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Nel 1540 lo si trova a [[Roma]], ove lavora assieme a [[Cornelius Cort]] (del quale fu forse aiutante), producendo una serie di opere sullo stile di [[Marcantonio Raimondi]]. he engraved after the latter the series of Christ and the Twelve Apostles (B. 16). He made no original engravings but transcribed on copper, by etching or with the burin, the works of Luca Penni, Raphael and Michelangelo. His most famous work is a very reduced copy of the Last Judgement (B. 28-1) by Michelangelo. Lasciata la città, si stabilì per un breve periodo a [[Firenze]], ed infine - dal 1558 - a [[Venezia]], ove creò una serie di incisioni tratte dalle opere di [[Tiziano]], oltre a svariate [[mappa|mappe]] e vedute di Venezia e di altre città.
 
 
Assistente universitario fino al 1827, ritornò in Dalmazia per dedicarsi all'attività di medico (a [[Sebenico]], [[Dernis]], [[Cattaro]] e [[Budua]]). I suoi appunti dell'epoca mostrano ancora una volta il suo vero interesse: recandosi a visitare i malati non mancava infatti di raccogliere gli esemplari di centinaia di erbe trovate lungo la strada, che in seguito classificava, descriveva ed archiviava. Nel contempo, manteneva una corrispondenza col proprio maestro padovano, quel professor [[Giuseppe Antonio Bonato]] che negli stessi anni cercava di istituire l'insegnamento autonomo della botanica nell'ateneo patavino.
 
De Visiani scrisse di alcune piante al direttore della ''"Gazzetta Botanica"'' (''"Botanische Zeitung"'') di [[Ratisbona]], e poco dopo venne invitato a collaborare alla rivista. Fra il 1828 e il 1830 pubblicò la classificazione e la descrizione di oltre cinquanta specie da lui scoperte.
 
==Professore a Padova==