Il Popolo della Libertà: differenze tra le versioni

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=== Il secondo appuntamento elettorale: le elezioni europee e amministrative 2009 ===
{{P|la narrazione è propagandistica e non imparziale per stile e contenuto.|politica|settembre 2010}}
Il partito ottenne il 35,26% dei voti, non raggiungendo la soglia auspicata del 40%<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2009/marzo/25/Pdl_paura_del_anche__co_9_090325008.shtml Il Pdl e la paura del «ma anche»]</ref>. Il risultato consolidò comunque il ruolo del Popolo della Libertà come primo movimento politico italiano per numero di voti, in quanto il Partito Democratico, suo principale concorrente, si attestò su una percentuale molto inferiore, pari al 26,13% dei votanti. Dalle liste del PdL vennero così eletti 29 europarlamentari. Berlusconi mancò di pocoperò l'obiettivo dei tre milioni di preferenze, totalizzandone comunque due milioni e settecentomila circa. A riparazione delle polemiche giornalistiche scatenate nei mesi precedenti Clemente Mastella, Laura Comi, Barbara Matera e Licia Ronzulli risultarono tutti eletti.
 
Nelle contemporanee amministrative il Popolo della Libertà riuscì a vincere in numerose amministrazioni precedentemente governate dal centro-sinistra. All'indomani delle elezioni, però, il Presidente della Camera Fini aprì un confronto interno denunciando le politiche promosse dal PdL come troppo simili a quelle [[Lega Nord|leghiste]].<ref>{{cita web|autore=Francesco Verderami|url=http://www.corriere.it/politica/speciali/2009/elezioni/notizie/verderemi_090609_cf793b8e-54bd-11de-b645-00144f02aabc.shtml|titolo=«Pdl fotocopia leghista, Sud deluso», Fini riapre il confronto nel partito|accesso=26-09-2009|editore=''Corriere della Sera''|data=9 giugno 2009}}</ref>
 
=== Il terzo appuntamento elettorale: le elezioni regionali e amministrative 2010 ===