Caffè Meletti: differenze tra le versioni
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Lo stabile si affaccia sulla principale piazza cittadina, [[piazza del Popolo (Ascoli Piceno)|piazza del Popolo]], accanto a [[palazzo dei Capitani del Popolo|palazzo dei Capitani]].
L'
==Storia==
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L'edificio è stato progettato dall'ingegner Marco Massimi ed elevato negli anni compresi tra il [[1882]] ed il [[1884]] per ospitare il Palazzo delle Poste e Telegrafi. La fabbrica insiste sulla stessa area dove vi fu dapprima il locale Picchetto della Dogana.
La vita vera e propria del [[Bar (pubblico esercizio)|Caffè]]
Il Caffè Meletti prese il nome dal suo proprietario e fu inaugurato la sera del [[18 maggio]] [[1907]].
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Dopo 83 anni di attività fu chiuso nel [[1990]] lasciando un enorme vuoto nella vita sociale della cittadinanza ascolana. Otto anni più tardi, nel [[1996]], fu acquistato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno che lo sottopose ad un particolareggiato [[restauro]] e lo restituì alla città il [[19 dicembre]] [[1998]]. Il locale storico fu riaperto con una nuova inaugurazione presieduta dall'allora sindaco Roberto Allevi.
Il [[21 settembre]] [[2010]], il Caffè Meletti
Nel tempo della sua vita il Caffè ha conosciuto ed annoverato fra i suoi illustri frequentatori occasionali anche [[Mario Del Monaco]], [[Beniamino Gigli]], [[Pietro Mascagni]], [[Ernest Hemingway]], [[Renato Guttuso]], [[Jean-Paul Sartre |Jean Paul Sartre]], [[Simone de Beauvoir]], [[Mario Soldati]], e politici di levatura nazionale come [[Sandro Pertini]] e [[Giuseppe Saragat]].<ref>[http://www.comune.ascolipiceno.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/188 Sito del Comune di Ascoli Piceno] Il caffè Meletti</ref>
La particolarità dello storico locale ascolano è l'assaggio dell’''”[[anisetta]] con la mosca”'' ossia del liquore cui si aggiunge dentro il bicchiere un chicco di [[caffè]]. Si ricorda la definizione del [[Trilussa]] quando scrisse: «''Quante favole e sonetti m’ha ispirato la Meletti''». L'anisetta è un liquore a base di [[anice]] lavorato secondo la ricetta di casa Meletti, perfezionata nel [[1870]] da Silvio Meletti.
▲Il [[21 settembre]] [[2010]], il Caffè Meletti chiude per essere restaurato e modernizzato. Riaprirà il [[20 novembre]] [[2011]] dopo alcuni mesi di interventi. La modifica più importante riguardò la riapertura dell'ingresso su via del [[Trivio]] con il ripristino della galleria interna, dismessa nel [[1921]].<ref>[http://www.ilrestodelcarlino.it/ascoli/cronaca/2011/11/17/621505-caffe_meletti_rivede.shtml Il Resto del Carlino] Il Caffé Meletti rivede la luce dopo 11 mesi</ref>
==Architettura==
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L'ambiente interno e le decorazioni estetiche del Caffè Meletti rispondono al [[stile liberty|gusto liberty]], ancora oggi sono presenti ed utilizzati gli originali arredi lignei lavorati ed intagliati. Vi sono inoltre grandi [[Specchio|specchi]] a parete, [[Divano|divani]] rivestiti di [[velluto]] [[verde]], piccoli tavoli rotondi con piano di [[marmo di Carrara]] e piede in pesante [[ghisa]].
Il [[soffitto]] della sala del piano terra è stato dipinto con la tecnica
<gallery>
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==Collegamenti esterni==
*[http://www.caffemeletti.com Sito del Caffè Meletti]
{{Ascoli Piceno}}
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