Pompeo Giustiniani: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Bot: sintassi e spaziatura dei link |
No2 (discussione | contributi) m →Biografia: Fix link Colonia (Germania)| |
||
Riga 21:
Nel 1604 si scontrò personalmente contro [[Maurizio di Nassau]] nella battaglia per il porto di [[Sluis]] e della città di [[Damme]]. Il [[22 settembre]] [[1604]] durante l'[[assedio di Ostenda]], che ancora seguitava a non cedere, ebbe il braccio destro dilaniato da un proiettile, che, rimossogli, venne sostituito da una protesi metallica. Nell'ottobre [[1605]] ottenne la resa di [[Wachtendonck]], cui fece seguito la caduta di altre posizioni olandesi. Dopo aver rifiutato un incarico dallo Spinola che gli chiedeva di forzare il [[Reno]] tra [[Schenkenschanz]] e [[Nimegane]], fu al fianco sempre dello Spinola nella campagna nelle Province Unite, finché l'avvio dei negoziati per la [[tregua dei dodici anni]] non interruppe le operazioni.
Dopo la tregua Giustiniani si dedicò alla redazione del ''Delle guerre di Fiandra'' (tradotto in latino a [[Colonia (Germania)|Colonia]] nel [[1611]] e a [[Milano]] nel [[1615]] come ''Bellum Belgicum''). Con una dedica allo Spinola, l'opera era un racconto dettagliato dell'assedio di Ostenda, allora considerato uno dei grandi eventi della storia militare. Il punto di vista adottato nella narrazione era quello della parte spagnola e cattolica. Nell'opera Giustiniani lodava la capacità dello Spinola di scegliere la via più benefica per le popolazioni dei Paesi Bassi di trovare un accordo per la pace col Nassau.
Nel 1611 divenne membro del consiglio di guerra di [[Filippo III di Spagna|Filippo III]]. Nel 1613 decise di passare al servizio di Venezia, ottenendo dalla Repubblica uno stipendio di 3000 ducati annui (ricevette la garanzia di un grado adeguato anche per i giovani figli Francesco e Raffaele). Nel [[1614]] ottenne il comando militare delle truppe stanziate sull'isola di [[Creta]]. La morte improvvisa del comandante delle truppe di terra della [[Serenissima]] e il peggioramento dei rapporti con l'[[Arciducato d'Austria|Austria]], per la questione dei [[pirati]] [[Uscocchi]], persuasero il [[Senato veneziano]] ad assegnargli invece, in agosto, il grado di maestro di campo generale della fanteria e delle [[Piazzaforte|piazzeforti]] veneziane, mantenendolo però sottoposto al controllo del [[provveditore]] [[Marco Barbarigo]] e dello stesso Senato.
|