Ho vent'anni: differenze tra le versioni
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''Fortezza Il'ič'' è entrato in produzione nel [[1959]], dopo il [[XX congresso del PCUS]] ([[1956]]) in cui [[Nikita Chruščëv]] aveva criticato la politica di [[Stalin]] e l'estetica del [[realismo socialista]]. La [[destalinizzazione]] ha effetti anche in campo cinematografico, favorendo una libertà espressiva inedita negli anni precedenti. Allontanandosi dagli eroi canonici ed esemplari dei film degli [[anni Quaranta]] e [[anni cinquanta|Cinquanta]], i registi del disgelo si concentrano sulla singolarità dei personaggi, sul rapporto spesso difficile tra vita privata e sfera pubblica, sulle emozioni e i sentimenti più che sulle azioni.<ref>Oksana Bulgakova, "Cinema sovietico: dal realismo al disgelo", in ''Storia del cinema mondiale'', Einaudi, Torino, 2002, vol. III, pp. 728-735.</ref> Con ''Ho vent'anni'' Chuciev porta a compimento una poetica avviata già con il film d'esordio, ''Primavera in via Zarečnaja]]''.
Nonostante il clima di apertura politica e artistica, il film ha avuto problemi con la censura ed è stato criticato dallo stesso Chruščëv, che ha richisto il cambio del titolo e il taglio di alcune scene (tra le quali il celebre incontro tra il protagonista e il fantasma del padre morto in guerra). Il film esce nelle sale nel [[1965]], pochi mesi dopo la caduta di Chruščëv, con il nuovo titolo e una durata di 160 minuti. La versione integrale è stata restaurata nel [[1989]].
Anni dopo, Chuciev descriverà così il suo rapporto con Chruščëv:
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