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=== Struttura organizzativa ===
La struttura organizzativa della TELVE, grazie alle relativamentesue modestemedie dimensioni della stessa, era semplice ed espressioneesprimeva dellele radicate convinzioni dei piccoli concessionari che l'avevano fondata.
 
Nella società i principali esercizi si equivalevano e tutti indistintamente si affidavano direttamente agli uffici della direzione generale. Questo garantiva una maggiore efficienza degli esercizi, i chequali avevano un canale diretto con la direzione generale, ma al tempo stesso mantenevano maggiore autonomia operativa, degli stessiil che spesso portava a grandi differenze organizzative tra un esercizio e l’altro.
 
La TELVE si concentrò prevalentemente su tre centri importanti: [[Venezia]], [[Trieste]] e [[Padova]], dove fuvenne installata la nuova centrale automatica [[Siemens (azienda)|Siemens]] capace di {{numero|6000}} numeri, mentre nei centri minori si continuò ad utilizzare i vecchi apparati a batteria centrale.
 
Un’altraAltre zonazone ritenutaritenute di particolare importanza per TELVE fufurono quellaquelle delle regioni montane del [[Cadore]] e del [[Trentino]], che comprendevacomprendevano centri turistici bisognosi di un servizio telefonico efficiente.
 
Nonostante i numerosi investimenti e le moderne tecnologie [[Siemens (azienda)|Siemens]] impiegate, (come ad esempio i nuovi centralini automatici per le zone montane,) l’incremento del numero di abbonati non rispecchiò le aspettative aziendali, per cui, dopo tre anni, la società si trovò nuovamente in difficoltà finanziarie. Tra le cause, il fattore territorio non fu attentamente valutato al momento della gara d’appalto e in seguito influì negativamente sull’aumento del numero di abbonati e sul conseguente sviluppo della società. La scarsa densità abitativa delle città e la predominanza di zone rurali costrinsero l’impresa a consumare energie e risorse per l’implementazione delle singole linee, disincentivando l’automatizzazione la quale, non fu ritenuta conveniente per gli apparati periferici.
 
All’inizio del [[1928]], nonostante gli onerosi investimenti effettuati, la TELVE risultò essere sia la concessionaria meno automatizzata sia quella con la più bassa crescita del numero di abbonati a partire dal [[1925]].
 
===Difficoltà finanziarie ed acquisizione===
Nel [[1928]] avvenne, la mortescomparsa di Cattaneo, uomo di punta e presidenteo. Questo evento e le difficoltà finanziarie in cui la società versava fin dall’inizio, favorironofacilitarono la progressiva acquisizione della TELVE da parte della [[SIP - Società Idroelettrica Piemontese]] (SIP).
 
GiàEssendo già, peraltro, in possesso di un proprio pacchetto azionario della TELVE, la SIP iniziò la scalata acquisendo un consistente pacchetto azionario della SADE, ottenuto con la cessione delle azioni della SIET a quest'ultima.
 
Nonostante l'acquisizione ed il cambio dei vertici aziendali, non ebbero successo i tentativi di uniformare la struttura organizzativa della TELVE alla rodata struttura della società di [[Gian Giacomo Ponti]] ([[SIP]]) non ebbero successo, a causa dell’enorme differenza operativa tra un esercizio e l'altro. La TELVE restò, cosi, ultima nello sviluppo rispetto alle altre aziende telefoniche del gruppo SIP.
 
Il 21 ottobre [[1933]], la [[SIP]], con le tre aziende al suo interno scorporate, [[Stipel]], TELVE e [[TIMO]], passò sotto il controllo della [[STET]] (neo-finanziaria dell’[[IRI]] per il controllo delle società telefoniche).
Nel [[1964]], la TELVE venne fusa nella nuova [[ SIP | SIP - Società Italiana per l’Esercizio Telefonico]], cessando ufficialmente di esistere.
 
==Note==