Santuario della Consolata: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 33:
L'episodio non è suffragato da documenti ufficiali, tuttavia, esiste una lapide all'interno della chiesa (datata 1595) che pare confermare l'accaduto, in quanto riprodurebbe il testo di una pergamena ufficiale del 1104.
Nel 1448 si ha un ulteriore prolungamento di una campata verso l'attuale Via della Consolata ma le forme [[Barocco|barocche]] dell'attuale edificio sono frutto del radicale rimaneggiamento della precedente Chiesa di Sant'Andrea, voluto nel [[1678]] da Madama Reale [[Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours]], ad opera dell'architetto di corte [[Guarino Guarini]]. Egli spostò l'abside verso nord e trasformò la navata centrale dell'antica Chiesa di Sant'Andrea in quello che oggi è il ''corpus ellittico'', a cui si accede dall'ampio portale. L'edificio si sviluppa poi oltre questo vestibolo, con un corpo centrale a pianta esagonale, sormontato da una cupola. L'interno è un trionfo di tarsìe di marmi policromi, affreschi, stucchi e dorature di gusto tipicamente barocco.
I lavori di riedificazione termineranno nel [[1703]], sotto la direzione dell'architetto militare [[Antonio Bertola]]. Appena tre anni dopo, nel [[1706]], la basilica fu il fulcro della fede e della religiosità torinese durante i duri giorni dell'assedio franco-spagnolo; la città si raccomandò alla Madonna Consolata per la propria salvezza e come ''ex voto'' vennero posti, nei punti di maggiore importanza della città, una serie di piloncini recanti l'effige della Vergine e la data memoranda: 1706.
|