Non violentate Jennifer: differenze tra le versioni
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Alla critica iniziale ha fatto seguito una rivalutazione del film. L'articolo del 2007 di Michael Kaminski per il sito web [http://www.obsessedwithfilm.com/ Obsessed with Film] intitolato "I Spit on Your Grave è davvero un film femminista frainteso?" sostiene che, quando inteso all'interno del contesto in cui il regista Zanchi fu ispirato a realizzarlo, il film si può analizzare in modo ugualmente appropriato come "soddisfazione del desiderio femminista" e un veicolo di espressione personale di reazione alla violenza contro le donne.<ref name=obs />
Una rivalutazione è stata fatta da [[Carol J. Clover]] nel terzo capitolo del suo libro "Men, Women, and Chainsaws" edito nel 1992. Clover nota che lei e altre come lei "apprezzano, tuttavia a malincuore, il modo in cui la semplicità brutale [del film] espone una molla della cultura popolare". Clover sostiene inoltre che le simpatie del film sono interamente rivolte a Jennifer, che il pubblico maschile è destinato a identificarsi con lei, e non con gli aggressori, e che il punto del film è una identificazione [[masochismo|masochistica]] con il dolore usata per giustificare la [[catarsi]] sanguinosa della vendetta. Clover ha scritto che a suo
Queste rivalutazioni hanno a loro volta avuto risposta. Il critico Luke Y. Thompson del ''New Times'' ha affermato "I difensori del film hanno sostenuto che esso è in realtà a favore della donna, dovuto al fatto che la protagonista femminile alla fine vince, che è un po' come dire che i combattimenti fra galli sono a favore dei galli perché c'è sempre uno che resta in piedi".<ref> {{cita web|url=http://www.rottentomatoes.com/m/i_spit_on_your_grave/reviews/?sort=rotten|titolo=I Spit on Your Grave (Day of the Woman) Reviews|editore=Rotten Tomatoes|accesso=25 giugno 2011}}</ref>
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