Itanglese: differenze tra le versioni

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Il termine '''itanglese''' (o '''itangliano'''<ref name=itangliano/>) viene definito dal dizionario [[Hoepli (casa editrice)|Hoepli]] come "''la lingua italiana usata in certi contesti ed ambienti, caratterizzata da un ricorso frequente ed arbitrario a termini e locuzioni inglesi''".<ref>[http://dizionari.hoepli.it/Dizionario_Italiano/parola/itanglese.aspx?idD=1&Query=itanglese&lettera=I Itanglese sul dizionario Hoepli online]</ref> Del fenomeno però parlo già nel 1987 il linguista [[Arrigo Castellani]], in un articolo sulla rivista ''[[Studi linguistici italiani]]'', dal titolo ''Morbus anglicus''. Il fenomeno linguistico era già stato oggetto di attenzione dieci anni prima, ad opera di Giacomo Elliot<ref>Giacomo Elliot, ''Parliamo itang’liano, ovvero le 400 parole inglesi che deve sapere chi vuole fare carriera'', Milano, Rizzoli, 1977</ref> In tale occasione fu coniato per l prima volta il termine ''itangliano'', usato con lo stesso significato<ref name=itangliano>{{Cita web|autore=Andrea Viviani|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/itangliano_%28Enciclopedia-dell%27Italiano%29/|titolo {{Maiuscoletto|Itangliano}}|editore=''[[Enciclopedia dell'Italiano]]'' (2010),[[Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani]]|accesso=23-3-2013}}</ref>.
 
Secondo un'analisi condotta nel 2009 dall'agenzia di traduzioni Agostini Associati srl, nel periodo dal 2000 al 2008, vi è stato un incremento del 773% nell'utilizzo di termini inglesi all'interno di documenti in italiano, con un ulteriore aumento del 223% nel biennio successivo.<ref>[http://www.agostiniassociati.it/itanglese.php L’itanglese continua ad avanzare con un incremento del +223%]</ref>
 
Analogamente a quanto accaduto con fenomeni simili nelle altre lingue – i cosiddetti ''[[spanglish]]'', ''[[franglais]]'' e ''[[denglish]]'' (anche ''denglisch'' o ''germish''), per citare i più noti – lo sviluppo dell'itanglese ha suscitato l'interesse dell'[[opinione pubblica]] e dei linguisti. Non sono mancate reazioni da parte delle istituzioni: in particolare, nel 2010, la [[Commissione cultura e istruzione]] della [[Camera dei deputati]] ha sostenuto l'istituzione di un [[Consiglio Superiore della Lingua Italiana]] (CSLI), non ancora realizzato.<ref>http://www.camera.it/126?idDocumento=2689</ref><ref>http://parlamento.openpolis.it/singolo_atto/19071</ref>
 
== Effetti ==
L'itanglese non ha risparmiato alcun aspetto della vita, ma gli esempi più evidenti si possono riscontrare in ambito aziendale, dove, oltre al consistente utilizzo di parole inglesi, anche quando l'italiano prevede una o più valide alternative, sono stati coniati veri e propri [[neologismi]], ibridi fra le due lingue:
 
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In alcuni casi, i verbi italianizzati derivano non dal verbo inglese, ma da un [[sostantivo]] a sua volta non tradotto in italiano. In inglese, e specialmente nell'uso americano, i sostantivi possono infatti essere utilizzati come verbi. Ad esempio "committare" non viene usato con il significato di "impegnarsi", ma di "eseguire l'azione di [[Controllo versione|commit]]", "creare una nuova revisione".
 
== Pseudoanglicismi ==
Un fenomeno parallelo è quello degli [[pseudoanglicismo|pseudoanglicismi]], ovvero di quei coni presi in prestito dall'inglese che hanno subito una traslazione di senso quando non addirittura una vera e propria invenzione di nuovi significati.
 
Alcuni di questi termini suonano suonano strani a un parlante inglese: è il caso, ad esempio, di ''baby parking'' (al posto di ''[[kindergarten]]'' o ''child care centre''<ref>{{lingue|en}} Nick Squires, [http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/europe/italy/7415138/Itanglese-...-or-Anglitaliano-the-Italians-adopt-a-little-English.html ''Itanglese ... or Anglitaliano: the Italians adopt a little English''], ''[[The Daily Telegraph]]'', 11 marzo 2010</ref>), o di ''recordman'' (quest'ultimo uno pseudoanglismo di origine [[lingua francese|francese]]<ref>[ recordman], ''[[Vocabolario Treccani]]'' on line</ref>) per "primatista" (''recordwoman'' al femminile). In altri casi, i termini sono incomprensibili a un madrelingua inglese: ''[[Slip (biancheria intima)|slip]]'' (per [[mutande]]) o ''[[Job on call]]'' per lavoro a chiamata, ''mister'' per [[allenatore]]<ref>[[Fabio Rossi]], [[Antonio Ghirelli]], [[Aldo Grasso]], [[Fabio Ciotti]], [http://www.treccani.it/enciclopedia/sport-e-comunicazione-nella-societa-moderna_%28Enciclopedia-dello-Sport%29/ ''Sport e comunicazione nella società moderna''], ''Enciclopedia dello Sport'' (2003) [[Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani]]</ref>.
== Doppiaggese ==
{{vedi anche|Doppiaggese}}
 
Il [[doppiaggese]] è un altro analogo e ben noto fenomeno di [[Interferenza linguistica|interferenza morfosintattica]] esercitata dall'[[lingua inglese|inglese]] sulla [[lingua italiana]], veicolato dai prodotti commerciali della [[cultura di massa]]. Si tratta di una [[Varietà (linguistica)|variante]] che compare in alcuni [[film]] come risultato del [[doppiaggio]].<ref name=tre>{{Cita web|autore=Fabio Rossi|url=http://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/speciali/doppiaggio/Rossi.html|titolo=Doppiaggese, filmese e lingua italiana|editore=[[Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani]]|accesso=7 febbraio 2013}}</ref><ref>{{Cita|Di Fortunato; Paolinelli 2005|pp. 19-20.}}</ref> Questa variante è caratterizzata da un linguaggio fortemente influenzato dalla lingua di partenza (quindi, la lingua "straniera" parlata dagli attori nel film) e una sintassi e un lessico che risultano innaturali o artificiose nella lingua d'arrivo (in questo caso, la lingua parlata dagli spettatori).<ref>{{Cita|Di Fortunato; Paolinelli 1996|p. 103.}}</ref> Si tratta di un fenomeno linguistico all'interno di un'altra [[Varietà (linguistica)|varietà linguistica]], il [[filmese]], inteso come la peculiare lingua attraverso cui si esprimono i personaggi dei film (non solo quelli doppiati da altre lingue). In molti casi, le forme "artificiali" del doppiaggese si sono affermate prepotentemente nella lingua di destinazione, grazie all'influenza dei [[mass media|media]] sulla [[cultura di massa]], insediandosi stabilmente e perdendo la percezione del loro carattere "innaturale". Un caso notevole di questa accettazione è costituito da frasi come "''non c'è problema''" ([[doppiaggese]] per ''no problem'') e dall'onnipresente "[[assolutamente sì]]", nato da una sciatta e innaturale resa dell'originale inglese "''absolutely''", la cui traduzione naturale sarebbe "certamente"<ref name="G. Alfieri-S. Contarino-D. Motta">Gabriella Alfieri, Simona Contarino, Daria Motta: ''Interferenze fraseologiche nel doppiaggio televisivo: l'italiano di "[[E.R. - Medici in prima linea|E.R.]]" e di "[[Beautiful]]"'', 2002</ref><ref name="Crusca">Vera Gheno, [http://www.accademiadellacrusca.it/faq/faq_risp.php?id=5064&ctg_id=93 Sull'uso di ''assolutamente''], in ''La Crusca per Voi'', numero 27, ottobre 2003 (on line sul sito dell'[[Accademia della Crusca]]</ref>
 
==Note==
<{{references/>|2}}
 
== Voci correlate ==
* ''[[Spanglish]]''
* ''[[Franglais]]''
* ''[[Denglish]]''
* [[Doppiaggese]]
* [[Interferenza linguistica]]
* [[Calco linguistico]]
* [[Anglicismo]], [[pseudoanglicismo]]
* [[Inglese nell'informatica]], [[gergo di Internet]], [[lingue di Internet]], [[linguaggio degli SMS]]
 
==Collegamenti esterni==
* [http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2009/12/09/news/le_aziende_parlano_litanglese_look_business_fashion_le_piu_usate-1822653/ Le aziende parlano l'Itanglese. Look, business, fashion le più usate]
* [http://economiaefinanza.blogosfere.it/2010/01/alla-scoperta-del-fenomeno-itanglese-con-guido-panini-di-agostini-associati.html Alla scoperta del fenomeno "Itanglese"], con Guido Panini di Agostini Associati]
* {{lingue|en}} Nick Squires, [http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/europe/italy/7415138/Itanglese-...-or-Anglitaliano-the-Italians-adopt-a-little-English.html ''Itanglese ... or Anglitaliano: the Italians adopt a little English''], ''[[The Daily Telegraph]]'', 11 marzo 2010
 
{{Portale|lingua inglese|linguistica|Storia d'Italia}}
 
[[Categoria:Lingua inglese]]