|Comandante2= {{bandiera|DEU 1871-1918}} [[Erich Ludendorff]]<br />{{bandiera|DEU 1871-1918}} [[Rupprecht di Baviera]]<br /> {{bandiera|DEU 1871-1918}} [[Friedrich Bertram Sixt von Armin|Friedrich Sixt von Armin]]<br />{{bandiera|DEU 1871-1918}} [[Max von Gallwitz]]
|Effettivi1=50 divisioni britanniche (V e II armata)<br />6 divisioni francesi (I armata)
|Effettivi2=77 - 83 divisioni (VI armata tedesca)
|Perdite1=62.000 morti - 164.000 feriti<ref name="Gilbert457">{{cita|Gilbert|p. 457}}.</ref>.
|Perdite2=83.000 morti - 250.000 feriti - 26.000 prigionieri<ref name="Gilbert457"/>.
|Note= <references/>
}}
{{Campagnabox Fronte Occidentale Grande Guerra}}
{{Campagnabox Passchendaele}}
La '''Battaglia di Passchendaele''' (o '''Terza Battaglia di Ypres''' o semplicemente '''Passchendaele''') è stata una campagna delle [[prima guerra mondiale]], combattuta tra i [[Regno Unito|britannici]] e i [[Alleati della prima guerra mondiale|loro alleati]] contro l'[[Impero tedesco]]. Avvenne sul [[fronte occidentale (1914-1918)|fronte occidentale]] tra il giugno e il novembre [[1917]]. L'obbiettivo consisteva nel prendere possesso dei crinali meridionale e orientale nei presi della città [[Belgio|belga]] di [[Ypres]] nelle [[Provincia delle Fiandre Occidentali|Fiandre Occidentali]]. [[Passchendaele]] si trova sull'ultimo crinale orientale rispetto a Ypres. L'avanzata faceva parte di un complesso insieme di operazioni che dovevano portare al controllo totale delle Fiandre. Lo scontro finale si sarebbe svolto nel [[Saliente (militare)|saliente]] di Ypres, dove si sarebbero riunite numerose truppe provenienti da ogni parte. Tra le operazioni doveva esserci lo sbarco sulle coste del Belgio presso [[Nieuwpoort]], ancora in mano dei tedeschi. La resistenza della 4ª armata tedesca, il tempo insolitamente umido, il sorgere dell'inverno e altri fattori permisero ai tedeschi di evitare una ritirata generale, che in ottobre era apparsa inevitabile. In particolar modo ebbe vitale importanza la [[Battaglia di Caporetto|disfatta di Caporetto]] delle truppe italiana, la situazione costrinse, infatti, i britannici e i francesi a inviare divisioni ausiliari per evitare che gli avversari facessero uscire dal conflitto l'Italia e perciò il fronte di Ypres ne risentì perdendo molte guarnigioni fino ad allora di stanza lì<ref>{{Cita|Terraine|p. 299}}</ref>. La campagna terminò in novembre, quando le truppe canadesi catturarono Passchendaele<ref>Gilbert cita le truppe canadesi per rendere evidente la grande riluttanza da parte dei civili a rispondere alla chiamata alle armi. Su un totale di 331.934 uomini abili risposero solo in 21.568. Gli altri riuscirono mediante scappatoie offerte dalla legge a chiedere l'esonero. Vedi: {{cita|Gilbert|p. 457}}.</ref>.
==Gli antefatti==
===Pianificazione dello sbarco a Middelkerke===
Le ragioni della "Battaglia di Passchendaele" vanno innanzitutto ricercate nella personalità del generale britannico [[Douglas Haig]]. Molti storici lo hanno sovente considerato un comandante particolarmente ottuso, privo d'inventiva e "conservatore", in realtà, una volta diventato Capo di Stato Maggiore nel dicembre 1915, si adoperò sempre per innovare la strategia militare (basti pensare che fu lui a introdurre i carri armati sul campo di battaglia in occasione dello [[battaglia della Somme|scontro alla Somme]])<ref name="Gualtieri86">{{cita|Gualtieri|p. 86}}.</ref>. Per lo stesso motivo, elaborò un complesso piano che studiò nei minimi dettagli. La sua attenzione era fortemente rivolta nei confronti del [[Fronte occidentale (1914-1918)|fronte occidentale]] e non aveva mai perso la speranza nello scontro frontale nelle Fiandre. Il suo grande obbiettivo consisteva nello sbarco nella zona costiera delle [[Fiandre]] e nella conseguente "pulizia" del luogo. L'operazione doveva concludersi con una spinta in profondità contro [[Roulers]] e [[Bruges]] e allacciarsi al saliente di [[Ypres]], dove doveva svolgersi lo scontro finale<ref name="Gualtieri84">{{cita|Gualtieri|p. 84}}.</ref>.
[[File:Field Marshall Earl Haig.jpg|thumb|left|225px|Il Capo di Stato Maggiore [[Sir]] [[Douglas Haig]]]]
Sin dalla nomina a Capo di Stato Maggiore, Haig aveva intrattenuto una stretta collaborazione con l'ammiraglio della [[Marina britannica]] [[Reginald Bacon]], il quale infiammò facilmente il generale con l'idea originale di uno sbarco con mezzi anfibi. Nella primavera del 1917 Haig ordinò a Bacon di mettere a punto un piano dettagliato. Appena due mesi dopo l'ammiraglio propose di utilizzare sei pontoni armati e circa un centinaio di motovedette per far sbarcare novemila soldati nei pressi di [[Ostenda]]. A questo si sarebbe aggiunto un attacco verso nord-est proveniente dalla vicina città di [[Nieuwpoort]] che avrebbe offerto una protezione sul fianco destro. Dopo lo sbarco si sarebbero aggiunte alla guarnigione locale tre divisioni di fanteria, per poi attaccare [[Ostenda]] e annichilire il fianco destro dell'esercito tedesco<ref name="Gualtieri84"/>.
====Intervento di Hunter-Weston====
Haig rimase talmente impressionato in modo favorevole che decise di coinvolgere anche un veterano della [[Campagna dei Dardanelli|battaglia di Gallipoli]]: il colonnello [[Aymler Hunter-Weston]]. Questi, però, sconvolse completamente i progetti sino ad allora elaborati.Hunter-Weston era infatti scettico riguardo al successo dell'operazione; riteneva che i tedeschi avessero preso troppe precauzioni onde evitare uno sbarco nemico e che quindiuna sola azione sarebbe risultata troppo rischiosa e fallibile. Chiese allora di organizzare una serie di manovre di sbarco su un tratto di costa più vicino a [[Nieuwpoort]], precisamente nella zona di [[Middelkerke]]<ref name="Gualtieri85">{{cita|Gualtieri|p. 85}}.</ref>.
Poichè la prosepettiva della costruzione di mezzi anfibi era ben lungi dal diventare reale (fondamentalmente perchè mancavano materiali da costruzione, come l'[[acciaio]] molto richiesto per l'arsenale d'[[artiglieria]], Bacon e Hunter-Weston proposero a Haig l'utilizzo di tre piattaforme galleggianti, misuranti circa 190 m, per trasportare ciascuna un'intera divisione. Haig acconsentì entusiasta, anche perchè in questo modo avrebbe potuto schierare i suoi beneamati carri-armati<ref name="Gualtieri85"/>.
[[File:Bundesarchiv Bild 183-R14865, Erich Ludendorff.jpg|thumb|250px|Il generale tedesco [[Erich Ludendorff]] in un'immagine del [[1915]]]]
Haig, Bacon e Hunter-Weston cominciarono a mettere in pratica i loro progetti innanzitutto facendo modificare i carri-armati per affrontare il terreno collinoso a ridosso della zona decisa per lo sbarco e poi dando inizio agli addestramenti dei soldati che avrebbero partecipato all'operazione (vennero allestiti due campi d'addestramento a [[Dover]] e a Le Clipon per l'occasione<ref name="Gualtieri86"/>.
Non senza interruzioni, alla fine venne fissato all'[[8 agosto]] la data dello sbarcoe Bacon e Hunter-Weston stabilirono con precisione la composizione delle unitá: 4.500 uomini, 9 carri armati, 12 [[cannone da campagna|cannoni da campagna]], 6 [[obici]] d'assedio, tre sezioni di [[mitragliatrici]] mobili, 600 biciclette e 9 motociclette<ref name="Gualtieri86"/>.
====Interruzione del primo ministro====
Un imprevisto cambio di scena rischiò di mandare in fumo tutti i propositi di Haig. Il [[primo ministro britannico]] [[David Lloyd George]], decisamente alieno alla mentalità "occidentalista" di Haig, tentò infatti di dirottare le forze sul fronte di [[Ypres]] su quello [[Fronte italiano (1915-1918)|italiano]]. Era infatti convinto che aiutando il generale [[Luigi Cadorna]] con gli [[Austria-Ungheria|austro-ungarici]], avrebbe eliminato il principale alleato tedeso, potendosi poi dedicare più tranquillamente al [[Belgio]]. Haig, però, non nutriva alcuna stima nei confronti di Cadorna e che anzi riteneva i suoi sforzi sul [[fronte dell'Isonzo]] inutili, riuscì il suo unico superiore (nonchè buon amico), il Capo di Stato Maggiore Imperiale, generale [[William Robertson]], a far sapere al primo ministro l'impossibilità di soddisfare la sua richiesta. Così Haig potè tornare a coltivare i suoi grandi progetti circa lo sbarco a Middelkerke<ref name="Gualtieri86"/>.
===Battaglia di Messines: 21 maggio - 7 giugno===
{{Vedi anche|Battaglia di Messines}}
[[File:Battle of Messines - destroyed German trench.jpg|thumb|Trincee tedesche devastate dalle esplosioni a Messines]]
Nella battaglia di [[Messines]], combattuta tra il [[21 maggio]] e il [[7 giugno]] 1917 avvenne "l'azione più importante mai compiuta dalle squadre di minatori arrivate in Francia due anni e mezzo prima"<ref name="Gilbert">{{cita|Gilbert|p. 409}}.</ref>. In un periodo di sei mesi, i minatori inglesi, canadesi e australiani avevano scavato numerose gallerie, nelle quali vennero poi piazzate diciannove mine, con un potenziale esplosivo pari a 500 tonnellate<ref name="Gilbert"/>.
Lo scontro diretto risultò praticamente superfluo. Il generale a comando della spedizione era [[Herbert Plumer, I visconte Plumer|Herbert Plumer]]. Era noto per l'insolita umanità nei confronti delle vite suoi uomini, la cosa era anche più strana dato che gli era stata affidata la gestione del saliente di Ypres, noto come uno dei settori più sanguinosi della Grande Guerra. Dunque elaborò un piano che avrebbe indebolito notevolmente l'avversario prima dello scontro. Quando esplosero le mine (piazzate a 30 m sotto le trincee tedesche) l'effetto fu devastante e immediato. Si ritiene che circa 10.000 soldati tedeschi vennero uccisi sul colpo o completamente sepolti, migliaia rimasero tramortiti e 7354 furono fatti prigionieri. Inoltre, subito dopo le deflagrazioni (che si sentirono chiaramente in tutta l'Inghilterra meridionale) seguì un bombardamento d'artiglieria, che vide impegnati 2266 cannoni inglesi. Quattro giorni dopo le esplosioni sotterranee, i tedeschi furono costretti ad abbandonare [[Wytschaete]] e Messines, spostandosi più a est. La ritirata fu eseguita con rapidità e precisione sotto la guida del principe [[Rupprecht di Baviera]]<ref name="Gilbert"/>.
==La battaglia==
[[File:USMA - Third Battle of Ypres.jpg|thumb|left|Disposizione generale delle truppe presso il saliente di [[Ypres]].]]
La battaglia di Passchendaele annovera un gran numero di scontri, tutti combattuti con l'obbiettivo di conquistare sempre più posizioni intorno a [[Ypres]], dove si sarebbe svolto il combattimento finale.
===Prima fase===
====Nomina di Gough====
[[Douglas Haig]] nominò, in seguito al vittorioso combattimento a Messines, il generale [[Hubert Gough]], al posto di Plumer, che tanto bene aveva saputo gestire il precedente scontro, al comando della 2ª armata. Questo si rivelò un grave errore. Gough, giovane ufficiale di cavalleria, conosceva poco il saliente e sviluppò una strategia di attacco completamente diversa da quella elaborata in precedenza da Plumer<ref>{{Cita|Gualtieri|p. 91}}</ref>. Quest'ultima consisteva in una serie di modesti slanci di fanteria sotto copertura delle artiglierie campali, per conquistare i bassi crinali intorno a Ypres. Gough, invece, si prefisse obbiettivi alquanto distanti e irrealistici che ebbero in effetto il ritardo dell'offensiva. Questo cambiamento strategico, infatti, unito ai ritardi dovuti all'arrivo della 1ª armata francese comandata dal generale [[François Anthoine]], posticipò lo scontro di ben sette settimane. In tal modo tutto il vantaggio ottenuto con il combattimento a Messines andò perduto e, neanche a dirlo, i tedeschi colsero al volo il tempo regalato per organizzarsi, costruendo persino numerose postazioni fortificate in cemento armato. Di conseguenza anche lo sbarco a Middelkerke venne posticipato al [[24 agosto]] o, addirittura, al [[6 settembre]]<ref name="Gualtieri92">{{cita|Gualtieri|p. 92}}.</ref>.
====Battaglia di Pilckem: 31 luglio====
Dopo un'importante offensiva aerea, che garantì ai britannici il controllo del cielo, avvenne il primo scontro diretto. L'obbiettivo consisteva nella conquista dell'altura di Pilckem. Alle 3.50 del mattino del [[31 luglio]] nove divisioni britanniche irruppero dalle trincee. Tecnicamente la battaglia è da annoverare tra le vittorie britanniche, ma in realtà furono molti gli svantaggi. La fanteria dell'ala sinistra di Gough, supportata da quella di Anthoine, riuscì a guadagnare 3 km, occupando gran parte dell'altura, ma al contempo il centro si indebolì indietreggiando di 550 m<ref name="Gualtieri92"/>. I britannici catturarono 8.000 soldati tedeschi e 67 cannoni, il prezzo, però fu la perdita di 17 dei 19 carri armati sul campo. Dopo la recente esperienza alla Somme, i tedeschi si erano infatti attrezzati in modo tale da contrastarli: avevano a disposizione numerosi fucili anti-carro (i [[Tankgewehr M1918|Mauser calibro 13.2 "T-Gewehr"]]), in grado si perforare le blindature dei dei [[Mark I (carro armato)|Mark V]] britannici. I carri erano anche limitati in quanto a motilità: i continui bombardamenti continuavano a trasformare il terreno in un acquitrino mortale<ref name="Gualtieri92"/>. Così descrive la situazione il soldato semplice Charles Miles (10° battaglione Royal Fusiliers):
{{Quote|Era incredibile c'era fango, ovunque e l'aria puzzava di rancido, di stantio, di marcio e di morte. [...] Io ero portaordini [...] Mi capitò frequentemente di affondare nel fango e rischiare di essere risucchiato per sempre, ma non fu questa la cosa peggiore del mio lavoro: a volte, invece di sentire la melma sotto gli scarponi, mi succedeva di "galleggiare" su di essa, mentre calpestavo qualcosa di gonfio e ben più compatto. Si trattava di cadaveri, orrendamente sfigurati dalla morte per annegamento i questa palude d'inferno. Era una esperienza raccapricciante<ref>{{Cita|Gualtieri|p.93}}</ref>.}}
====Battaglia di Quota 70: 15 - 25 agosto====
{{Vedi anche|Battaglia di Quota 70}}
La battaglia di Hill 70 è stato uno scontro avvenuto tra le truppe canadesi e cinque divisioni della 6ª armata tedesca. La battaglia si svolse lungo il fronte occidentale nella periferia di Lens a nella regione francese a nord di [[Pas de Calais]], tra il 15 e il 25 agosto 1917. Il generale von Kuhl scrisse in seguito che era stata una grave sconfitta e che "naufragò" il piano di soccorrere quelle divisioni che si erano battute sino alla fine nelle Fiandre<ref>{{cita|Terraine|p. 234}}</ref>.
====Battaglia di Langemarck: 16 – 18 agosto====
[[File:18pdrBoesinghe31July1917.jpg|thumb|Soldati britannici di una batteria di cannoni da campagna da [[Ordnance QF 18 lb|18 libbre]] impegnati nell'occupare una nuova posizione ([[31 luglio]])]]
Il quartier generale della quinta armata venne influenzato dagli effetti che il ritardo avrebbe avuto sull'operzione costiera, che richiedeva l'alta marea alla fine di agosto o sarebbe stata posticipata al mese seguente. Gough ritenne che il resto del fronte (appena oltre la linea tedesca {{lang|de|''Wilhelm''}} (terza) line dal bosco del Poligono sino a Langemarck) dovesse essere conquistato e lo Steenbeek superato più a nord<ref>{{Cita|Edmonds|pp. 189 – 202}}</ref>. I tentativi della fanteria tedesca di avanzare oltre vennero fermati dal fuoco dell'artiglieria britannica con dure perdite<ref>{{Cita|Edmonds|p. 194}}</ref>. L'avanzata a nord nell'area del XVIII corpo riprese e venne ripresa l'area nord di St. Julien e quella sud-est di Langemarck, mentre il XIV corpo catturò Langemarck e la linea {{lang|de|''Wilhelm''}} (terza) a nord della linea ferroviaria di Ypres–Staden vicino a [[Kortebeek]]<ref>{{Cita|Edmonds|p. 201}}</ref>.
====Seconda offensiva a Verdun: 20 agosto====
Petain aveva impegnato la seconda armata francese nell'attacco a [[Battaglia di Verdun|Verdun]] a metà luglio in aiuto dell'operazione nelle Fiandre. La seconda offensiva della battaglia di Verdun subì un ritardo, in parte dovuto a degli ammutinamenti che l'armata francese stava soffrendo dopo la disastrosa [[Offensiva Nivelle]] e in parte perché un attacco tedesco a [[Verdun]] (28 - 29 giugno) garantì la cattura di una zona del territorio considerato in precedenza un punto focale dell'attacco francese. Un contrattacco francese catturò il territorio il [[17 luglio]], ma poi i tedeschi riuscirono a ri-ottenerlo l'[[1 agosto]], per poi prendere terreno verso il lato orientale il [[16 agosto]]<ref>{{Cita|Doughty|pp. 380–383}}</ref>. La seconda offendiva a Verdun iniziò il [[20 agosto]] e entro il [[9 settembre]] erano stati fatti {{nowrap|10.000 prigionieri}}. Il combattimento continuò in modo sporadico a ottobre. Ludendorff scrisse: {{Quote|Sul fianco sinistro, vicino a [[Mosa (fiume)|Mosa]], una divisione è caduta ... e adesso sia qui che in Francia è stato fatto tutto il possibile per evitare il fallimento ... L'armata francese è stata ancora una volta capace di riprendere l'offensiva. Ha superato rapidamente la sua depressione.|Ludendorff, memorie<ref>{{Cita|Terraine|p. 235}}</ref>}} Fin tanto che le locali divisioni {{lang|de|''Eingreif''}} rimasero nelle [[Fiandre]] non ci furono ulteriori contrattacchi<ref>{{Cita|Edmonds|p. 231 - 233}}</ref>.
====Sospensione e denuncia di Sassoon====
[[File:Siegfried Sassoon by George Charles Beresford (1915).jpg|thumb|200px|L'ufficiale Siegfried Sassoon in una fotografia scattata in tempo di guerra (1915).]]
Il paesaggio "lunare" che si era creato intorno a Ypres rese talmente ingestibile la situazione che l'alto comando britannico dovette sospendere le operazioni ([[2 agosto]] 1917). Haig dovette lottare duramente per evitare la fermate permanente (il gabinetto di guerra era stato enormemente impressionato dal numero di vittime). Inoltre, pochi giorni prima, l'ufficiale inglese [[Siegfried Sassoon]] aveva fatto la seguente denuncia:
{{Quote| BASTA CON LA GUERRA - Dichiarazione di un soldato <br>Faccio questa dichiarazione come consapevole atto di sfida nei confronti dell'autorità militare, perché credo che questa guerra sia deliberatamente prolungata da coloro che hanno il potere di fermarla. Io dono un soldato e dono convinto di agire per il bene dei soldati. Io credo che questa guerra, che ho intrapreso come guerra di difesa e di liberazione, sia diventata una guerra di aggressione e di conquista. Credo che gli scopi per i quali io e i miei commilitoni ci siamo arruolati avrebbero dovuto essere dichiarati in modo così chiaro da non poter più essere modificati, e che se ciò fosse stato fatto, gli obiettivi che ci hanno mosso sarebbero ora raggiungibili attraverso un negoziato. Ho visto e patito le sofferenze delle truppe e non posso più contribuire a prolungare queste sofferenze per fini che ritengo immorali e ingiusti. Non protesto contro la condotta della guerra, ma contro gli errori e le ipocrisie di carattere politico per cui gli uomini in guerra vengono sacrificati. In nome di coloro che stanno soffrendo, io elevo questa protesta contro l'inganno che viene perpetrato contro di loro; inoltre spero di poter contribuire a distruggere la cinica indifferenza con cui la maggior parte di coloro che sono in patria assistono al protrarsi di sofferenze di sofferenze che non provano e che non hanno sufficiente fantasia per immaginare<ref name="Gualtieri95">{{cita|Gualtieri|p. 95}}.</ref>.}}
===Seconda fase===
====Battaglia di Menin Road: 20 - 25 settembre====
[[File:Battle of Menin Road - wounded at side of the road.jpg|thumb|left|Soldati feriti dopo la battaglia di Menin Road]]
La seconda fase si riaprì con il ritorno del generale Herbert Plumer. Questi, come già detto, caratterizzato da un'insolita umanità nei confronti delle vite dei suoi uomini, riuscì a risparmiare parecchie vite.
La battaglia di Menin Road durò dal 20 al 25 settembre e fu caratterizzata da un costante avanzamento dei soldati inglesi col sistema del "Bombardamento Strisciante" (o "Creeping Barrage"). Esso consisteva in uno spostamento in avanti dei fanti, sotto copertura del fuoco d'artiglieria, raggiungevano il loro obiettivo, attendevano che l'artiglieria si muovesse in avanti e così via<ref name="Gualtieri95"/>.
Il 20 settembre gli alleati attaccarono su un fronte di {{convert|14500|yd|m}} e catturarono gran parte degli obbiettivi a una profondità di circa {{convert|1500|yd|m}} a mezzogiorno<ref>{{Cita|Terraine|p. 261}}</ref>. I tedeschi fecero molti contrattacchi, iniziando verso le 15.00 fino al crepuscolo, ma fallirono tutti nel tentativo di riprendere terreno o anche di penetrare nelle file nemiche temporaneamente sul fronte della seconda armata. L'attacco fu di successo e dimostrò l'impossibilità dei tedeschi a fermare un offensiva ben organizzata e in buone condizione climatiche<ref>{{Cita|Harris|p. 366}}</ref>. Si tennero degli attacchi minori dopo il 20 settembre ed entrambi gli schieramenti approfittarono della situazione per riorganizzare le proprie posizioni. Un attacco tedesco del 25 settembre conquistò nuovamente delle casematte al confine sud-ovest del bosco del Poligono, ma al prezzo di numerose vittime. Non molto dopo, le posizioni tedesche vicino al bosco vennero spazzate via dal successivo attacco di Plumer svoltosi il 26 settembre<ref>{{Cita|Sheldon|p. 165}}</ref>.
====Battaglia del bosco Poligono: 26 settembre====
[[Image:Australian infantry small box respirators Ypres 1917.jpg|thumb|180px|<center>Fanteria australiana con maschere anti-gas a Ypres (settembre 1917)</center>]]
La seconda armata cambiò il fronte del proprio corpo poco prima dell'attacco del 20 settembre, in modo tale che ogni divisione potesse concentrarsi su un fronte di {{convert|1000|yd|m}}. Strade e ferrovie vennero estese verso la nuova linea del fronte per permettere all'artiglieria e alle munizioni di muoversi avanti. L'artiglieria del VIII e del IX corpo minacciò di attaccare Zandvoorde e Warneton. Alle 5.50 del mattino del 26 settembre i cinque strati di sbarramento dell'artiglieria britannica cominciarono il fuoco. Polvere e fumo si unirono alla nebbiolina di quella mattina, così le truppe di fanteria dovettero avvalersi elle bussola per orientarsi <ref>{{Cita|Edmonds|p. 284 - 292}}</ref>. Ciascuna delle tre divisioni tedesche attaccate il 26 settembre ricevettero un'altra divisione di supporto. Ad ogni modo, i progressi dei britannici non vennero persi e i contrattacchi tedeschi poterono soltanto raggiungere il terreno verso cui i sopravvissuti della prima linea si erano ritirati<ref>{{Cita|Edmonds|p. 293}}</ref>.
====Conclusione della seconda fase====
La seconda fase della terza offensiva di Ypres si concluse, dunque, con piccoli successi tattici che permisero agli alleati di rendere più forte la loro linea. Si distinsero, in particolare, le truppe coloniali neozelandesi e australiane (le cosiddette "ANZAC").
Haig, allora, decise di cambiare strategia, accontentandosi del nuovo riposizionamento, per trascorrervi l'inverno imminente. Per risollevare l'opinione pubblica, la stampa, abilmente manovrata dal generale [[John Charteris]], annunciò l'imminente ritirata delle truppe del principe Rupprecht<ref name="Gualtieri96">{{cita|Gualtieri|p. 96}}.</ref>.
===Terza fase===
====Battaglia di Broodseinde: 4 ottobre====
{{Vedi anche|Battaglia di Broodseinde}}
[[File:Battle of Broodseinde - silhouetted troops marching.jpg|left|thumb|Soldati britannici avanzano durante la battaglia. Foto di [[Ernest Brooks]].]]La battaglia di Broodseinde fu l'ultima battaglia della campagna di Passchendaele in cui i britannici applicarono la tecnica del ''bite and hold'' (lettralmente: "mordi e tieni"), dopo giá prima utilizzata nelle due battaglia precedenti del 20 e del 26 settembre<ref>{{en}} John Rickard, [http://www.historyofwar.org/articles/battles_polygon_wood.html ''Battle of Polygon Wood, 26-27 September 1917''], 17 agosto 2007)</ref>.
L'obbiettivo britannico per Broodseinde era di catturare la cresta dell'altopiano di Gheluvelt, sul fianco sudorientale del saliente di Ypres, e proteggere così il fianco destro di quest'ultimo, consentendo ulteriori attacchi al crinale di Passchendaele verso est. Le difese tedesche nella zona consistevano principalmente di casematte che si sostenevano reciprocamente, protette da reti di filo spinato. Haig riteneva che, catturato il altopiano di Gheluvelt, sarebbe stato possibile operare uno sfondamento tramite due ulteriori offensive, previste per il 10 ottobre (la [[battaglia di Poelcappelle]], poi anticipata al 9) e il 13 (la [[Prima battaglia di Passchendaele]], poi anticipata al 12). I generali subordinati, [[Herbert Plumer, I visconte Plumer|Herbert Plumer]] per la 2ª Armata e [[Hubert Gough]] per la 5ª Armata, ritenevano che lo sfondamento fosse imminente<ref name="Prior e Wilson133">{{cita|Prior e Wilson|p. 133}}.</ref>.
Dopo il successo riportato nella precedente [[battaglia di Menin Road]], i britannici avevano circa tre settimane di tempo per prepararsi alla successiva offensiva<ref>{{Cita|Prior e Wison|p. 138}}</ref> Decisero però di anticipare i tempi, programmando l'attacco per il 6 ottobre e anticipandolo poi ancora di due giorni, a causa del crescente rischio di pioggia, che già aveva influenzato la [[battaglia di Langemarck]]<ref name="Prior e Wilson133"/>. L'attacco si sviluppò su un fronte di 13 km, su cui si affrontarono 12 divisioni dell'[[Triplice intesa|Intesa]] e 10 tedesche<ref>{{Cita|Bean|p. 837}}</ref>.
Complessivamente, l'attacco fu una netta vittoria per gli alleati, con un'avanzata media di oltre 900 m. Il generale Plumer definì l'attacco {{Quote|La più grande vittoria dopo la [[Prima battaglia della Marna|Marna]]<ref>{{Cita|Bean|p. 877}}</ref>}} ''Der Weltkrieg 1914 bis 1918'', la storia ufficiale tedesca della prima guerra mondiale, si riferisce a esso come "la giornata nera del 4 ottobre".
====Battaglia di Poelcappelle: 9 ottobre====
La prima armata francese e la 2ª e 5ª armata attaccarono il [[9 ottobre]] su un fronte di {{convert|13500|yd|m}}, che si estendeva dalla zona sud di Broodseinde sino a St. Jansbeek, e riuscirono a coprire metà della distanza tra il crinale di Broodseinde fino a Passchendaele sul fronte principale, causando molte perdite ad ambedue gli schieramenti<ref>{{Cita|Bean|p. 887}}</ref>. Il ritorno della pioggia causò difficoltà a entrambi i contendenti nel mantenere le aree conquistate. Il generale von Kuhl concluse affermando che il combattimento affaticò le truppe tedesche completamente, anche se le forze teutoniche prevennero uno sfondamento, nonostante divenisse sempre più arduo sostituire gli uomini perduti<ref>{{Cita|Terraine|pp. 287–288}}</ref>.
====Prima battaglia di Passchendaele: 12 ottobre====
{{Vedi anche|Prima battaglia di Passchendaele}}
[[Image:Passchendaele aerial view.jpg|thumb|right|thumb|220px|<center>Foto aerea del villaggio di Passchendaele prima e dopo la battaglia</center>]]
Incoraggiato dalla quantità di perdite tedesche durante la [[battaglia di Broodseinde]] e del conseguente abbassamento del morale tedesco, Haig cercò di riprendere rapidamente l'offensiva alleata e conquistare Passchendaele Ridge<ref>{{Cita|Stewart|p. 275}}</ref>.
Come nella battaglia precedente di Poelcapelle (che comunque si rivelò un completo fallimento in quanto gli alleati soffrirono un largo numero di perdite senza ottenere risultati significativi) anche l'attacco a Passchendaele sarebbe consistito nello sforzo congiunto della 2ª e della 5ª armata britannica. L'obbiettivo consisted nel prendere il crinale di Passchendaele, catturando il villaggio omonimo, e lo sperone Goudberg a nord<ref>{{Cita|Stewart|p. 278}}</ref>.
Dato che la Quinta Armata britannica era a corto di truppe fresche, avrebbe intrapreso operazioni estese a sostegno dell'attacco limitando la sua partecipazione a proteggere il fianco della seconda armata britannica<ref>{{Cita|Bean|p. 907}}</ref>. L'ostacolo più difficile da superare venne rappresentato dalle forti pioggie che resero il terreno, già martoriato dal fuoco d'artiglieria, così fangoso che i militari rischiavano di venire risucchiati per sempre. Tutto ciò causò difficoltà nei movimenti sia delle truppe, ma soprattutto dell'ariglieria mobile, che doveva sempre più aumentare lo sbarramento offensivo.
[[File:First Battle of Passchendaele - barrage map (colour balance).jpg|thumb|left|220px|Mappa dello sbarramento offensivo dell'artiglieria alleata.]]
Inoltre i "Tommies" (i soldati britannici) della British Expeditionary Forces erano molto carichi appesantiti da: duecento munizioni (granatieri cinquanta e addetti alle trasmissioni centocinquanta proiettili), attrezzi pesanti portati a spalla (dagli uomini più robusti), telo impermeabile nel cinturone, pacchetto di medicazione con tintura di iodio, sacchetto per la sabbia nella tasca destra della giubba, razione d'emergenza, casco antigas, una banda elastica, pinze tagliafili e guanti imbottiti (per aprire varchi nel filo spinato)<ref>{{Cita|Gualtieri|pp. 97-98}}</ref>.
Il piano di attacco prevedeva la cattura del villaggio di Passchendaele da parte della 3ª divisione australiana e quella del Goudberg Spur da parte della Divisione neozelandese. La profondità prevista dell'avanzata era tra le 2000 e le 2500 iarde<ref>{{Cita|Bean|p. 902}}</ref>.
Ci furono 13.000 perdite riguardo gli alleati, includendo 2735 uomini dei corpi della [[Nuova Zelanda]] e 845 militari che finirono nell'oblio risucchiati in quella "palude infernale". È considerato il giorno più nero per quel che riguarda le truppe della Nuova Zelanda<ref>{{Cita|Liddle|p. 285}}</ref>. In una conferenza il 31 ottobre Haig e i comandanti dell'armata si misero d'accordo nel fermare l'attacco sino a quando le condizioni metereologiche non si fossero "raddrizzate", perché al momento l'artiglieria, che si era rivelata la componente fondamentale dell'attacco alleato, non era di alcuna utilità, in quanto non poteva muoversi portando supporto<ref>{{Cita|Edmonds|p. 345}}</ref>.
====Battaglia di Malmaison: 23 ottobre – 2 novembre====
{{Vedi anche|Seconda battaglia dell'Aisne}}
Dopo insistenti richieste da parte di Haig, Petain diede inizio alla battaglia di [[La Malmaison]] (l'ultimo della battaglia dell'Aisne). Il bombardamento preliminare d'artiglieria iniziò il [[17 ottobre]], con quattro mesi di ritardo in base agli iniziali piani. I tedeschi furono sconfitti rapidamente, perdendo 11.157 uomini, che vennero fatti prigionieri, e 180 armi dopo che i francesi avanzarono per {{convert|3.7|mi|km}}, conquistando la cittadina di La Malmaison e guadagnando il controllo del crinale di Chemin des Dames ridge. I tedeschi dovevano ritirarsi verso la valle di Ailette. Haig fu contento del successo francese, nonostante fosse dispiaciuto per i ritardi che avevano fatto perdere efficacia all'intera operazione nelle Fiandre<ref>{{Cita|Terraine|p. 307}}</ref>.
====Seconda battaglia di Passchendaele: 26 ottobre - 10 novembre====
{{Vedi anche|Seconda battaglia di Passchendaele}}
Il Canadian Corps, affiancato dalle truppe del II ANZAC Corps, continuò l'avanzata iniziata durante la [[Prima battaglia di Passchendaele]], riuscendo finalmente a catturare il paese di Passchendaele stesso<ref>{{Cita|Bean|p. 929}}</ref>. L'offensiva fu eseguita attraverso una serie di attacchi, ognuno dei quali aveva particolari obiettivi. Gli attacchi furono lanciati ad intervalli di tre o più giorni l'uno dall'altro. Le date di esecuzione dei singoli attacchi erano, provvisoriamente, il [[26 ottobre]], il [[30 ottobre]] e il [[6 novembre]]: l'azione finale, di modeste dimensioni, fu prevista per il 10 novembre<ref>{{Cita|Nicholson|p. 314}}</ref>.
[[File:Second Battle of Passchendaele - laying trench mats.jpg|thumb|right|Pionieri canadesi mentre posano delle passerelle da trincea sul fango per facilitare gli spostamenti.]]
L'attacco raggiunse l'obiettivo prefissato, cioè catturare le postazioni sopraelevate lungo la linea Passchendaele-Westrozebeke, ma l'avanzata stessa fu obbligata ad arrestarsi subito dopo aver preso [[Westrozebeke]] stesso. Non furono condotte ulteriori azioni volte a sfruttare il lieve sfondamento in questo settore. Il 24 ottobre, la 14ª armata austro-tedesca sotto il comando del ''General der Infanterie'' [[Otto von Below]] ottennte una vittoria significante contro l'armata italiana alla [[battaglia di Caporetto]]. Per paura che l'Italia potesse essere spinta fuori dl conflitto, il governo inglese e quello britannico promisero ciascuno di inviare sul [[Fronte italiano (1915-1918)|fronte italano]]<ref>{{Cita|Bean|pp. 935-936}}</ref>. Tutte le truppe vennero trasferite in modo rapido ed efficiente tra il [[10 novembre]] e il [[12 dicembre]], grazie alla buona preparazione da parte del comandante in capo francese [[Ferdinand Foch]], che era già stato mandato in Italia nell'aprile 1917 per occuparsi di una situazione di emergenza<ref>{{Cita|Nicholson|p. 331}}</ref>. In tale modo il saliente di Ypres perse l'attenzione, per necessità, delle nazioni in guerra.
==Conseguenze==
===Il fallimento dello sbarco===
Nella sezione "Antefatti" si è a lungo parlato della possibilità di uno sbarco a Middelkerke che potesse assicurare il fianco destro del saliente, con la conquista di Roulers e Bruges. Si avrà sicuramente notato che nelle fasi della battaglia non se ne è più fatto il benché minimo accenno. Il perché è semplice: questo sogno, che il "generalissimo" Douglas Haig aveva coltivato con tanta precisione, con la speranza di passare alla storia per questo, svanì nel nulla.
Il generale, nella sua comunicazione ufficiale indirizzata ai vertici dell'offensiva di Middelkerke, diede particolare enfasi alle avverse condizioni atmosferiche, che tanto difficili avevano fià rese le operazioni a Ypres. In realtà, come afferma lo storico Alessandro Gualtieri, sono perlopiù a identificare l'incapacità da parte delle truppe alleate di sfondare la linea avversaria di Roulers e Bruges.
Il [[21 ottobre]] le truppe a lungo addestrate a Le Clipon lasciarono il campo e, in modo analogo, gran parte della 4ª armata affidata al comando sel generale Rawlindon lasciò la costa il [[3 novembre]], per unirsi allo schieramento più a sud.
A questo punto è, però, d'obbligo la domanda: "A che cosa è servita la battaglia di Passchendaele?".
Sicuramente l'esercito francese, dopo le diserzioni di massa dei mesi precedenti, aveva avuto modo di riprendersi; ma, al contempo, la conquista di appena 8 km verso est, risultò infima rispetto all'enorme numero di vittime in entrambi gli schieramenti:
*Regno Unito: 62.000 morti, 164.000 feriti.
*Germania: 83.000 morti, 250.000 feriti e 26.000 prigionieri<ref>{{Cita|Gilbert|p. 457}}</ref>.
Fu proprio per questo che gli scontri a Passchendaele divennero il simbolo dell'intera campagna, "immortalandola alla memoria collettiva come una terrificante carneficina avvenuta nel fango delle Fiandre".
È stato eretto all'estremità orientale di Ypres e si tratta del principale monumento che ricorda le tragiche morti dei soldati britannici sul saliente. Reca incisi 54.896 nomi di soldati le cui spoglie non sono mai state ritrovate, succhiate nelle paludi infernali o rese irriconoscibili<ref name="Gualtieri112">{{cita|Gualtieri|p. 112-114}}.</ref>.
I lavori di costruzione cominciarono nel 1921 in base a un progetto di Sir [[Reginald Blomfeld]]. Questi, amante della classicità, volle far erigere un monumentale [[arco di trionfo]]. Pesa all'incirca ventimila tonnellate, lungo quaranta metri, largo quarantadue e lungo venticinque. La mole è sorretta da fondamenta di 10 m di profondità in quanto il terreno si rivelò instabile. Sir Reid Dick si occupò del grandioso leone che funge da effige in cima all'arco<ref name="Gualtieri112"/>.
L'opera venne inaugurata il 24 luglio 1929 dal generale Plumer alla presenza del [[Sovrani del Belgio|re del Belgio]] [[Alberto I del Belgio|Alberto I]] e di parenti di 50.000 dispersi. In quell'occasione il poeta-soldato britannico, Siegfried Sasson definì l'arco di Menin "La tomba di un delitto"<ref name="Gualtieri112"/>.
====Cimitero britannico di Tyne Cot====
Si tratta del più grande cimitero al mondo del [[Commonwealth delle nazioni |Commonwealth]] britannico. Questo enorme camposanto è sorto sulle rovine di un'espugnaile casamatta tedesca, conquistata il 4 ottobre 1917 dalle truppe coloniali australiane. Dal cimitero parte un sentiero di 3 km che raggiunge il "Museo della Grande Guerra di Zonnebeek". Ogni anno, più di 230.000 visitatori giungono a Tyne Cot a porgere omaggio ai 12.000 soldati che riposano lì<ref>{{Cita|Gualtieri|p. 119}}</ref>. I corpi canadesi che parteciparono alla seconda battaglia d Passchendale sono commemorate con il memoriale di Passchendaele situato alla fattoria di Crest su un crinale a sud del villaggio<ref>{{Cita|Vance|p. 66}}</ref>.
====Cimitero tedesco di Langemarcke====
Venne creato anche un camposanto dedicato a tutte le vittime tedesche. Si tratta di un cimitero in cui si ritrovano sepolti circa 44.292 militari, di cui 7575 sconosciuti, che erano originariamente sotterrati nei cimiteri provvisori sorti nelle zone pù devastate (Passchendaele, Poelcapelle etc. ...). È presente una scultura di Emil Krieger, che rappresenta quattro soldati intenti a osservare silenziosamente le tombe dei propri commilitoni. Lungo il muro perimetrale si possono trovare resti di alcuni bunker tedeschi<ref>{{Cita|Gualtieri|p. 120}}</ref>.
==Note==
{{references|2}}
==Bibliografia==
* {{cita libro |autore=C. E. W. Bean|wkautore=|titolo=The Official History of Australia in the War of 1914–1918: Volume IV: The Australian Imperial Force in France, 1917|annooriginale=1941|edizione=1982|editore=|città=Australian War Memorial|lingua=inglese|url=http://www.awm.gov.au/histories/first_world_war/volume.asp?levelID=67890|lingua=inglesel|id=ISBN 0-7022-1710-7|cid=Bean}}
* {{cita libro |autore=R. A. Doughty|wkautore=|titolo=Pyrrhic Victory : French Strategy and Operations in the Great War|annooriginale=|edizione=2005 |editore=Belknap Harvard|città=Cambridge Mass|lingua=inglese|id=ISBN 0-674-01880-X|cid=Doughty}}
* {{cita libro |autore=James Edward Edmonds|wkautore=|titolo=Military Operations France and Belgium 1917 II. 7 June – 10 November. Messines and Third Ypres (Passchendaele)|annooriginale=1948|edizione=Battery Press 1991|editore=HMSO|città=London|lingua=inglese|id=ISBN 0-89839-166-0|cid=Edmonds}}
* {{cita libro |autore=Martin Gilbert|wkautore=Martin Gilbert|titolo=La grande storia della prima guerra mondiale|annooriginale=1994|edizione=2012|editore=Mondadori|città=Milano |id=ISBN 978-88-04-48470-7|cid=Gilbert}}
* {{cita libro|cognome= Gualtieri|nome= Alessandro|wkautore= |titolo= Le battaglie di Ypres|edizione= |editore= Mattioli 1885|città= Parma|anno= 2011 |lingua= |id= ISBN 978-88-626-1227-2.|cid= Gualtieri}}
* {{cita libro |autore=J. P. Harris|wkautore=|titolo=Douglas Haig and the First World War|annooriginale=2008|edizione=|editore=CUP|città=Cambridge|inglese=inglese|id=ISBN 978-0-521-89802-7|cid=Harris}}
* {{cita libro |autore=P. H. Liddle|wkautore=|titolo=Passchendaele in Perspective : The Third Battle of Ypres|annooriginale=1997|edizione=|editore=Pen & Sword|città=Londra|lingua= inglese|id=ISBN 0-85052-588-8|cid=Liddle}}
* {{cita libro |autore=G. W. L. Nicholson|wkautore=|titolo=Official History of the Canadian Army in the First World War: Canadian Expeditionary Force 1914–1919|annooriginale=1962|edizione=|editore=Queen's Printer and Controller of Stationary|città=Ottawa|url=http://www.cmp-cpm.forces.gc.ca/dhh-dhp/his/docs/CEF_e.pdf|lingua=inglese|id=ISBN 557523890|cid=Nicholson}}
* {{cita libro |autore=Robin Prior e Trevor Wilson|wkautore=|titolo=Passchendaele: The Untold Story|annooriginale=1996|edizione=|editore=Yale University Press|città=|lingua=inglese|id=ISBN 0-300-06692-9|cid=Prior e Wilson}}
* {{cita libro |autore=Jack Sheldon|wkautore=|titolo=The German Army at Passchendaele|annooriginale=2007|edizione=|editore=Pen and Sword Books|città=Barnsley|lingua=inglese|id=ISBN 1-84415-564-1|cid=Sheldon}}
* {{cita libro |autore=H. Stewart|wkautore=|titolo=The New Zealand Division 1916 - 1919: A Popular History based on Official Records|annooriginale=1921|edizione=|editore=Whitcombe and Tombs Limited|città=Auckland|url=http://www.nzetc.org/tm/scholarly/tei-WH1-Fran.html|lingua=inglese|id=ISBN |cid=Stewart}}
* {{cita libro |autore=John Terraine|wkautore=|titolo=The Road to Passchendaele: The Flanders Offensive 1917, A Study in Inevitability|annooriginale=1977|edizione=|editore=Leo Cooper|città=|lingua=inglese|id=ISBN 0-436-51732-9|cid= Terraine}}
* {{cita libro |autore=Jonathan Franklin Vance|wkautore=|titolo=Death So Noble: Memory, Meaning, and the First World War|annooriginale=1997|edizione=|editore=UBC Press|città=Vancouver|url=|lingua=inglese|id=ISBN 0-7748-0600-1|cid=Vance}}
* {{cita libro |autore=|wkautore=|titolo=|annooriginale=|edizione=|editore=|città=|url=|lingua=inglese|id=ISBN |cid=}}
* {{cita libro |autore=|wkautore=|titolo=|annooriginale=|edizione=|editore=|città=|url=|lingua=inglese|id=ISBN |cid=}}
==Voci correlate==
* [[Battaglia della Somme]]
* [[Offensiva Nivelle]]
* [[Prima battaglia di Ypres]]
* [[Seconda battaglia di Ypres]]
* [[Quarta battaglia di Ypres]]
==Altri progetti==
{{interprogetto|commons=Category:Third Battle of Ypres}}
==Collegamenti esterni==
*{{en}} [http://www.firstworldwar.com/battles/messines.htm The Battle of Messines]
*{{en}} [http://www.kingandempire.com/pdale_overview.html Canadian Perspective on the Battle]
*{{en}} [http://www.firstworldwar.com/battles/ypres3.htm Battles: The Third Battle of Ypres, 1917]
{{prima guerra mondiale}}
{{portale|Grande Guerra|Guerra|storia}}
[[Categoria:Guerra nel 1917]]
[[Categoria:Battaglie del fronte occidentale|Ypres 3]]
[[Categoria:Germania nella prima guerra mondiale]]
[[Categoria:Impero britannico nella prima guerra mondiale]]