L'area era suddivisa in due parti; a ovest si trovava la zona "italiana", mentre a est si trovava quella soggetta all'amministrazione americana, una zona enclave di 10,6 ettari, dove neanche gli [[Alpini]] potevano accedere. Qui si trovavano le forze del [[28th Field Artillery Detachment]]. Il complesso sorge a poco meno di due chilometri dalla caserma "[[Giovanni Ruazzi]]" di Elvas, dove dal 1 ottobre 1975 era stanziato il [[1º Gruppo artiglieria pesante "Adige"]] (proveniente dal [[9º Gruppo artiglieria pesante "Rovigo"]]). Fino al 1983 i fanti della 4^ compagnia fucilieri furono la forza di guardia dell'intero deposito.
Il complesso era formato da un corpo di guardia principale (ora demolito) posto sulla strada proviciale di Naz-Sciaves da cui si dipana,all'epoca chiusa da una sbarra,una stradina asfaltata in salita di circa 200 metri,all'epoca chiusache da una sbarra,porta al cancello di una prima recinzione. Superato il cancello si trova launa sbarra e la garitta n°5 (ora demolita) aalla sinistra dopo un campo con porte da calcio era posto il deposito "italiano" chiamato polveriera nazionale composto da un corpo di guardia con 4 garitte messe agli angoli di una doppia rete a recinzione del deposito di fronte una riservetta munizioni per la forza di guardia ,mentre a destra dell'ingresso principale,la parte "americana", chiamata polveriera NATO, incon doppia rete di recinzione con 4 garitte (demolite nell'81) sostituite da due torri d'osservazione e come ingresso al corpo di guardia oltre ad un cancello vi era anche un [[tornello]].
All'interno,l'area d'esclusione, due [[bunker]] detti igloo denominati Indio e Juliette, alcune palazzine, (più rampe missilistiche ?)a corta e lunga gittata che potevano servire, ad esempio, al crollo del [[ponte Europa]] nei pressi di [[Innsbruck]] in [[Tirolo]], nel caso di un'offensiva del [[Patto di Varsavia]]. I missili custoditi erano di tipo [[MGR-1 "Honest John"]], ovvero un [[missile balistico tattico]], che può alloggiare armi di tipo convenzionale ma anche di tipo nucleare, di massa compresa tra i 2040 e i 2720 kg e gittata tra i 7 e i 48 km.<ref name=segreti>Paolo Cagnan, "I segreti dell'ex base Nato di Sciaves", sul Altoadige, il 7 agosto 2011</ref>
La base è stata aperta agli inizi degli anni sesanta, e il 31 luglio 1983 gli americani deciderodecisero di andarsene, portandosi via il loro materiale utilizzando molteplici viaggi di elicotteri.Anche Lail deposito baseitaliano chiuse definitivamente verso la fine degli anni ottanta, ma gli alpini venivano saltuariamente a controllare l'arealearea fino al primo febbraio 2002, quando anche il reggimento logistico alloggiatoalpino fu trasferito e la nellacaserma Ruazzi chiuse i battenti. In seguito l'area venne anche sdemanializzata.<ref name=segreti/>
Durante la sua attività era sempre sorvegliata da soldati italiani, coadiuvata da due torrette che emergono ancora oggi dalla base. Molte furono le proteste dei locali durante quegli anni, dove in una intervenne anche l'attuale presidente della provincia [[Luis Durnwalder]]. Anche chi si avvicinava troppo, fungaioli o semplici curiosi, si vedevano passare un interrogatorio dopo che passavano nei pressi della base.<ref name=segreti/>
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