7th Armoured Division: differenze tra le versioni

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La WDF si trasformò in [[XIII Corpo d'Armata (Gran Bretagna)|XIII Corpo d'Armata]], una delle parti dell'[[Ottava Armata britannica |Ottava Armata]]. La 7ª Divisione Corazzata, molto indebolita dopo le incessanti battaglie e avanzate, venne temporaneamente ritirata in [[Egitto]] per riequipaggiarsi, e nel frattempo le forze italo-tedesche passarono alla controffensiva respingendo nuovamente i britannici fino a [[Tobruk]] e al confine libico-egiziano.<br/>
A partire dal [[giugno]] [[1941]], 7ª Divisione Corazzata, completamente ricostituita e al comando dell'energico e rispettato generale [[William Gott]], rientrò in campo partecipando con distinzione alla deludente [[Operazione Battleaxe]] e soprattutto alla grande [[Operazione Crusader]] del [[novembre]] [[1941]] che, dopo alterne vicende, si concluse con una sofferta vittoria britannica e con la riconquista della [[Cirenaica]].<br/>
Durante questa battaglia, la divisione corazzata, costituita ora da tre brigate corazzate (4ª, 7ª e 22ª) e equipaggiata con 470 carri armati leggeri e medi ([[M3/M5 Stuart|Stuart]] e [[Mk VI Crusader|Crusader]]) costituì la punta di lancia dell'attacco e si scontrò, durante una serie di confuse e cruente "mischie" corazzate contro i [[panzer]] dell'Afrikakorps e contro i più deboli carri armati italiani (che, inquadrati nella [[Divisione Ariete]], riuscirono comunque a bloccare per ben due volte a [[Bir el Gobi]] la 22nd Armoured Brigade e poi tutto il XXX Corpo d'Armata britannico).
 
Dopo aver perso nel [[gennaio]] [[1942]], la 7ª Brigata corazzata (trasferita in [[Birmania]]), la divisione corazzata, ridotta a due brigate meccanizzate, prese quindi parte a tutte le successive battaglie in Africa Settentrionale, comprese le due battaglie di [[El Alamein]] ([[Prima battaglia di El Alamein|Prima]] e [[Seconda battaglia di El Alamein|Seconda]]), più la [[Battaglia di Alam Halfa]]. Partecipò anche alle operazioni in [[Operazione Pugilist|Tunisia]] nel [[1943]].