Locomotiva FS 380: differenze tra le versioni

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==Storia==
Le locomotive del gruppo vennero acquisite dalle Ferrovie dello Stato nel [[1906]] in numero di 50 e furono immatricolate nel gruppo 380 del parco macchine. Si trattava di macchine di concezione antiquata il cui progetto risaliva alla seconda metà degli [[1860|anni 60]] del [[XIX secolo]], ma semplici, robuste ed affidabili particolarmente adatte alla trazione dei treni merci. Le ''380'' appartenevano al [[Locomotiva MR classe 700|gruppo 700]] abbastanza numeroso e diffuso soprattutto preso la compagnia ferroviaria [[Inghilterra|inglese]] Midland Railway che le utilizzava soprattutto come ''muli'' da tiro per i suoi treni merci. <ref>''Le locomotive gruppo 380'', in iTreni oggi. Edizioni ETR, Desenzano, 1981.</ref> Le locomotive acquistate dopo le trattative condotte secondo le direttive di [[Riccardo Bianchi]] miravano a risolvere un grave problema evidenziatosi subito dopo la nazionalizzazione delle ferrovie nel [[1905]]: la seria carenza di mezzi di trazione efficienti e di pronta utilizzazione. Infatti il parco ereditato, oltre che eterogeneo al massimo, contava molti mezzi antiquatissimi e di scarse prestazioni; le locomotive migliori erano per lo più quelle ''veloci'' e per viaggiatori. Nelle more della costruzione di nuove unità si preferì ricorrere all'usato ed affidabile lotto di ''380''. Quelle giunte in [[Italia]] nel 1906 erano state costruite dalla ''Vulcan Foundry'' di Newton-le-Willows (unità da 3801 a 3820) e dalla Dubs & C di [[Glasgow]] (le successive).
Tre unità andarono perdute in un incidente ferroviario, le ultime cessarono il loro onesto servizio nel [[1929]].
 
==Caratteristiche==
 
Le locomotive del Gruppo 380 FS erano mezzi di trazione estremamente semplici robusti, studiati per ogni tipo d'impiego e in particolare per servizio merci. Di classica forma inglese erano costruite con telaio esterno alle ruote e biella motrice d'accoppiamento esterna; l'asse anteriore traslava trasversalmente di 25 &nbsp;mm per consentire una migliore inscrivibilità in curva. Pesavano 39,9 &nbsp;t in assetto di servizio e questo era anche il loro [[peso aderente]].
Erano a vapore saturo, con pressione massima in caldaia di 10 bar e a semplice espansione con 2 [[Cilindro (meccanica)|cilindri]] interni; la distribuzione era del tipo [[Stephenson]] a cassetto piano interna al telaio.
La [[generatore di vapore|caldaia]] aveva una lunghezza di 5.003 &nbsp;mm, conteneva un volume di [[acqua]] di 3,1 &nbsp;m³ e di vapore di 1,12 &nbsp;m³ con pressione massima di taratura a 10 bar e una produzione oraria di vapore asciutto di 5.050 &nbsp;kg <ref name="ReferenceA">{{Cita|L'album delle locomotive a vapore|Tav. 51}}</ref>.
 
Le macchine avevano un forno delle dimensioni di 1.540 x 1.029 &nbsp;mm con altezza media sulla griglia di 1.610 &nbsp;mm; questa aveva una superficie utile di 1,64 &nbsp;m².
Il numero di tubi bollitori era di 244 del diametro di 41/37 &nbsp;mm con lunghezza tra le piastre estreme di 3.317 &nbsp;m. La superficie tubiera complessiva era di 94 &nbsp;m² cui si aggiungeva quella soprastante la volta del forno che era di 9,34 &nbsp;m² raggiungendo complessivamente 103,34 &nbsp;m² di superficie di riscaldamento dell'acqua a contatto con i fumi caldi<ref name="ReferenceA"/>.
 
La locomotiva era in grado di esercitare una forza di trazione ([[sforzo di trazione]]) massima pari a 5.920 &nbsp;kg e continua a velocità di 30 &nbsp;km/h di 3.520 &nbsp;kg; allo ''spunto'' con coefficiente di [[aderenza]] 1/7 sviluppava 5.700 &nbsp;kg. La potenza non era molto elevata: 290 &nbsp;kW ma le capacità di spunto e le ruote di 1.510 le permettevano di raggiungere i 65 &nbsp;km/h<ref name="ReferenceA"/>.
Il tender era a tre assi, della massa totale di 26,8 &nbsp;t, con 9 &nbsp;m³ di acqua e 4,5 &nbsp;t di [[carbone]] trasportati.
Il freno era solo quello a vapore.
 
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==Bibliografia==
*{{Cita libro|Franco|Castiglioni|Il Gruppo 380 FS, in I treni, n. 281, p. 27|2006|ETR|Salò}}
*{{Cita libro|AA|VV|L'album delle locomotive a vapore (ristampa ediz.1915)|2005|Editrice Duegi|Albignasego}}
*{{Cita libro|Bruno|Bonazzelli|L'album delle locomotive, in HO Rivarossi n.31,p.10|1959|Rivarossi|Como}}