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==Territorio==
===Masseria Pepe===
La masseria ha antichissime origini: essa comprendeva anche una torre di vedetta costruita nel [[1302]] come si leggeva nell'arcovolta del grande portale d'accesso alla costruzione. Era di proprietà della Cappella di S. Maria di Costantinopoli che la cedeva in fitto per l'uso della terra e dei boschi; tra i primi fittavoli abbiamo i fratelli Pepe, i canonici don Vincenzo e don Francesco che l'hanno restaurata e ampliata er la necessità di far abitare più famiglie.
Adiacente la costruzione fu eretta una chiesetta dedicata a S. Antonio. Il disegno della costruzione è dell'architetto Colangiulo (Acquavivese sposato con la nipote dei due sacerdoti), progettista del monastero di S. Chiara, del convento di S. Benedetto e del campanile di S. Domenico. Dopo un secolo i Pepe lasciarono la masseria che fu affidata al marchese Rinaldi di Canneto che dopo qualche anno la comprò e poi la lasciò in eredità a una figlia sposata con il giudice Mori di Altamura che provvide a restaurare ed abbellire la masseria e la chiesetta.<ref>Scuola media "Antonio Lucarelli" di Acquaviva delle Fonti, ''Conoscere il territorio. Natura e abitazioni rurali nell'agro di Acquaviva'', Suma, [[Sammichele di Bari]] 2003.</ref> ==Voci correlate==
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