Impero spagnolo: differenze tra le versioni

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==La Spagna agli inizi dell'espansione==
Nel XV secolo la monarchia spagnola non si poteva ancora annoverare tra le potenze in d'[[Europa]],: divisa fra [[Castiglia]] ed [[Aragona]], assorbita dallo sforzo di eliminare gli ultimi avamposti islamici nella penisola, non era sullo stesso piano di [[Francia]], [[Austria]] o [[Impero Ottomano]], impegnati già in conflitti multinazionali per estendere all'estero il loro potere.
 
Tre eventi cambiarono radicalmente le prospettive per la [[Spagna]]: l'unione tra Aragonesi e Castigliani, la presa di [[Granada]] e naturalmente il viaggio di [[Cristoforo Colombo]].
 
La fusione delle due casate portò prepotentemente la Spagna alla ribalta dello scenario internazionale, all'improvviso, non solo la penisola iberica (ad eccezione del [[Portogallo]]) era riunita sotto un unica autorità ma l'annessione dei possedimenti aragonesi nel [[Mezzogiorno]], fece sì che da [[Brindisi]] a [[Cadice]] lo spazio marittimo divenne sotto completo controllo delle flotte spagnole, e di conseguenza anche i traffici commericiali che vi transitavano.
Iniziava a delinearsi il profilo del nuovo Impero.
 
Dopo aver cacciato definitivamente i [[Mori]] dalla penisola iberica, raggiunto l'obiettivo che aveva guidato generazioni di cavalieri e spadaccini, la nobiltà spagnola assetata di terre e potere era ansiosa di abbracciare una nuova causa per la quale scendere sul campo di battaglia.
 
Gli anni successivi al 1492 furono cruciali sotto questo punto di vista.
Le acquisizioni territoriali in Europa e la scoperta del Nuovo Mondo aprirono due fronti per la potenza nascente.
Sul volgere del 500 si stava aprendo una massiccia campagna di conquista che raggiunse il culmine con il regno di [[Filippo II]], il primo Imperatore di Spagna.
 
==L'imperialismo in Europa==