Massacri delle foibe: differenze tra le versioni

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Con la [[Primavera dei Popoli]] del 1848-49, anche nell'Adriatico orientale, il sentimento di appartenenza nazionale cessò di essere una prerogativa delle classi elevate e cominciò, gradualmente, a estendersi alla masse<ref>Sul conflitto fra italiani e slavi a Trieste si veda: Tullia Catalan, ''I conflitti nazionali fra italiani e slavi alla fine dell'impero asburgico'', scheda in {{Cita|Pupo, Spazzali|p. 25-39}}</ref><ref>Sul conflitto nazionale fra italiani e slavi nella regione istriana, si consultino i seguenti link (sito del "Centro Di Documentazione della Cultura Giuliana Istriana Fiumana Dalmata"):[http://www.arcipelagoadriatico.it/storia/istria/3e.html][http://www.arcipelagoadriatico.it/storia/istria/7e.html][http://www.arcipelagoadriatico.it/storia/istria/7e.html]</ref>.
Fu solo a partire da tale anno che il termine "italiano" (ad esempio) cessò di essere una mera espressione di appartenenza geografica o culturale e cominciò ad implicare l'appartenenza a una "nazione" italiana<ref>AA.VV., "Istria nel tempo", Centro Ricerche Storiche di Rovigno, 2006, [http://www.crsrv.org/it/istria_tempo/PDF/425-482.pdf cap. V], par. 3,4</ref>.Alla fine del processo si definirono le moderne identità nazionali: italiani, sloveni, croati e serbi.
==== Lo scontro nazionale in Venezia Giulia ====
 
Dopo il 1848-49 pertanto, in Venezia Giulia, il senso di identità nazionale, prima pregogativa di parti della nobiltà e della borghesia italiane, cominciò ad investire tutti gli ambienti urbani. Al di fuori di città e borghi, fu il clero che svolse un ruolo fondamentale nel "risveglio nazionale" delle popolazioni slovene e croate (allora genericamente "slave"), maggioritarie nelle campagne.
L'affermarsi delle nazionalità portò a una suddivisione della società in chiave nazionale, divisione che coincise con la precedente divisione fra centri urbani (prevalentemente costieri) e comunità rurali (prevalentemente dell'interno).
Si vennero a creare le contrapposizioni nazionali: le tradizionali élite economiche e politiche, già culturalmente italiane, lo divennero anche su un piano di identificazione nazionale.