Ca' d'Oro: differenze tra le versioni
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|Data di fondazione = [[1916]]
|Data di chiusura =
|Fondatori = Giorgio Franchetti
|Indirizzo =Cannaregio n. 3932 (Strada Nuova) - [[Venezia]], [[Italia]]
|Direttore =
|Visitatori =
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Nel [[1412]] il mercante veneziano [[Marino Contarini]] acquistò dalla famiglia della moglie, Soradamor [[Zeno (famiglia)|Zeno]], una vasta proprietà presso il confino di [[chiesa di Santa Sofia (Venezia)|Santa Sofia]] comprendente anche una costruzione di dimensioni tali da essere definita ''Domus Magna''. La Ca' d'Oro derivò dalla ristrutturazione di questa fabbrica, iniziata attorno al [[1421]].
L'edificio non ebbe un unico progettista, ma fu il frutto del lavoro di più maestri, coordinati da Marino Contarini stesso. Tra di essi vi furono certamente [[Marco d'Amedeo]], probabilmente direttore dei lavori, lo scultore milanese [[Matteo Raverti]], i veneziani [[Giovanni Bono (scultore)|Giovanni]] e [[Bartolomeo Bono]], i francesi [[Jean Charlier]] e [[Jean Charlier|Zuanne de Franza]], tutti citati nei documenti di spesa a ancor oggi conservati,
Dopo la morte di [[Marino Contarini]] nel [[1441]] e in seguito a quella dell'unico figlio Piero, la Ca' d'Oro fu divisa tra le figlie di quest'ultimo, innescando, nei secoli successivi, una lunga serie passaggi di proprietà e di conseguenti alterazioni che ne mutarono la fisionomia, specialmente all'interno, proprio a causa delle differenti necessità abitative.
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Fin da principio il suo scopo non fu quello di fare della Ca' d'Oro la sua abitazione, ma di ospitarvi la propria collezione di opere d'arte per renderla visitabile al pubblico.
Nel [[1916]] Franchetti stipulò un accordo con lo Stato Italiano nel quale si impegnò a cedere il palazzo al termine dei lavori in cambio della loro copertura finanziaria. Il
== Architettura e opere d'arte ==
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== Il museo ==
La galleria ospita la collezione di opere d'arte raccolta da Giorgio Franchetti nella sua vita.
In seguito alla donazione allo Stato italiano ([[1916]]) e in vista dell'allestimento del museo, alla collezione Franchetti furono affiancate alcune raccolte statali da cui provengono la maggior parte dei bronzi e delle sculture esposte, oltre a numerosi dipinti veneti e [[pittura fiamminga|fiamminghi]].
Tra le opere di maggior pregio vi sono il ''[[San Sebastiano (Mantegna Venezia)|San Sebastiano]]'' di [[Andrea Mantegna]], la ''Pietà con due angioletti'' di [[Marco Palmezzano]], la ''[[Venere alla specchio]]'' e la ''[[Giuditta (Tiziano)|Giuditta]]'' di [[Tiziano]], vedute di [[Francesco Guardi]], la ''Venere dormiente'' di [[Paris Bordone]] e ampie porzioni degli affreschi del Giorgione, provenienti dalla facciata del [[Fondaco dei Tedeschi]] di Venezia. Di [[Vittore Carpaccio]] sono tre teleri con le ''[[Storie della Vergine (Carpaccio)|Storie della Vergine]]'' (1504-1508).
Oltre alle sale espositive, il museo ospita vari laboratori per la conservazione e il [[restauro]] di opere d'arte.
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