Discussione:Demone: differenze tra le versioni
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[[Utente:DracoRoboter|Draco "Quoto Tyl" Roboter]] 00:36, 8 ott 2006 (CEST)
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Riporto pari pari, con tanto di segnalazioni, quanto ho tolto dalla voce... se qualcuno vuole rimetterlo a posto lo trova qua sotto. Ho inserito un paragrafo con le citazione bibliche dei demoni: non pretendo che sia completo, ma direi che sia una solida base. --[[Utente:Apologeta|Apologeta]] 16:57, 8 ott 2006 (CEST)
== Demoni e spirito ==
Secondo una corrente di pensiero ispirata al [[razionalismo]], esisterebbe una lacuna di un certo spessore per quanto riguarda l'interpretazione dei termini "demone" e "spirito" – in particolar modo del secondo.
{{P|cosa vuol dire?|sezione=
Secondo la [[cristianesimo|religione cristiana]], lo Spirito è [[Dio]], ma secondo il razionalismo lo Spirito è anche Spirito. Vi dev'essere quindi una stretta relazione tra due elementi notevoli della dottrina cristiana quali lo [[Spirito Santo]] e lo spirito immondo; certamente più di quanta ce ne possa essere tra Spirito e Materia, che sono antagonisti.
Il fatto che per i due elementi si usi lo stesso termine (spirito, πνευμα nell'originale greco) non è casuale, ma anzi dovrebbe evidenziarne la parentela.
}}
{{p|evitare l'utilizzo del verbo "dimostrare" in questi contesti, non si capisce quale è la corrente di pensiero a cui ci si riferisce|
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Secondo questa corrente di pensiero è ipotizzabile (peraltro da dimostrare) che gli spiriti immondi di cui si narra nei [[Vangeli]] altro non siano che la pecorella smarrita di cui [[Gesù]] parla in [[Vangelo di Matteo|Matteo]]
}} {{passo biblico|Matteo|18,11-13}}.
{{P|forma poetica/ da sermone|sezione=
Questo nella teoria che lo Spirito sia Santo e divenga immondo, perverso, quando si perde invischiandosi nel mondo della materia; anche perché Gesù stesso disse che il demone (termine equivalente a spirito immondo), quando esce dal corpo, va in cerca di pace; che quindi il demone è turbato dal suo persistere in un mondo a lui estraneo, essendo egli spirito e non carne, e che non desidera sostare nel corpo materiale dell'uomo, ma piuttosto abbandonarlo, cercando, con l'aiuto di un intermediario ([[esorcismo|esorcista]]), di ritornare al suo mondo (quello, ovviamente, dello spirito); se non vi riesce, subisce il richiamo del corpo umano (in quanto anch'esso dotato di una particella spirituale, che lo attrae) e vi s'insedia nuovamente portando danno alla persona, e a se stesso.}}
{{p|delle parole del gesù storico non ci sono testimonianze accettabili storicamente ma solo le tradizioni evangeliche|
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Gesù disse: ''Quando il pastore ha messe fuori le sue pecore, va davanti a loro, e le pecore lo seguitano, poiché conoscono la sua voce''}} ([[Vangelo di Giovanni]] {{passo biblico|Giovanni|10,4}}) in riferimento alle pecore smarrite, che il buon pastore (quello vero, il proprietario) sta cercando di riprendere. Ed inoltre: ''Io sono il buon pastore, e conosco le mie pecore, e son conosciuto dalle mie.'' (ibidem). Va messa in evidenza l'espressione "conoscono la sua voce": le pecore smarrite conoscono il loro pastore e lo riconosceranno nel momento in cui questi andrà a riprenderle.
A questo punto, una doverosa osservazione: nel racconto dei Vangeli, a riconoscere Gesù in quanto Cristo e Figlio di Dio, non sono tanto gli uomini – che dimostrano al contrario di non saperne nulla – ma i demoni, le entità di Spirito:
{{quote biblico|Non permetteva ai demoni di parlare, perché sapevano chi egli era|Mc|1,34}}
{{quote biblico|Io so chi tu sei: il Santo di Dio|Lc|4,34}}
{{quote biblico|I demoni ancora uscivano in molti, gridando, e dicendo: Tu sei il Cristo, il Figlio di Dio. Ma egli li sgridava, e non permetteva loro di parlare; poiché sapevano ch’egli era il Cristo|Lc|4,41}}
{{p|delle parole del gesù storico non ci sono testimonianze accettabili|sezione=
Ai [[ebraismo|giudei]] invece diceva: «Ma voi non credete, poiché non siete delle mie pecore... Le mie pecore ascoltano la mia voce, ed io le conosco, ed esse mi seguitano.» ([[Vangelo di Giovanni|Giovanni]]}} {{passo biblico|Giovanni|10,26-27}}).
Da notare la simmetria tra queste due espressioni: «Le pecore ascoltano la sua voce, ed egli chiama le sue pecore per nome, e le conduce fuori» (([[Vangelo di Giovanni|Giovanni]] {{passo biblico|Giovanni|10,3}} e «Egli, con autorità e potenza, comanda agli spiriti immondi, ed essi escono fuori» ([[Vangelo di Luca|Luca]] {{passo biblico|Luca|4,36), pronunciata dagli spettatori dell'intervento di Gesù sul demone.
{{p|se ne parla come se l'esistenza degli stessi fosse acclarata| sezione=
I demoni riconoscono Gesù come Cristo, ma i Vangeli dicono che Gesù "scacciò" i demoni, e non che li andò a riprendere.}}
Il termine originale usato per descrivere quest'azione non significa scacciare, bensì estrarre: εκβαλλο (tirar fuori) è il termine usato spesso dagli Evangelisti riguardo all'espulsione dei demoni, ed è lo stesso usato quando si parla di "mettere fuori" le pecore.
Va notato che εκ-βαλλο è l'opposto di δια-βαλλο (scagliare lontano, buttare via), da cui deriva il termine ''[[diavolo]]''. Il diavolo è così chiamato in quanto forza metafisica capace di allontanare, di portare al di là di un confine. Secondo la tradizione egli ha infatti trascinato con sé degli [[angelo|angeli]], portandoli alla dannazione. L'azione opposta sarebbe dunque riprendere ciò che si era smarrito, estraendolo da una natura a lui impropria.
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