Angelo Fois: differenze tra le versioni

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==Biografia==
Nato a [[Bosa]] ([[OR]]), storica città della [[Planargia]], adagiata nella valle del fiume [[Temo]], e il cui borgo antico arroccato sul colle [[Serravalle]] è dominato dal castello medievale di [[Malaspina]], trascorre l'infanzia in una modesta casa al civico 7 di Via Ultima Costa, con il padre, Pietro, calzolaio, la madre, Rosa Giovanna Dettori, ricamatrice, e i suoi sei di fratelli. Non eccelle nella frequentazione delle scuole elementari ma mostra immediatamente una predisposizione innata per la pittura (esegue sul quaderno, con la matita, il ritratto della sua maestra e dei compagni di classe) e la scultura. Appena undicenne inizia a lavorare da calzolaio nella bottega del padre, Pietro. Sono anni di privazioni e indigenze, decisivi per maturare la passione artistica da intraprendere e per vincere le comprensibili opposizioni familiari. Nel 1924 decora sulla parete esterna della propria abitazione con una bellissima figura angelica, dai segni traspare la già chiara formazione cattolica, e realizza una scultura che raffigura lo scomparso nonno paterno, a cui lo legava un profondo affetto. Nel 1926, a soli sedici anni, lascia la Sardegna e si stabilisce a Roma insieme a tre dei suoi fratelli. Nella Capitale il giovane riprende gli studi regolari di pittura e scultura. Nel 1930 sposa Adelma e per sostenere la famiglia si adatta al lavoro in un cantiere edile. Nel 1937 muore il padre, ed allora anche la madre, si trasferisce a Roma. Il decennio 1934 – 1944 è segnato da altalenanti vicende e dai continui impegni negli eventi bellici (guerraguerre di [[Spagna]] e d' [[Albania]]); i tragici bombardamenti di [[Roma]] del [[1943]] distruggono anche la casa della vecchia madre. Con il congedo militare trova impiego come stenotipista all'Istituto Poligrafico dello Stato e può finalmente riprendere con serenità la sua attività artistica.
 
==Formazione e maturazione==