Utente:Antonioptg/Sandbox/Guerra sovietico polacca: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
|||
Riga 113:
Poiché nella primavera del 1919 c'erano solo pochi reparti dell'Armata Rossa disponibili sul fronte occidentale, la gran parte dell'esercito polacco venne dislocata lungo le zone di confine contese con la Galizia, la Cecoslovacchia e la Germania. Così, l'attacco polacco contro Lituania e Bielorussia, fu condotto inizialmente da una forza di soli 10 000 uomini, al comando del generale Stanisław Szeptycki, organizzati in dodici squadroni di cavalleria, dodici battaglioni di fanteria e tre compagnie di artiglieria. Da parte sovietica, a presidiare quel settore, c'erano la Divisione occidentale a Lida (a sud-ovest di Vilnius) e la Divisione di Pskov a Vilnius. Piłsudski arrivò al fronte il 15 aprile portando con sé due divisioni di fanteria e una brigata di cavalleria in rinforzo.<ref>{{cita|Davies|pp. 49, 50}}.</ref> Facendo affidamento sulla sorpresa e grazie ad una finta verso la città di Lida, i polacchi distrassero una parte delle difese sovietiche da Vilnius, quindi, utilizzando la cavalleria, riuscirono a interdire le vie di comunicazione sovietiche isolando le difese sia a Lida che a Vilnius e avanzando nel vuoto fra le linee sovietiche che si era così creato. I polacchi riuscirono ad occupare Vilnius in soli tre giorni. Con l'arrivo in rinforzo dell'armata di Poznan all'inizio di luglio, i polacchi iniziarono a manovrare per attaccare Minsk, verso cui aveva ripiegato la Divisione occidentale sovietica. La battaglia per la conquista della città occupò la prima settimana di agosto e, similmente a quanto fatto a Vilnius, i polacchi dapprima condussero incursioni con la cavalleria nelle retrovie sovietiche, tagliando le vie di comunicazioni in modo da isolare la città, e poi l'attaccarono direttamente. Con l'occupazione di Vilnius e Minsk, per la metà dell'agosto 1919, i polacchi si erano assicurati il raggiungimento dei propri obiettivi in Lituania e in Bielorussia.<ref>{{Cita|Watt|pp. 97-100}}</ref><ref>{{Cita|Zamoyski 2008|p. 9}}</ref><ref>{{cita|Davies|p. 59}}.</ref>
Alle prese con pressanti problemi militari (il 19 settembre l'armata controrivoluzionaria del generale Denikin aveva occupato Kiev) ed economici (il blocco economico imposto dall'[[Triplice intesa|Intesa]] che per circa un anno impedì alla Russia boscevica qualsiasi commercio con l'estero
[[File:Polish troops in Kiev.jpg|thumb|left|L'arrivo delle truppe polacche a [[Kiev]].]]
Riga 140 ⟶ 141:
Il 31 maggio iniziò l'attacco del fronte sud-occidentale. Alla mobilità e alla forza dirompente della Prima armata di cavalleria era affidato il compito di sfondare le linee polacche davanti a Kiev.
Inizialmente, gli sforzi fatti per rompere le linee polacche utilizzando l'assalto in massa della cavalleria, una tattica che aveva frequentemente avuto successo contro le armate Bianche, non diede i risultati sperati contro le ben trincerate e relativamente disciplinate forze polacche. Egorov allora cambiò tattica: l'attacco della Konarmiia fu sostenuto da quello della fanteria e condotto con la massiccia copertura dell'artiglieria; la Konarmiia stessa fu scaglionata su più linee d'attacco (la prima linea era composta dalla 4ª divisione, la seconda dalla 14ª e dalla 11ª divisione e la terza dalla 6ª divisione).<ref name="Erickson-90" /><ref name="Kimball9-10" /> L'assalto generale fu lanciato all'alba del 5 giugno: le fanterie sovietiche riuscirono ad aprire una varco nelle linee polacche attraverso il quale si riversò rapidamente la cavalleria. L'intento era quello di tagliare rapidamente la linea della ritirata ai polacchi, ma la Konarmiia era la sola unità a disposizione di Egorov in grado di compiere rapide manovre; la fanteria sovietica, invece, faticò a tenere il passo della propria cavalleria e delle truppe polacche in ritirata. La mancanza di forze di riserva mobili, capaci di supportare le operazioni in profondità della cavalleria sovietica, fece fallire il tentativo di Egorov di accerchiare e distruggere i polacchi, che poterono così ritirarsi in relativo ordine preservando forze che, per quanto provate, altrimenti sarebbero state distrutte.<ref name="Kimball9-10" /><ref name="Reese46" /> L'attacco diretto contro Kiev iniziò il 9 giugno e per il 13 successivo la città era stata liberata.
Dopo dieci giorni di attacchi, la Prima armata di cavalleria riuscì quindi a spezzare le linee polacche dando inizio a un'avanzata che proseguì ininterrotta per dieci settimane costringendo i polacchi a ritirarsi precipitosamente verso il Bug alla velocità media di dieci km al giorno. Il successo dell'avanzata fu determinato in gran parte dall'abilità della Konarmiia di trovare continuamente punti deboli nello schieramento polacco, penetrando rapidamente attraverso di essi nelle retrovie, o di aggirare i polacchi sui fianchi nel terreno aperto della pianura ucraina, mentre tutti i contrattacchi polacchi vennero facilmente respinti.<ref name="Reese46" /> Durante l'avanzata la prima armata di cavalleria fu divisa in due gruppi: Budënnyj, con la 6ª e la 11ª divisione, si diresse verso [[Žytomyr]] e il Commissario politico dell'armata, [[Kliment Efremovič Vorošilov|Vorošilov]], con la 4ª e 14ª divisione marciò in direzione di [[Korosten']].<ref name="Erickson-90" />
[[File:Red army in Kiev, 1920.jpg|thumb|right|Soldati dell'Armata Rossa a Kiev nell'estate del 1920.]]
Riga 154 ⟶ 155:
[[File:Prima armata cavallo.png|thumb|left|La cavalleria bolscevica attraversa un villaggio.]]
L'11 luglio l'Armata Rossa entrò a Minsk e il 14 luglio oltrepassò Vilnius:
Parve in quel momento che i bolscevichi russi fossero sul punto di seguire l'esempio dei [[Giacobinismo|giacobini]] francesi, affidando ai loro eserciti il compito di diffondere la rivoluzione in Europa. Durante la precipitosa ritirata le truppe polacche si abbandonarono a ogni genere di violenza contro le popolazioni delle regioni attraversate, compresa l'organizzazione di ''[[pogrom]]'',<ref group="nota">«Zitomir, 3.6.20... Il ''pogrom'' di Zitomir, organizzato dai polacchi, e dopo, naturalmente, sono arrivati i [[cosacchi]]. Dopo la comparsa delle nostre avanguardie i polacchi sono entrati in città e ci sono rimasti per 3 giorni. Un ''pogrom'' di ebrei, hanno tagliato le barbe, e questa è un'abitudine, al mercato hanno preso 45 ebrei, li hanno portati al mattatoio, li hanno torturati, hanno tagliato loro la lingua, grida fin sulla piazza. Hanno bruciato 6 case... guardo intorno chi si è salvato dalla mitraglia, hanno infilzato con la baionetta il portinaio nelle cui braccia una madre aveva gettato il figlioletto da una finestra in fiamme, un prete ha appoggiato una scala al muro posteriore, e così si sono salvati... Komarov, 28.8.20... Voci di orrori. Vado nella cittadina. Terrore e disperazione indescrivibili. Mi raccontano. Di nascosto nella piccola casa, hanno paura che ritornino i polacchi. Qui ieri ci sono stati i cosacchi dell<nowiki>'</nowiki>''esaul'' Jakovlev. ''Pogrom''». Nota 86 al Diario: «...facevano parte della brigata cosacca dell<nowiki>'</nowiki>''esaul'' Jakovlev anche truppe di polacchi bianchi.» Cfr. {{cita|Babel'|}}.<br/>«Il passaggio di questa brigata nelle cittadine ebraiche fu segnato da violenti ''pogrom''. Nel villaggio di Komarov seppellimmo intere famiglie di ebrei, tutti sgozzati da questi "combattenti". Nello stesso villaggio furono violentate più di cento donne e fanciulle.»<br/>Cfr. S. Orlovskij ''Il grande anno. Diario di un cavalleggere'', Mosca, 1930, cit. in: {{cita|Babel'|nota 86 al diario}}.</ref> e nuove brutalità si ebbero al passaggio delle truppe bolsceviche.<ref group="nota">«18.7.20... È arrivato l'ordine dal fronte sud-occidentale, quando andremo in Galizia - per la prima volta le truppe sovietiche passano il confine - comportarsi bene con la popolazione. Noi non andiamo ad occupare un paese, il paese appartiene ai lavoratori e ai contadini galiziani e soltanto a loro, noi andiamo per aiutarli a instaurare il potere sovietico. Un ordine importante e ragionevole, lo osserveranno questi predoni? No». Cfr. {{cita|Babel'|}}.<br/>La 6ª divisione di cavalleria, a cui era aggregato Babel', venne smobilitata il 10 ottobre 1920 nella regione di Rakitino, per ordine di Lenin, a causa dei sempre più frequenti casi di banditismo, vandalismo e saccheggi che si verificarono in essa, e la Prima armata venne posta in riserva. Sulla drammatica smobilitazione della 6ª divisione di cavalleria esiste la testimonianza del segretario del Consiglio rivoluzionario militare della Prima armata di cavalleria, S. Orlovskij, che la imputa ai numerosi casi di banditismo e diserzione, nonché quella del generale Budënnyj che, in un documento ufficiale, testimonia come i crimini imputati ai cosacchi della 6ª divisione fossero autentici.<br/>Cfr. S. Orlovskij, ''Il grande anno. Diario di un cavalleggere'', Mosca, 1930, cit. in: {{cita|Babel'|nota 78 al diario}}.</ref><ref group="nota">Lo scrittore Isaak Babel' partecipò alla guerra aggregandosi alla 6ª divisione della Prima armata di cavalleria con il nome di battaglia di Kirill Ljutov — "Cirillo il crudele" — in qualità di corrispondente dell'Agenzia telegrafica russa e come redattore del giornale ''Il cavalleggere rosso'', organo ufficiale della stessa Prima armata</ref>
La Polonia, che vedeva messa in forse la sua stessa sopravvivenza come nazione indipendente, chiese aiuti militari ed economici a Francia e Regno Unito, che tuttavia tardarono ad arrivare perché la Germania aveva proclamato la propria neutralità e aveva rifiutato il permesso di transito ai rifornimenti provenienti dalla Francia; i ferrovieri [[Cecoslovacchia|cecoslovacchi]] ispezionavano tutti i treni diretti in Polonia e si
[[File:Kosynierzy 1920.JPG|thumb|Volontari dell'esercito polacco nel 1920]]
A questo punto, con la Polonia seriamente in pericolo e la possibilità che i bolscevichi riuscissero a collegarsi direttamente con i movimenti operai comunisti tedeschi portando la rivoluzione nell'Europa centrale, il governo del Regno Unito, per mezzo del proprio ministero degli esteri [[George Curzon, I marchese Curzon di Kedleston|George Nahaniel Curzon]], l'11 luglio inviò via radio al governo bolscevico una nota invitandolo a cessare le ostilità contro la Polonia
Sospinti dagli Alleati i polacchi, infine, accettarono di trattare direttamente con i sovietici. I colloqui
=== La battaglia di Varsavia ===
Riga 185 ⟶ 186:
* Gruppo Mozyr: avanzare verso Deblin a sud.
L'attacco era fissato per il 14 agosto. Il maggior difetto di questo piano era di non prevedere forze di riserva;<ref name="Worrell, p. 31"/> in effetti
==== Preparativi polacchi ====
Riga 199 ⟶ 200:
Dopo le dure sconfitte subite dall'esercito polacco in luglio, Piłsudski capì che occorreva cambiare strategia. Durante l'offensiva dell'Armata Rossa, l'esercito polacco aveva utilizzato la tattica della difesa in linea, alla quale era stato addestrato dai consulenti militari francesi, ma che aveva disperso le unità polacche lungo un fronte che si estendeva per 1 500 km; questa tattica risultò inefficace contro un nemico che era solito portare successivi attacchi in punti diversi dello schieramento avversario per poi irrompere attraverso le brecce così create seminando il panico nelle retrovie. Piłsudski decise di adottare una strategia, che egli stesso definì in francese come "la stratégie de plein air" ("la strategia dello spazio aperto"),<ref>{{cita|Fuller 1940|Vol. I, p. 971}}.</ref><ref group="nota">"...una strategia in cui vi sia più aria che truppe negli spazi; una strategia dove lupi, pernici e lepri si possano liberamente spostare senza essere disturbati dal lavorio della guerra".<br/>Cfr. {{cita|Uruszczak|Vol. 3, p. 321}}</ref> basata sulla mobilità e sulla velocità, allo scopo di attaccare i punti deboli del nemico con forze costantemente in movimento.<ref>{{cita|Musialik|pp. 33-35}}.</ref>
La situazione per i polacchi era difficile: al nord, le armate di Tuchačevskij erano ammassate intorno a Varsavia; a sud, le armate di Egorov e la cavalleria di Budënnyj stringevano verso Leopoli. Tuttavia Piłsudski aveva un vantaggio: l'Armata Rossa si era molto allontanata dalle sue basi e conseguentemente le sue linee di rifornimento si erano allungate; la distruzione delle linee ferroviarie costringeva i sovietici a dipendere dai trasporti su strada che avvenivano in condizioni molto difficili. I due fronti sovietici, quello nord-occidentale di Tuchačevskij e quello sud-occidentale di Egorov, erano collegati da uno schieramento molto debole incentrato su Lublino<ref>{{cita|Davies|p. 32}}.</ref> A poco erano valse le pressanti richieste di Tuchačevskij al comandante supremo Kamenev di spostare verso nord le truppe operanti a sud per compattare lo schieramento: occorsero più di due settimane affinché Kamenev, dopo molteplici discussioni con Tuchačevskij, Egorov, Budënnyj e Stalin (desideroso di ottenere un successo personale occupando Leopoli), si decidesse a ordinare alla Konarmiia e alla 12ª armata di convergere a nord, troppo in ritardo perché potessero arrivare in tempo.
Inoltre, l'alto comando sovietico fu distratto dallo sviluppo delle operazioni sul fronte meridionale della guerra civile: infatti, approfittando della guerra sovietico-polacca, le forze bianche di [[Pëtr Nikolaevič Vrangel'|Vrangel']] avevano attaccato in Crimea avanzando rapidamente verso nord. Per la fine di giugno Vrangel' si era impadronito della [[Governatorato della Tauride|Tauride settentrionale]] distruggendo la 13ª armata sovietica inviata da Egorov a contrastarne l'avanzata. Questa improvvisa minaccia interna alla sopravvivenza stessa della Russia sovietica fece passare in secondo piano l'obiettivo di portare la rivoluzione nel centro dell'Europa, e quindi la stessa battaglia per la conquista di Varsavia, dirottando risorse e truppe verso il Don proprio nel momento cruciale della battaglia.<ref name="Reese49">{{cita|Reese|p. 49}}.</ref><ref name="Erickson-91,92">{{cita|Erickson|pp. 91, 92}}.</ref>
Riga 221 ⟶ 222:
[[File:Battle of Warsaw - Phase 2.png|thumb|left|Battaglia di Varsavia: il contrattacco polacco.]]
Il 13 agosto Tuchačevskij lanciò l'Armata Rossa all'attacco: la
Alle 04.00 del mattino del 16 agosto, Piłsudski ordinò la mossa decisiva: la 3ª e la 4ª armata polacca si lanciarono all'attacco verso nord-est
[[File:Battaglia Komarow.jpg|thumb|[[Battaglia di Komarów (1920)|La battaglia di Komarów]] in un dipinto di Wojciech Kossak.]]
Riga 290 ⟶ 291:
*{{cita libro |autore=Paul A. Rozumski |titolo=Poland: Lone Eagle over Europe|lingua=inglese |anno=2012 |editore=School of Advanced Military Studies, United States Army Command and General Staff College |città=Fort Leavenworth, Kansas |id={{NoISBN}} |cid=Rozumski}}
*{{cita libro |autore=R. Service |titolo=Lenin |anno=2001 |editore=Il Giornale |città=Milano |id={{NoISBN}} |cid=Service}}
*{{cita pubblicazione | autore = Robert Szymczak| anno = 1995| mese = febbraio| titolo = Polish-Soviet War: Battle of Warsaw| rivista = Military History| editore = Weider History Group| url = http://www.historynet.com/polish-soviet-war-battle-of-warsaw.htm| lingua = inglese| cid = Szymczak}}
*{{cita libro | autore = Wacław Uruszczak, Dorota Malec, Maciej Mikuła | titolo = Krakowskie studia z historii państwa i prawa| editore = Wydawnictwo UJ| città = Cracovia | lingua = polacco | anno = 2010 |id= ISBN 9788323328896|cid=Uruszczak}}
| |||