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===Adorazione dei Magi===
[[File:Adorazione dei Magi - Corrado Giaquinto.JPG|thumb|400px|Adorazione dei Magi di Corrado Giaquinto]]
E' un'opera realizzata ad olio su tela di dimensioni 152 x 113 cm. Ritenuto in passato di scuola veneta, il dipinto fu poi attribuito a [[Corrado Giaquinto]]<ref>Pinacoteca Comunale di Bevagna, Catalogo regionale dei beni culturali dell'Umbria, a cura di F.F.Mancini, Electa Editori Umbri Associati, Città di Castello,1999 p.55</ref>. Appartiene quasi certamente alla maturità del maestro, che forse lo realizzò intorno al [[1750]], alla vigilia della partenza per la [[Spagna]]<ref>Pinacoteca Comunale di Bevagna, Catalogo regionale dei beni culturali dell'Umbria, a cura di F.F.Mancini, Electa Editori Umbri Associati, Città di Castello,1999 p.55</ref>.
Si ignora la provenienza della tela, probabilmente realizzata per qualche nobiluomo o prelato di Bevagna (e non per una chiesa o per il Palazzo Comunale).Bruno Toscano sostiene che l'opera fu commissionata in ambito locale successivamente alla realizzazione di una grande pala raffigurante San Francesco in estasi e l'Immacolata Concezione per l'altare maggiore della chiesa dei Cappuccini a Foligno, che suscitò molto interesse nel territorio<ref>Pinacoteca Comunale di Bevagna, Catalogo regionale dei beni culturali dell'Umbria, a cura di F.F.Mancini, Electa Editori Umbri Associati, Città di Castello,1999 p.56</ref>.
Prima del restauro del 1970, il quadro era in pessime condizioni di lettura: era sporco e appannato e dubbia era la sua attribuzione. Il restauro ha restituito all’opera la luminosità originaria e ha tolto ogni dubbio sull’artista che l’ha eseguita: Corrado Giaquinto, considerato tra i più grandi pittori del [[Rococò] internazionale dopo [[Tiepolo]] (tra i due artisti non corse mai buon sangue).
L’attribuzione non è stata semplice: il dipinto era fortemente malridotto e si pensò a lungo che si trattasse di una copia (tanto più che esiste un’altra versione pressoché identica a questa di [[Bevagna e autografa[[, a [[Northfolk]] in [[Virginia]]. Il soggetto raffigurato piacque talmente tanto al pubblico che Giaquinto lo replicò più volte).
Non si hanno notizie del dipinto prima che esso entrasse a far parte della collezione civica. Sembrerebbe quasi senza storia: si ignora la sua provenienza (collezione privata bevanate o piccola cappella gentilizia?). Le dimensioni della tela, comunque, la vorrebbero più proveniente dall’altare di una piccola cappella.
Tutti i personaggi che vi figurano, dalla [[Madonna]] col Bambino ai tre [[Magi]] a [[San Giuseppe]] al guerriero, corrispondono ai tipi cari all’artista.
Nel dipinto, a destra, si vedono i [[Re Magi]] Gaspare, Melchiorre e Baldassare, inginocchiati nell’atto di adorazione di Gesù Bambino, che è in braccio a Maria, seduta a sinistra su una scalinata.
I Magi sono riconoscibili dagli abiti sontuosi, dalle corone e dai doni che offrono, deposti in terra, oro, incenso e mirra. Si possono dedurre i diversi continenti di provenienza dei tre dai loro tratti somatici, tipici dell’Europadell’[[Europa]], dell’Asiadell’[[Asia]] e dell’Africadell’[[Africa]].
Ai piedi di [[Maria]], in un cesto, sono raffigurate due colombe bianche, simbolo della sua purezza. Alle sue spalle c’è [[San Giuseppe]], in piedi con le braccia aperte, in segno di stupore per la singolarità e la grandezza dell’evento.
Sullo sfondo, nella penombra, si intravedono altri personaggi che assistono alla scena, tra cui un soldato e un anziano, indicante gli angeli in cielo.
Vi si riconoscono le caratteristiche stilistiche del Giaquinto: un raffinato e brillante uso dei colori, i contorni sfumati, la maestria e l'attenzione nel rappresentare gli oggetti d'oro, le stoffe in seta e broccato, ed anche la studiata composizione, i personaggi infatti sono disposti lungo una diagonale digradante verso destra.
 
L’immagine fu replicata più volte dal Giaquinto: una versione molto simile nel soggetto e nelle dimensioni, si trova in [[Virginia]], mentre un’altra, su rame di dimensioni ridotte, si trova in una collezione privata a [[Londra]]<ref>Pinacoteca Comunale di Bevagna, Catalogo regionale dei beni culturali dell'Umbria, a cura di F.F.Mancini, Electa Editori Umbri Associati, Città di Castello,1999 p.56</ref>.
Quest’opera non è una prova di grande impegno da parte di GGiaquinto. E’ di modeste dimensioni e pertanto non dà all’artista la possibilità di sfogare tutta la sua abilità di grande pittore decorativo.
G.Giaquinto è infatti un pittore di grandi pale d’altare e di grandi decorazioni. Si afferma soprattutto come grande decoratore internazionale.
 
===Fuga del toro dall'altare===