Veritatis splendor: differenze tra le versioni
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==Sommario dell'enciclica==
La ''Veritatis Splendor'' risponde a questioni di [[teologia morale]] che sono state sollevate nella Chiesa soprattutto nella secondà metà del [[XX secolo]]. Tali questioni riguardano la capacità dell'uomo di discernere il bene, l'esistenza del male, il ruolo della libertà umana e della [[coscienza]] umana, il [[peccato]] mortale, l'autorità del [[magistero]] della Chiesa cattolica come guida per l'uomo. In risposta ad esse Papa Giovanni Paolo II afferma con forza che la verità morale è conoscibile, che la scelta del bene o del male ha un effetto profondo sulla relazione personale con [[Dio]], e che non c'è contraddizione tra la libertà e la scelta del bene.
===Risposta al relativismo morale===
La ''Veritatis Splendor'' inizia affermando che ci sono ancora verità assolute accessibili ad ogni persona. Contraria alla [[filosofia]] del [[relativismo]] morale, l'encicla afferma che la legge morale è universale, per tutte le persone delle differenti culture, essendo radicata nella stessa condizione umana. Giovanni Paolo II insegna che, indipendentemente da come e quanto una persona sia separata da Dio, "nella profondità del suo cuore permane sempre la nostalgia della verità assoluta e la sete di giungere alla pienezza della sua conoscenza" (VS 1). Continua scrivendo che "lo splendore della verità rifulge nell'intimo dello spirito umano" (VS 2).
===Autorità della Chiesa cattolica nell'insegnamento morale===
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