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Il '''52° Reggimento artiglieria''' è un reparto dell'[[Esercito Italiano]]
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=== Denominazioni e sedi ===
* 52° Reggimento artiglieria da campagna (Padova 1916-1918)
* 52° Reggimento artiglieria "Peloritana (2ª)" (Messina 1935-1936)
* 52° Reggimento artiglieria "Torino" (Civitavecchia 1938-1943)
* 52° Reggimento artiglieria da campagna controcarri "Cremona" (Acqui 1947-1951)
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== Storia ==
[[File:Battesimo52.jpg|thumb|left|300px|Battesimo del 52° Reggimento - Retrovie - Padova 1°luglio 1916]]
Il 52° Reggimento di Artiglieria è stato costituito a Padova il 1° luglio 1916, in attuazione della circolare 9 giugno 1916, formato da due Gruppi, con personale e materiale in parte
Durante la 1ª Guerra Mondiale, inquadrato nella 48ª Divisione della 3ª Armata, nell’agosto 1916 ebbe il battesimo del fuoco nella VIª battaglia dell'Isonzo e nella presa di Gorizia. Nell'ottobre le batterie del reggimento concorrono alle azioni nel tratto Sober-Vertojba (8ª battaglia dell'Isonzo) e, nel novembre, a quelle sul S.Marco.
Nel 1917 prende parte alla Xª e XIª battaglia dell’ Isonzo per la conquista di Belpoggio e, nel novembre, al termine del ripiegamento
Nel 1918, il Reggimento partecipa alla battaglia di arresto
Sciolto al termine della 1ª Guerra mondiale, fu ricostituito il 25 febbraio 1935 a Messina, con la denominazione di "52°
Costituito nuovamente il 1° ottobre 1938 come 52° Reggimento di Artiglieria "Torino", composto da 1 Gruppo da 100/17, 2 Gruppi da 75/27 e dalla 10ª Batteria controarei da 20mm., viene assegnato alla Divisione “Torino”.
Il 19 giugno 1940, allo scoppio delle ostilità, raggiunge la zona d'impiego a S.Bartolomeo al Cervo, in Liguria, da dove partecipa alla campagna sul fronte occidentale.
Nella primavera 1941 partecipa alla conquista della Jugoslavia e, dal 16 al 18 aprile, viene impiegato in territorio di occupazione nella zona di Spalato, Mostar, Makarska e Kin, da dove rientra in Patria il 17 giugno.
Nel luglio 1941, il Reggimento, inquadrato nella Divisione “Torino”, entra a far parte del “Corpo di Spedizione Italiano in Russia” (CSIR).
Tra il luglio 1941 e 1942 partecipa al forzamento del fiume Dnjepr,
[[File:Decreto MBVM 52.jpg|100px|left|thumb|<br />Decreto 21 ott. 1942 di concessione della MBVM]]
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Nel 1942 partecipa all'avanzata fino al Don e ai combattimenti difensivi del dicembre a Malo e Nowo Orlowka. Durante il ripiegamento subisce gravi perdite in vari scontri e, in particolare, negli aspri combattimenti di Arbusow per rompere l'accerchiamento.
In questa lotta disperata, nel tristemente famoso “vallone della morte” o “Alcazar degli Italiani” di ARBUSOW, trova eroica morte il decimo Comandante di Reggimento, Colonnello Ulisse ROSATI che perisce, colpito dal fuoco dei mortai e dei lanciarazzi nemici, insieme allo Stendardo del Reggimento.
Dopo una tragica ritirata, conducendo aspri e sanguinosi combattimenti, combattendo a fianco dei fanti della Divisione, che hanno termine a Tscherkow il 16 gennaio 1943
Il 31 maggio
Per tali fatti lo Stendardo del 52° Reggimento fu decorato della Medaglia d’Oro al Valor Militare.
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== Personaggi legati al Reggimento ==
* Tenente Colonnello '''[[Nicola RUSSO]]''','''[[ medaglia d'oro al valor militare, ]]''' con la seguente motivazione:
«''Comandante di gruppo di artiglieria particolarmente impegnato ed esposto, con l’esempio e l’ascendente personale fece della propria unità un forte ed agguerrito strumento di lotta che, anche nel logorio di un lungo, estenuante ripiegamento, conservò, per suo merito e nonostante quotidiane sanguinose perdite, intatta la coesione disciplinare e la capacità operativa. Catturato e sottoposto, per la fierezza del carattere e l’inflessibile attaccamento al dovere ed all’onore militare, a inenarrabili patimenti e privazioni, per oltre undici anni di prigionia seppe opporre alle più allettanti lusinghe ed alle più crudeli minacce e sevizie la dirittura del contegno, la cosciente indifferenza al sacrificio dalla vita, la completa dedizione di tutto se stesso alla Patria lontana ed alle sue istituzioni. Col suo fiero contegno fu per i compagni di prigionia simbolo delle più elette virtù di uomo e di soldato e per gli stessi nemici esempio di incorruttibile rettitudine e di fulgido valore. – Russia, 1942 – 1954''».
* Tenente '''[[Don Pasquale DE BARBIERI]]''','''[[ medaglia d'oro al valor militare, ]]''' con la seguente motivazione:
«''Cappellano militare di altissime doti intellettuali e spirituali. Sempre presente dove più incombeva il pericolo ad alleviare con la voce della fede e del cuore ogni sofferenza. Durante un sanguinosissimo combattimento, invitato più volte a porsi in salvo, rifiutava per rimanere presso i suoi artiglieri feriti. Ferito lui stesso in più parti del corpo e reso cieco da un colpo di mortaio, invitato nuovamente a salvarsi, rispondeva: « Il mio posto è qui », e illuminato solo da sublime spirito di altruismo brancolava tra i morenti e continuava la sua santa missione chiudendo l’esistenza feconda di carità e d’amore fra gli artiglieri nei quali, in tre campagne, aveva alimentato la fiamma del dovere coi sacri ideali di Dio e della Patria. — Arbusow (Fronte russo), 26 dicembre 1942.''».
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