Alessandro Passerin d'Entrèves: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Passerin d'Entrèves nacque a Torino ma proveniva da un'antica famiglia [[Valle d'Aosta|valdostana]]. Ottenuta la [[maturità classica]] al [[liceo Massimo d'Azeglio]] di Torino, nel 1922 si laureò con [[Gioele Solari]] (maestro anche di [[Norberto Bobbio|Bobbio]] e [[Luigi Firpo|Firpo]]), fu tra gli amici di [[Piero Gobetti]], collaborò alla "Rivoluzione Liberale" e pubblicò la sua tesi su [[Georg Wilhelm Friedrich Hegel|Hegel]] nella casa editrice fondata dallo stesso Gobetti. I suoi altri maestri furono a [[Torino]] [[Francesco Ruffini]] e [[Luigi Einaudi]] e, in [[Gran Bretagna]], dove conseguì nel [[1932]] un dottorato sul pensiero politico medievale e sul costituzionalismo di [[Richard Hooker]], i celebri fratelli [[Carlyle]], docenti all'[[Università di Oxford]]. Nel [[1932]] vinse una cattedra di storia delle dottrine politiche aall' [[Università di Messina]] ma si trasferì presto a all'[[Università di Pavia]], poi ritornò a Torino.<br />
Fu capitano di complemento degli [[Alpini]] e membro del [[CLN]], dal quale venne nominato, nel [[1945]], primo prefetto di [[Aosta]]. Insieme con [[Federico Chabod]], fu all'origine dello statuto della [[Regione Autonoma]] [[Valle d'Aosta]].
 
Dal [[1945]] al [[1956]] tenne a Oxford la cattedra di studi italiani e svolse vari semestri di insegnamento all'[[Università Yale]].
 
Rientrato in Italia, Passerin d'Entrèves insegnò dottrina dello stato e successivamente storia del [[pensiero politico]] medievale. Dopo anni di discussione, riuscì a far inserire nei piani di studi dell'università italiana il corso di "[[filosofia politica]]", disciplina che insegnò fino al [[1972]] a Torino, quando lasciò la cattedra a [[Norberto Bobbio]].
 
Nel [[1969]] fu tra i fondatori della facoltà di scienze politiche dell'Università di Torino, di cui divenne successivamente il primo preside. Fra le sue opere più note, ''La dottrina dello stato'', del 1962, è considerata da molti la sintesi del suo pensiero storico-filosofico.
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Fece parte di moltissime istituzioni scientifiche e culturali in [[Europa]] e negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e, all'inizio degli [[anni 1980|anni ottanta]] fu presidente dell'[[Accademia delle Scienze di Torino]]. Collaborò con il quotidiano ''[[La Stampa]]''.
 
Diverse sue opere sono in questi ultimi anni in ristampa ([[Giappichelli]], [[Il Mulino]], [[Franco Angeli]]) in quanto considerate dagli studiosi contemporanei come di particolare interesse ed utili a ricentrare sulla politica, in quanto tale, l'attuale modo di gestire la "[[res publica]]".
 
La città di Torino gli ha intitolato la Biblioteca civica Cascina Giaione.