Jihād: differenze tra le versioni

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===Brani dal Corano sulla guerra===
 
Il Corano usa il termine "jihād" solo quattro volte, nessuna delle quali fa riferimento alla lotta armata. Come tale, l'uso della parola ''jihād'' in riferimento alla guerra canonica islamica, fu un'invenzione posteriore dei musulmani. Tuttavia, il concetto di guerra legale islamica non fu a sua volta una invenzione posteriore, e il Corano contiene passaggi che si riferiscono a specifici eventi storici e che possono chiarire la teoria e la pratica dalla lotta armata (''qitāl'') per i musulmani.

In questo senso è decisivo il passo 193 della Sura II, nel quale compare la parola "fitna", che in arabo ha un significato moltoimolto ampio, che ininclude cludesia la persecuzioneribellione eche lail disobbedienzavizio, adnei confronti di Allah ede alledelle sue creature. Ecco di seguito alcuni esempi:
 
Il termine viene solitamente tradotto con "persecuzione" poichè è preceduto da una chiara espressione "scacciateli da dove vi hanno scacciati".
 
Dal testo coranico, però, non emerge chiaramente se la "jihad" sia finalizzata alla conversione e sottomissione dei non-credenti oppure a garantire la libertà di culto per i musulmani. A sostegno di questa interpretazione, troviamo la legge del contrappasso, l'invito a rispettare le tregue durante i mesi sacri, a desistere senza rappresaglia in caso di resa, e al fatto che tutti gli imperativi sono preceduti o seguiti da un riferimento alla persecuzione. Ecco di seguito alcuni esempi:
 
:"Combatti per la causa di Dio chi ti combatte, ma non superare i limiti; poiché Dio non ama coloro che eccedono". (2:190)
 
:"Uccideteli dovunque li incontriate, e scacciateli da dove vi hanno scacciati: la persecuzione è peggiore dell'omicidio. Ma non attaccateli vicino alla Santa Moschea, fino a che essi non vi abbiano aggredito. Se vi assalgono, uccideteli. Questa è la ricmpensaricompensa dei miscrecenti". (2:191)
 
:"Se però cessano, allora Allah è perdonatore, misericordioso". (2:192)