V8 Interceptor: differenze tra le versioni
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Per questa sequenza fu usata la seconda V8, costruita appositamente per non perdere l'originale V8. Il rottame rimase esposto in un junk yard per quasi 20 anni, fino a che, al furto di una delle due cisterne, la zona venne recintata e i preziosi resti della V8 nascosti all'occhio dei visitatori<ref name=fonte5>{{cita web|url=http://www.madmaxmovies.com/cars/madmax2/Wrecks/index.html|titolo=Mad Max Interceptor Wrecks}}</ref>. Di questo rottame ci sono ancora le tracce tuttavia, essendo stato esposto nel 2002 al ''Back to the Max'', un festival che celebra il mito di Mad Max e le sue auto<ref name=fonte6>{{cita web|url=http://www.back2themax.com/gallery/bts/B2TMDereksCar.JPG|titolo=Rottame della V8 Interceptor nel 2002}}</ref>.
La prima e originale Interceptor, al termine del secondo film venne abbandonata ad uno sfasciacarrozze, destinata alla demolizione<ref name=fonte7>{{cita web|url=http://www.madmaxmovies.com/cars/mad-max-interceptor/history3.html|titolo=Mad Max Interceptor Restoration}}</ref>. In realtà, questi non la demolì affatto, invece la custodì gelosamente nascondendola in un garage. Fu rintracciata diversi anni dopo Bob Forsenko,
Alla 53esima [[Biennale di Venezia]], l'artista australiano [[Shaun Gladwell]], ha esposto una replica della V8 Interceptor nell'ambito del suo progetto artistico ''MADDESTMAXIMVS'', apertamente ispirato alla saga di Mad Max<ref name=fonte10>{{cita web|url=http://www.designboom.com/weblog/cat/10/view/6668/shaun-gladwell-australian-pavilion-at-venice-art-biennale-09.html|titolo=Shaun Gladwell MADDESTMAXIMVS}}</ref>.
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