Metilde Viscontini Dembowski: differenze tra le versioni
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|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = 1790
|LuogoMorte = Milano
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 1825
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|Epoca = XIX secolo
|Nazionalità = italiana
|PostNazionalità =
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Figlia di [[Carlo Viscontini]] e Luigia Merliani, cresciuta in una famiglia [[carboneria|carbonara]]<ref>http://www.storiadimilano.it/Personaggi/Ritratti%20femminili/bianca_milesi/bianca_milesi.htm</ref>, nel [[1807]] sposò [[Jan Dembowski]], ufficiale [[Regno Napoleonico|napoleonico]] vent'anni più vecchio di lei, da cui ebbe due figli. Il matrimonio non fu, però, felice e nel [[1814]] fuggì dal marito<ref>http://www.donneconoscenzastorica.it/testi/trame/mviscontini.htm</ref>, interrompendo un'impossibile convivenza<ref>http://www.compagnosegreto.it/numero2/donne7.htm</ref>.
Nel 1818 conobbe la nobildonna Matilde Viscontini Dembowski, il primo grande amore della sua vita, profondamente sentito ed altrettanto profondamente sofferto per il rifiuto di lei, una donna ancor giovane, separata dal marito, ricca e con un forte temperamento.▼
▲Nel [[1818]] conobbe
E' attivissima nella tutela del suo privato come del politico; difende i suoi diritti di madre e di donna contro le interpretazioni del codice napoleonico e asburgico, e lotta per i diritti di libertà del popolo lombardo. Per sfuggire alle violenze del marito si reca in Svizzera per ottenere una convenzione di separazione a lei favorevole e rientra a Milano nel 1816, quando il marito le riconosce i diritti sui figli, ma la obbliga a vivere con lui, pur concedendole la separazione di letto e di appartamento.▼
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Essendo la sua casa frequentata da liberali e patrioti, ebbe l'occasione di stringere amicizia anche con [[Ugo Foscolo]]<ref>http://www.compagnosegreto.it/numero2/donne7.htm</ref> con il quale ebbe una corrispondenza,
Muore a soli 35 anni di "tabe" in casa della cugina Francesca Milesi.▼
Fu una giardiniera carbonara, legata a [[Maria Frecavalli]], un'importante figura durante i [[Moti del 1820-1821|moti carbonari del 1821]] quando venne arrestata ed inquisita. Si ricorda, durante il giorno del processo [[24 dicembre]] [[1821]], il comportamento fiero davanti ai giudici, quando non ammise né fece i nomi di altri aderenti al moto.
==Bibliografia==
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*http://www.literary.it/dati/literary/torcellan/la_dolorosa_storia_del_sovversiv.html
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