Non violentate Jennifer: differenze tra le versioni
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'''''Non violentate Jennifer''''' (''I Spit on Your Grave'') è un [[film]] del [[1978]] diretto da [[Meir Zarchi]]. Rappresenta uno dei maggiori esponenti del sottogenere ''[[revenge movies|rape & revenge]]'' nel più puro stile dei [[film d'exploitation]].<ref name=diz> {{cita web|url=http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=16353|titolo= Recensione dal ''Dizionario dei film horror'' di Rudy Salvagnini|editore=mymovies.it|accesso=24 giugno 2011}} </ref>
==Trama==
La scrittrice Jennifer Hills si reca in una villetta di campagna per scrivere il suo primo [[romanzo]]. La sua tranquillità viene turbata quando Stanley e Andy, due giovani sfaccendati di cui ha in precedenza attirato l'attenzione fermandosi alla pompa di benzina gestita da Johnny, anch'egli attratto dalla ragazza e annoiato dalla monotonia del paese irrompono con il loro [[motoscafo]] per attirare l'attenzione della protagonista distesa su una [[amaca]] collocata sulla riva di un fiume nei pressi della villetta. Arrivata la sera, alcuni rumori attorno alla villetta cominciano a preoccupare Jennifer, che uscita di casa per controllare non nota però nulla.
Lo spiacevole incontro con Stanley e Andy non tarda ad arrivare quando i due, a bordo del loro motoscafo, cominciano a ruotare intorno alla [[canoa (imbarcazione)|canoa]] di Jennifer per poi trainarla fino a riva. Qui i due cercano di afferrare la ragazza, la quale tenta di fuggire attraverso la vegetazione. Viene però catturata quando spunta anche Johnny che si era nascosto lì insieme a Matthew, un giovane un po' ritardato di mente che Jennifer aveva già conosciuto quando appena arrivata ha ordinato a domicilio la spesa al supermercato in cui lavora. La protagonista viene sbattuta per terra ed immobilizzata da Stanley, Andy e Johnny che invita Matthew ad approfittare della situazione per potere finalmente perdere la sua [[verginità]]. Questi, che aveva stretto amicizia con Jennifer, non se la sente e allora è Johnny a violentare la ragazza. Appena finito di consumare la violenza Johnny incoraggia nuovamente Matthew che continua ad essere titubante e permette alla ragazza di allontanarsi. Dopo aver percorso completamente nuda un po' di strada tra la vegetazione, Jennifer s'imbatte nuovamente nel gruppo di balordi che la catturano e la immobilizzano a pancia in giù mentre Andy la violenta selvaggiamente da dietro; dopo avere perpetrato il nuovo [[stupro]] il gruppo s'allontana abbandonando la protagonista esanime. Jennifer, ferita e molto sofferente, riesce ad alzarsi a mala pena mentre il gruppo di stupratori s'allontana sul motoscafo lasciando andare alla deriva la canoa della protagonista.
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Alla critica iniziale ha fatto seguito una rivalutazione del film. L'articolo del 2007 di Michael Kaminski per il sito web [http://www.obsessedwithfilm.com/ Obsessed with Film] intitolato "I Spit on Your Grave è davvero un film femminista frainteso?" sostiene che, quando inteso all'interno del contesto in cui il regista Zarchi fu ispirato a realizzarlo, il film si può analizzare in modo ugualmente appropriato come "soddisfazione del desiderio femminista" e un veicolo di espressione personale di reazione alla violenza contro le donne.<ref name=obs />
Una rivalutazione è stata fatta da [[Carol J. Clover]] nel terzo capitolo del suo libro "Men, Women, and Chainsaws" edito nel 1992. Clover nota che lei e altre come lei "apprezzano, tuttavia a malincuore, il modo in cui la semplicità brutale [del film] espone una molla della cultura popolare". Clover sostiene inoltre che le simpatie del film sono interamente rivolte a Jennifer, che il pubblico maschile è destinato a identificarsi con lei, e non con gli aggressori, e che il punto del film è una identificazione [[masochismo|masochistica]] con il dolore usata per giustificare la [[catarsi]] sanguinosa della vendetta. Clover ha scritto che a suo avviso il film ha un debito con ''Un tranquillo week-end di paura''.<ref> {{cita libro|autore=Carol J. Clover|titolo=Men, Women, and Chain Saws: Gender in the Modern Horror Film |anno=1993|editore=Princeton University Press |id=ISBN 0-691-00620-2}} </ref>
Queste rivalutazioni hanno a loro volta avuto risposta. Il critico Luke Y. Thompson del ''New Times'' ha affermato "I difensori del film hanno sostenuto che esso è in realtà a favore della donna, dovuto al fatto che la protagonista femminile alla fine vince, che è un po' come dire che i combattimenti fra galli sono a favore dei galli perché c'è sempre uno che resta in piedi".<ref> {{cita web|url=http://www.rottentomatoes.com/m/i_spit_on_your_grave/reviews/?sort=rotten|titolo=I Spit on Your Grave (Day of the Woman) Reviews|editore=Rotten Tomatoes|accesso=25 giugno 2011}}</ref>
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==Home video==
Nel 2006 è uscito in Italia il [[DVD]] ''Special Edition'' di ''Non violentate Jennifer'' in versione integrale della durata di 97 minuti, distribuito dalla Mondo Home Entertainment.
In questa versione DVD sono state integrate scene in lingua originale con [[sottotitolo|sottotitoli]]. Tra i contenuti extra figurano le filmografie del regista e della protagonista, il commento del critico [[John Bloom (attore)|Joe Bob Briggs]], una galleria fotografica, [[trailer]], [[locandina|locandine]] e tv spot.
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