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con il parroco le portavano il Viatico: Gesù la accontentò ed ella si mise a cantare a voce dispiegata, nella meraviglia di tutti.
==Morte e funerali==
È morta il 2 ottobre 1940 (precisamente venti minuti dopo la mezzanotte), nel giorno che la Liturgia Cattolica dedica alla memoria degli Angeli Custodi, che Angelina chiamava i suoi fratellini. NOTA▼
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I funerali videro una grandissima partecipazione della popolazione, tra cui giovani dell'Azione cattolica icordatti per la loro spiritualità
pio moretti irma ceredi.
Il discorso funebre fu tenuto dal Canonico Antonio Chiesa, prevosto della Cattedrale di Cesena.
Le spoglie mortali di Angelina furono tumulate nel cimitero di Sala attiguo alla Chiesa Parrocchiale, atto consacrazione e lettera testamento.
Oggi riposano nell'altare di santa maria goretti dentro la chiesa di sala.
==scritti==
Tra i suoi scritti ricordiamo il Diario conservato mano¬scritto in tre fascicoli, i Resoconti Spirituali e il Testamento spirituale. Guardando Angelina siamo certi di avere davanti ai nostri occhi la figura di una ragazza che nel cammino della perfezione cristiana ha bruciato tutte le tappe, coniugando a meraviglia quelle due realtà per noi diametralmente opposte: il dolore e la gioia.
La Sacra Congregazione per le Cause dei Santi ha dato il “nulla osta” per l’inizio del processo diocesano il 27 luglio 1985.
Dall’ultima pagina del suo Diario:NOTA
“… Ho bisogno di amore puro, o Gesù, per ricambiare il Tuo amore infinito: dammelo. Ho sete di silenzio, di nascondimento, di mortificazione per poter assomigliare a Te, per potermi identificare con Te, o Gesù, Ostia di amore. Ho sete…, ho sete di Te…, brucio: Gesù, dammi da bere,Tu che sei la fonte della vita perché io non muoia, ma viva e viva solo di Te, o Gesù, e viva solo per Te. Voglio essere Tua fino alla consumazione e consumarmi per Te… Padre mio che sei nei cieli, io credo in Te e Ti amo. Si, Padre mio, Ti amo. Sia santificato il Tuo Nome, venga il Tuo Regno, sia fatta la Tua volontà, o Padre, come è fatta in cielo. Padre, sono un povero nulla e nella profondità del mio nulla e nella conoscenza della mia infermità, grido a Te l’amore puro. A Te che vedo tutto bello, santo e infinitamente misericordioso: grido a Te l’amore mio, Padre, per l’onore e la gloria del Figliolo, il Tuo e mio Gesù, che essendo me e Te stesso, mi fece partecipare di Te, Padre benedetto”.
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