Arnold Esch: differenze tra le versioni
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{{Bio
|Nome = Arnold
|Cognome = Esch
|Sesso = M
|LuogoNascita = Altenbögge
|LuogoNascitaLink = Bönen
|GiornoMeseNascita = 28 aprile
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|Epoca = 2000
|Nazionalità = tedesco
|PostNazionalità = , specialista di [[storia medievale]]. Dal 1988 al 2001 ha diretto il ''[[Deutsches Historisches Institut Rom]]'' (DHI), ramificazione romana dell'Istituto Storico Germanico
}}
==Biografia==
Arnold Esch ha studiato storia, [[archeologia classica]] e [[scienze politiche]] a [[Università di Münster|Münster]], [[Parigi]] e [[Università di Gottinga|Gottinga]]. Nel 1964 ha conseguito il dottorato con una tesi su ''[[Papa Bonifacio IX]] e lo [[Stato pontificio]]'' (''Bonifaz IX. und der Kirchenstaat''). Ha poi lavorato come assistente a Gottinga e dal 1970 al 1973 è stato assistente presso l'Istituto Storico Germanico.
Nel 1974 ha conseguito l'[[Habilitation|abilitazione alla docenza]] con una ''[[Habilitationsschrift]]'' dal titolo ''Verhältnis von Stadt und Land am Beispiel der toskanischen Stadt Lucca'' (''Il rapporto tra città e campagna nel caso della città toscana di [[Lucca]]'') discussa a Gottinga, città in cui ha insegnato per un anno come docente e nella quale ha trascorso un altro anno come [[assegnista di ricerca]] presso l'Istituto storico germanico. Nel 1977 è divenuto professore di [[storia medievale]] presso l'[[Università di Berna]]. Dal 1988 al 2001 è stato direttore del dell'Istituto storico germanico di Roma.
==Aree e temi di studio==
Esch si è occupato principalmente della storia del [[papato]], dell'[[età comunale]], dell'[[storia italiana|Italia]] tra Trecento e Quattrocento, della fase di transizione che ha visto il ritorno del [[Papato]] dalla [[cattività avignonese
===Retaggio classico, riuso architettonico e funzione ideologica dell'antico===
Centrale, nei suoi interessi, è stato il tema della sopravvivenza, della ricezione e del retaggio culturale dell'antichità classica in epoche successive, un orizzonte in cui la prospettiva dello storico si fonde con quella dell'archeologo, in una riflessione che ha orientato i suoi studi fin dal principio e a cui si deve, nonostante la personale propensione per la [[Grecia]], l'elezione dell'[[Italia]] ad ambito privilegiato di studio, unico spazio spazio geografico e culturale in cui la sopravvivenza dell'antichità classica ha potuto dispiegarsi su un arco di tempo così ampio.
Arnold Esch ha posto rinnovata enfasi sulla funzione ideologica dell'uso degli ''[[spolia]]'' da parte dei [[poteri universali]] ([[Papato]] e [[Sacro Romano Impero|Impero]]) e [[Comune medievale|comunali]], sui modi di "percezione" estetica, "ricezione" culturale e "[[mimesi|imitazione]]" nell'[[arte medievale|arte]] e nell'[[architettura medievale|architettura]], attraverso lo studio del [[reimpiego (architettura)|reimpiego architettonico dei materiali di spoglio]].
=== Contributi alla metodologia dell'analisi storica ===
Oltre all'area storiografica, Arnold Esch ha dato contributi nel campo della metodologia storica. Già dalla sua [[Habilitationsschrift|dissertazione]] del 1974, sul rapporto tra città e campagna a [[Lucca]], basato sul discernimento di una gran mole di materiale degli archivi lucchesi, Arnold Esch ha dedicato attenzione al problema della trasmissione selettiva delle [[Fonti primarie|fonti documentali]].
In particolare, in materia di approccio critico alle fonti, la sua attenzione si è appuntata alla definizione e all'analisi del problema metodologico che si pone allo studioso allorché si valuti l'intervento non neutrale della probabilità e del caso nella [[tradizione (filologia)|trasmissione dei documenti]]: si tratta delle diverse probabilità di conservazione che influenzano il destino di sopravvivenza dei documenti in base alla loro funzione, un problema particolarmente rilevante nella preservazione dei documenti medievali, in cui la maggior possibilità di conservazione (e quindi di trasmissione alle epoche successive) è associata a funzioni nel campo dei diritti di proprietà o di esazione, laddove invece una minor possibilità di sopravvivenza era garantita ad altre tipologie documentali, come quelle attestanti transazioni e rapporti commerciali a breve termine, la cui effimera utilità ne determinava la distruzione al sopraggiungere dell'obsolescenza.
Questo diverso trattamento riservato alle determina un errore generale di prospettiva, di cui lo storico deve essere consapevole, la sensazione distorta di un [[Medioevo]] relativamente povero di rapporti di scambio commerciali e finanziari e prevalentemente intessuto di rapporti agrari e terrieri.
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==Riconoscimenti==
===Affiliazioni===
Esch è socio straniero dell'[[Accademia Nazionale dei Lincei]] e socio corrispondente dell'[[Accademia delle scienze di Gottinga]] e dell'[[Bayerische Akademie der Wissenschaften|Accademia Bavarese delle Scienze]]. È anche membro dell'Istituto archeologico tedesco della cui articolazione romana è stato direttore dal 1988 fino al 2001. Dal 1989 è socio corrispondente della Direzione Centrale dei ''[[Monumenta Germaniae Historica]]''.
Esch è inoltre collaboratore dell'[[Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani]], per cui ha redatto voci inserite nel ''[[Dizionario Biografico degli Italiani]]'', nell<nowiki>'</nowiki>''[[Enciclopedia dei Papi]]'' e nell<nowiki>'</nowiki>''[[Enciclopedia Federiciana]]'', opera editoriale, quest'ultima, del cui comitato editoriale Arnold Esch è anche componente.
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===''Festschriften''===
Gli sono state dedicate due ''[[Festschrift]]'':
*''[http://www.rm.unina.it/ebook/festesch.html Le storie e la memoria. In onore di Arnold Esch]'' ([[Firenze]], 2002) voluta da studiosi che sono stati [[borsa di studio|borsisti]] dell'Istituto storico da lui diretto, con presentazione di [[Girolamo Arnaldi]].
* [[Hagen Keller]] [[et alii|et al.]], ''Italia et Germania: [[liber amicorum]] Arnold Esch'', ([[Tubinga]], 2001), a cura di colleghi, allievi e amici.
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