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I ragazzi con don Baronio assistono alla S. Messa il mattino presto nella '''Parrocchia di San Pietro''', fanno colazione, vanno a scuola o al lavoro; nel pomeriggio gli scolari fanno i compiti, giocano, seguono il catechismo, c'é la ginnastica, la musica. Con don Baronio si fanno diverse e anche lunghe gite a piedi. Alla '''Basilica del Monte''' i fanciulli vengono portati per le confessioni. '''Il metodo pedagogico adottato é quello "preventivo" di don Bosco.''' <ref> cfr. A. Bazzani, Il metodo educativo di don Baronio, 2000, pag. 59 : "Nello Statuto Organico del 1927, per la parte educativo-morale, il Canonico stabilisce: ' Il sistema che si adotta é quello del Beato don Bosco che si puo' compendiare nel motto "fortiter et suaviter" di maniera tale che i ragazzi s'accorgano che tutto quello che si fa nell'Istituto, si fa per il loro bene...' .</ref>
Nel [[1927]] aprì in un locale attiguo all'istituto un laboratorio di sartoria per ragazzine <ref> v. Dino Pieri, 2002, pag. 10 . </ref>. Durante la '''Seconda Guerra Mondiale''', don Carlo fu molto attivo presso i civili nei rifugi sparsi per la città, portando viveri e la S. Messa e i sacramenti. <ref> Dino Pieri, 1976, pagg. 131 e ss. </ref>
Nel [[1946]] aprì un collegio a Roncofreddo per bambine povere che poi si trasferì a Lizzano di Cesena.
Creò anche '''asili per l'infanzia''' che si reggevano sulla Provvidenza, cioé sulle offerte dei benefattori, a san Vittore di Cesena.
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