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=== Mers El Kébir e la [[Campagna del Nord Africa|Guerra d'Africa]] ===
Sotto il controllo dei Tedeschitedeschi e degli Italianiitaliani la flotta francese rappresentava un grande pericolo per le operazioni britanniche. Per neutralizzare la minaccia [[Winston Churchill]] ordinò che le rimanenti navi francesi avrebbero dovuto arrendersi agli [[Alleati]], o essere messe alla fonda in un porto amico oppure sarebbero state distrutte.
Con l'[[Operazione Catapult]] la Marina Ingleseinglese attaccò i porti di [[Mers El Kébir]] e [[Dakar]], il [[3 luglio]] [[1940]], colpendo gravemente le imbarcazioni francesi ormeggiate.
Questo attacco causò molto scalpore in Francia, e gettò una cattiva luce sul movimento di De Gaulle, spingendo molti soldati e marinai a non rispondere all'appello del generale.
Operazioni sotto copertura per convincere le forze dell'Africa francese a unirsi al movimento indipendentista fallirono ripetutamente, finché nell'autunno 1940 le colonie francesi in [[Camerun]] e in [[Africa Equatoriale]] si misero a disposizione di De Gaulle. In seguito si unirono anche le colonie della [[Nuova Caledonia]], [[Polinesia]] francese, Saint-Pierre e Miquelon e le [[Nuove Ebridi]].
Solo le colonie della [[Indocina]] francese, di [[Guadalupe]] e [[Martinica]] nelle [[Indie Occidentali]] rimasero sotto il controllo di Vichy.
 
Nel settembre [[1941]], De Gaulle creò il ''Comité National Français'' (CNF; [[Comitato Nazionale Francese]]), il governo della Francia Libera in esilio. Il [[24 novembre]] gli [[Stati Uniti]] garantirono il supporto economico all'iniziativa.
 
I soldati del movimento parteciparono con gli Alleati alle campagne in nord Africa, in [[Libia]] e in [[Egitto]].
Il Generale [[Marie Pierre Koenig]] e la sua unità, la Prima Brigata Francia Libera, combatterono contro gli l'[[Afrika Korps]] nella [[Battaglia di Bir Hakeim]] nel giugno [[1942]], ma furono costretti a ritirarsi.
Nel [[Chad]] intanto il Colonnello [[Philippe Leclerc]] attaccò le forze italiane al comando di un battaglione di 16.500 uomini delle truppe coloniali.
 
Durante l'[[Operazione Torch]], L- l'invasione alleata alle colonie nordafricane del governo di Vichy nel novembre 1942, - numerose unità si arresero senza combattere e si unirono alla Francia Libera. Le difese costiere di Vichy fuorono catturate da movimenti della resistenza francese; il Generale [[Henri Giraud]] abbdonòabbandonò il governo ufficiale per unirsi agli Alleati, ma non era una figura sufficientemente autoritaria per imporsi al comando del movimento Francia Libera nonostante fosse supportato dagli Americanistatunitensi. De Gaulle rimase al comando.
 
In seguito all'Operazione Torch i nazisti misero in dubbio la fedeltà del governo di Vichy e occuparono la Francia nel novembre 1942. Questo atto risultò offensivo per le forze di Vichy distaccate in Africa: l'Armata d'Africa, 60 mila uomini, si unì agli alleati diventando il Diciannovesimo Battaglione Francese, e combattendo in [[Tunisia]] al fianco della 1a Armata Inglese e del 7o Corpo Statunitense fino all'aprile 1943.
Principalmente per colpa dell'equipaggiamento antiquato l'armata francese lasciò sul campo moltissime vittime, oltre 16.000 uomini, in una lotta strenua contro le forze tedesche ormai alla disperazione.
 
Le forze della Francia Libera intervenirono contro gli Italianiitaliani in [[Etiopia]] e [[Eritrea]], e combatterono contro i connazionali lealisti in [[Siria]] e [[Libano]].
 
Nel Novembre 1943, le forze francesi ricevettero numerose consegna di equipaggiamento da parte degli americani come aiuti per il patto ''Lend-Lease'', e furono in grado di rimettere in campo 8 divisioni e di restituire l'equipaggiamento obsoleto ottenuto in prestito daglidai inglesibritannici; le forze della Francia Libera e gli ex-regolari di Vichy vennero ufficialmente uniti.
 
=== Le ''Forces Françaises Combattantes'' e il Consiglio nazionale della resistenza ===