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In questo periodo Don Carlo si laureò in [[lettere]] presso l'[[università La Sapienza]] di [[Roma]] nel [[1919]], in [[scienze sociali]] a [[Bologna]] nel [[1923]] ed in [[filosofia]] a [[Bergamo]], sempre nel [[1923]] <ref>{{cita libro|cognome=Calbucci|nome=Alfredo|titolo=Il canonico Baronio: detti e aneddoti; lettere di un ex-allievo|città=Cesena|anno=2006|pagine=pag.207}}</ref>.
 
Nel [[1920]] il [[vescovo]] monsignor Fabio Berdini lo nominò ''[[canonico]] della [[cattedrale]] di Cesena''<ref>{{cita libro|cognome=Calbucci|nome=Alfredo|titolo=Il canonico Baronio: detti e aneddoti; lettere di un ex-allievo|città=Cesena|anno=2006|pagine=pag.207}}</ref>. Da questo momento il sacerdote cesenate comincia a svolgere una serie di attività pastorali e caritative, fra le quali l'insegnamento delle lettere e del [[Lingua francese|francese]] presso il seminario di [[Cesena]] <ref>{{cita libro|cognome=Pieri|nome=Dino|titolo=Don Baronio, uomo di Dio e della carità|città=Cesena|anno=2002|pagine=pag.5}}</ref>. Nel [[1924]] divenne anche direttore de ''"Il Risveglio"'', un settimanale cattolico.
 
Seguendo l'esempio dell'opera di don [[Giovanni Bosco]] a [[Torino]], don Carlo comincia ad avere a cuore lam cosiddetta ''infanzia abbandonata''.
A partire dal [[1925]] costituisce un comitato e fonda un giornale, ''"Su le vie del Bene"'' al fine di raccogliere i fondi destinati ad un istituto che raccogliesse i bambini poveri <ref>{{cita libro|cognome=Pieri|nome=Dino|titolo=Don Baronio, uomo di Dio e della carità|città=Cesena|anno=2002|pagine=pagg.6 e 7}}</ref>.
 
===L'età matura: la fondazione degli istituti===
L'istituto voluto da Don Baronio naque nel [[1926]] col nome di ''Istituto "Figli del Popolo"''. Aveva sede a Cesena, poco fuori le mura del Centro Storico, in subborgo Valzania, nel territorio della [[parrocchia]] di [[San Pietro Apostolo]]<ref>{{cita libro|cognome=Pieri|nome=Dino|titolo=Don Baronio|città=Cesena|anno=1987|capitolo=L'Istituto 'Figli del Popolo' (1926- 1951)"|pagine=pagg.51 e 52}}</ref>.
 
I ragazzi accolti (orfani o provenienti da famiglie povere) frequentavano da piccoli le scuole elementari, mentre da grandicelli erano avviati al lavoro. Diversi giovani faranno pratica del mestiere presso la piccola tipografia di cui l'istituto era dotato, che stampava ''"Il Risveglio"'' e ''"Su le vie del Bene"'', oltre a manifesti ed avvisi funerari<ref>{{cita libro|cognome=Pieri|nome=Dino|titolo=Don Baronio, uomo di Dio e della carità|città=Cesena|anno=2002|pagine=pag.7}}</ref>.
 
La giornata dei ragazzi dell'istituto iniziava con la [[Santa Messa]] al mattino presto, seguita dalla colazione, la scuola od il lavoro; nel pomeriggio gli scolari svolgevano i compiti, avevano tempo dedicato al gioco ed altre attività ricreative, seguivano il [[catechismo]]. Venivano organizzate anche lunghe gite a piedi. Nell'educazione di questi ragazzi, Don Baronio applicava il ''metodo preventivo'' ideato da Don Bosco<ref>{{cita libro|cognome=Bazzani|nome=Attilio|titolo=Il metodo educativo di don Baronio|anno=2000|pagine= pag.59|citazione=Nello Statuto Organico del 1927, per la parte educativo-morale, il Canonico stabilisce: 'Il sistema che si adotta é quello del Beato don Bosco che si puo' compendiare nel motto "fortiter et suaviter" di maniera tale che i ragazzi s'accorgano che tutto quello che si fa nell'Istituto, si fa per il loro bene...'}}</ref>
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Importante sottolineare che anche quando i giovani accolti crescevano e lasciavano gli istituti, il Baronio manteneva con loro i contatti, ed era disponibili ad aiutarli nuovamente ve ne fosse stato bisogno<ref>{{cita libro|cognome=Pieri|nome=Dino|titolo=Don Baronio, uomo di Dio e della carità|città=Cesena|anno=2002|pagine=pag.17}}</ref>.
 
===L'età avanzata: Cesena, via Mulini===
Passati gli anni duri del conflitto e del dopoguerra, le condizioni dei cesenati conobbero un grande miglioramento, con contestuale diminuzione dell'infanzia in difficoltà. Questo comportò un cambio nell' Istituto Figli del Popolo, che inizio ad occuparsi di adolescenti di famiglie problematiche.
 
In questo periodo Don Baronio donò tutti i suoi beni all'opera la quale divenne, nel [[1964]] ''[[Ente morale]] della Fondazione Istituto "Figli del Popolo"''. Anche la sede venne cambiò, trasferendosi in via Mulini in un nuovo stabile costruito grazie alle disposizioni testamentarie del benefattore Cesare Martini<ref>{{cita libro|cognome=Pieri|nome=Dino|titolo=Don Baronio, uomo di Dio e della carità|città=Cesena|anno=2002|pagine=pag.14}}</ref>. L'istituto esiste tuttora in quella sede, col nome ''Fondazione Opera Don Baronio'', e si occupa di anziani soli ed ammalati.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
===L'età avanzata: Cesena, via Mulini===
Dal dopoguerra in poi, le condizioni dei cesenati migliorarono sempre di più e per fortuna l'infanzia abbandonata diminuiva.
Il Canonico allora decise di donare i beni di sua proprietà all'Opera che divenne, nel [[1964]], con Decreto del Presidente della Repubblica, '''Ente morale della Fondazione Istituto "Figli del Popolo"'''. La vecchia sede di subborgo Valzania (Porta Santi) fu venduta e fu costruita una grande nuova struttura in '''via Mulini''', su indicazione testamentarie del benefattore Cesare Martini. L'istituto invece di bambibi abbandonati cominciò ad ospitare adolescenti di famiglie problematiche. Fino a che si trasformò - come é ora - in '''"Fondazione Opera Don Baronio" per anziani soli e ammalati''': una struttura grande e moderna<ref> D. pieri, 2002, pag. 14 . </ref>.
 
Tra le numerose attività di caritativa che il presbitero romagnolo cercò di portare avanti si ricordano le visite ai '''carcerati''' della Rocca Malatestiana, e le elemosine fatte ai bisognosi nel suo "ufficio" di via Roverella <ref> D. Pieri, 2002, pagg. 21 - 22 . </ref>, nonché la premura per gli ammalati. Come confessore era cercato e stimato (anche per i "casi difficili"), e considerato benevolo, come scrisse il Vescovo Gianfranceschi <ref> D. pieri, 2002, pag. 23 . </ref>. Risulta aver fondato '''un'associazione per l'adorazione notturna''' ([[1923]]), e nel [[1952]] - tornato con Padre Guglielmo Gattiani da una visita a [[Padre Pio da Pietrelcina]] - '''un gruppo di preghiera mensile''' presso le suore cappuccine <ref> Pieri, 2002, pag. 29 . </ref>.