Veritatis splendor: differenze tra le versioni

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===Il giudizio della coscienza===
Il Papa ripropone l'insegnamento cattolico tradizionale secondo il quale l'uomo è obbligato interiormente a seguire alla propria [[Coscienza morale|coscienza]], e se non lo fa, egli è condannato dalla sua stessa coscienza. Giovanni Paolo II descrive la coscienza come una forma di dialogo interiore. Tuttavia, egli insiste, non è meramente una forma di dialogo tra l'uomo e se stesso, ma è molto di più, è un dialogo tra l'uomo e Dio. Seguendo [[Bonaventura_da_Bagnoregio|Bonaventura]], Giovanni Paolo II paragona la coscienza ad un araldo di Dio che proclama la legge divina. Il Papa insiste nel dire che, in opposizione a come si intende a volte, la coscienza non è in alternativa alla legge divina. Piuttosto, è il processo tramite il quale una persona è aiutata ad applicare le leggi divine nella concreta situazione che sta vivendo.
 
La ''Veritatis Splendor'' afferma che ogni persona è moralmente tenuta a fare del proprio meglio per formare la propria coscienza, dal momento che la coscienza può sbagliare nel proprio giudizio. È cruciale per ogni persona fare lo sforzo di comprendere quale sia la legge divina, espressa dalla Chiesa, su una certa materia e quali siano le ragioni che la supportano. Anche se una persona non fosse condannata dalla propria coscienza per un atto moralmente sbagliato, commettere tale atto causerebbe comunque dei danni in altre direzioni, e se commeso abitualmente esso potrebbe progressivamente rendere più difficile per quella persona la percezione della verità. Inoltre il peccato abituale ci rende schiavi, quindi seguire un giudizio errato della coscienza è in ultima analisi un passo che allontana della verità.
Giovanni Paolo II descrive la coscienza come una forma di dialogo interiore. Tuttavia, egli insiste, non è meramente una forma di dialogo tra l'uomo e se stesso, ma è molto di più un dialogo tra l'uomo e Dio. Seguendo [[Bonaventura]], il Papa paragona la coscienza a un araldo di Dio che proclama la legge divina. In opposizione a come si intende a volte, Giovanni Paolo insiste nel dire che la coscienza non è in alternativa alla legge divina. Piuttosto, è il processo tramite il quale una persona è aiutata ad applicare le leggi divine nella concreta situazione che si sta vivendo.
 
''Veritatis Splendor'' states that because conscience may err in its judgment, a person is obliged to do his best to inform his conscience. Hence, it remains crucial for a person to make an effort to understand what the divine law on a matter is, as expressed by the Church, and the reasons behind it. Even if a person is not condemned by his conscience for a morally wrong act, committing that act nevertheless causes damage in other ways, and if done habitually it can progressively make it harder for a person to perceive the truth. Furthermore, habitual sin enslaves us, so following a wrong judgment of conscience is in the end a step away from freedom.
 
==="Opzione fondamentale", peccato e salvezza===