Questa minoranza linguistica è composta da dialetti [[alloglossia|alloglotti]] in cui dominano caratteristiche, soprattutto fonetiche, di tipo settentrionale, appartenenti cioè alle parlate della grande famiglia dei [[Gallo-italico|galloitalici]], il cui substrato è costituito dalle [[lingue celtiche]] e diffuse in gran parte dell'[[Italia Settentrionale]], storicamente appartenente alla macro-regione a sud delle Alpi che i Romani chiamarono [[Gallia Cisalpina]]. Le isole linguistiche hanno cominciato ad essere erose nel [[XX secolo|Novecento]]; i principali centri con parlata dialettica galloitalica sono: [[Nicosia (Italia)|Nicosia]], [[Sperlinga]], [[Piazza Armerina]], [[Valguarnera Caropepe]] e [[Aidone]] in provincia di Enna; [[San Fratello]], [[Acquedolci]], [[San Piero Patti]], [[Novara di Sicilia]], [[Fondachelli-Fantina]], [[Montalbano Elicona]], [[Tripi]] in provincia di Messina, [[Randazzo]] in provincia di Catania.
====La minoranza arbereshearbëreshë====
{{Vedi anche|Lingua arbëreshë|Arbëreshë di Sicilia}}
[[File:Bilingual signs.JPG|thumb|250px|Segnaletica bilingue a [[Piana degli Albanesi]].]]
Un'altra importante minoranza [[Etnia|etnica]] e [[Isola linguistica|linguistica]] è quella storica albanese, chiamata ''[[arbëreshë]]'', (glidetta anche ''albanesigreco-albanese''<ref>Giuseppe La Mantia, ''I Capitoli delle colonie Greco-Albanesi di Sicilia dei Secoli XV e XVI'', 1904</ref><ref>Giuseppe Crispi, ''Costumanze appartenenti alle colonie Greco-Albanesi di Sicilia'' A. Forni, 1980. </ref> o ''albanese d<nowiki>'</nowiki>Italia''). La [[Lingua albanesearbëreshë|lingua]] di questa comunità, che abita all'interno della provincia di Palermo, nei comuni di [[Piana degli Albanesi]], [[Santa Cristina Gela]] e [[Contessa Entellina]], è un'antica parlata albanese strettamente imparentata all'[[lingua albanese|albanese]], in modo particolare a quello parlato nel sud dell'[[Albania]], ed è riconosciuta dalla legge nazionale n.482 del 15 dicembre 1999 per la tutela delle minoranze etno-linguistiche. Il centro di questa enclave è costituitacostituito dalla cittadina di Piana degli Albanesi, in cui tutte le tradizioni albanesi si sono mantenute vive nel tempo. La letteratura albanese di questa comunità è molto rilevante, dacchépoiché qui è cominciata la storia letteraleletteraria albanese nella variante ''toskë''. In oltre cinque secoli gli arbëreshë hanno raggiunto importanti traguardi culturali e letterari. A Piana degli Albanesi lo scrittore e sacerdote greco-ortodosso [[Luca Matranga|Lekë Matrënga]] fu autore nel [[1592]] di ''E Mbësuame e Krështerë'', la prima opera della storia letteraria albanese<ref>{{Cita web|url=http://www.albanianorthodox.com/tekste/albanologji/Matranga_1592.pdf|titolo=La "Dottrina Cristiana" Albanese > di Lekë Matrënga|editore=www.albanianorthodox.com|accesso=21 aprile 2006}}</ref>. Nei secoli una nutrita schiera di intellettuali a Piana degli Albanesi si interessò della storia, della lingua, delle tradizioni poetiche popolari. Un insigne scrittore fu [[Giuseppe Schirò (1865-1927)|Zef Skirò]], maggior rappresentante della tradizione culturale e letteraria albanesearbëreshë didella Sicilia. Sulla scia di una tradizione così importante si colloca l'odierno contributo culturale di poeti, saggisti, drammaturghi, nonché linguisti e professori di lingua e letteratura albanese presso la Facoltà di Lettere orientali dell'Università di Palermo. La lingua albanesearbëreshë viene tuttora mantenuta viva da tutta la comunità, grazie ada unaun forte e radicataradicato tradizionesenso popolare in cui ldell'etnia albanese di questo popolo è legataidentità, e siviene riconosce, eregolata da istituzioni [[Eparchia di Piana degli Albanesi|religiose]] e culturali che contribuiscono validamente alla salvaguardia e alla valorizzazione del prezioso patrimonio avito.
====La minoranza greca====
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