia.
Come detto prima, ''slave'' è una parola abusata in cui si identificano in molti. Quindi parlare, per esempio, di rapporto padrona-schiavo fondato sul TPE, significa mettere in chiaro l'effettiva estrema realtà del rapporto. Per cui TPE assume il ruolo di discriminante per capire bene ciò di cui si parla.
 
== Addestramento dello slave ==
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In alcuni casi questo addestramento può comportare modifiche all'aspetto fisico, alle posture assunte dallo slave, particolari regole per l'alimentazione o l'abbigliamento, e frequenti punizioni necessarie per correggere le imperfezioni nel comportamento dello slave, inizialmente piuttosto ricorrenti.
In particolari tipi di rapporto, l'addestramento dello slave può comportare anche una forma di training speciale, in cui lo slave viene adibito a svolgere in modo continuativo ruoli più specifici, quali ad es. quello di [[colf]], e riceve una formazione specifica in tale senso. In altri casi, l'addestramento può comportare la trasformazione, dal punto di vista comportamentale, del soggetto sottomesso, che viene educato a comportarsi come un vero e proprio animale, quale il cane o il cavallo (si parla in questo caso di ''dog-training'' o di ''pony-training''), al fine di degradarlo e accrescerne la sottomissione.
 
 
== Nota storica ==
 
Il termine ''slave'' deriva dal latino medievale ''slavus'' ed era inizialmente riferito, appunto, alle popolazioni slave. Il latino classico usava altre parole per indicare lo schiavo, come per esempio ''servus'' o ''captivus'' (prigioniero di guerra). L'uso di considerare ''slave'' come sinonimo di ''schiavo'' è dovuto alla deportazione di numerose popolazioni slave ad opera di Carlo Magno e che venivano poi rivendute come schiave. Il fenomeno era tale che in Europa occidentale gli slavi erano così diffusi sotto forma di schiavi, che ''slave'' ha soppiantato il termine ''captivus'' ed è diventato sinonimo di ''schiavo''. In effetti, la definizione di ''slavus'' è ''prigionierro di guerra slavo''.
 
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