Duelli nell'Iliade: differenze tra le versioni

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Riga 32:
*l'avversario rivolge talvolta all'antagonista una allocuzione offensiva: Es. stolto (gr. ''áfron''), pazzo, misero (gr. ''deilós''), cane (gr. ''kúon'').
 
*non pochi colpi vanno a vuoto<br />
In genere è usata sempre una stessa formula:<br />
Es. Alessandro «chinandosi, sfuggì alla nera Moira»<ref>''Iliade'' III, 360</ref>. Anche Ettore nello stesso modo schiva il colpo di Menelao: «chinandosi, sfuggì alla nera Moira»<ref>''Iliade'' VII, 254</ref>, oppure vengono descritti i colpi che non raggiungono l'eroe antagonista e che colpiscono invece gli scudi. Es.nel duello tra Paride e Menelao «e per primo Alessandro scagliò l'asta ... e colpì lo scudo dell'Atride»<ref>''Iliade'' III, 345-6</ref>.
Riga 44:
*Entra in campo il Dio intervenendo in maniera risolutivo ma può anche non esserci.
 
*L'eroe colpito rivolge talvolta una preghiera all'altro eroe (salvare qualcuno o onorare il suo corpo dopo la morte), oppure predice il futuro della prossima morte dell'eroe che lo ha sconfitto.<br />
Es. «Anche tu non andrai molto lontano, ma ecco ti si avvicina la morte».<ref>''Iliade'' XVI, 852-3</ref>.<br />
Ettore ad Achille: «Ti prego ... non lasciare che vicino alle navi i cani degli Achei mi sbranino, ma accetta ... i doni che ti daranno»<ref>''Iliade'',XXII, v.338-341</ref>.<br />
Ettore ad Achille: «quel giorno che Paride e Febo Apollo insieme a lui ti uccideranno»<ref>''Iliade'', XXII, 359-60</ref>.
 
*Colui il quale sta avendo la meglio nel duello schernisce l'avversario. <br />
Es. Ettore a Patroclo «Qui gli avvoltoi ti mangeranno»<ref>''Iliade'', XVI, 836</ref>.
 
*La vita (gr. ''psyké''), che è soffio, respiro, esce dalla ferita. L'ombra del vinto va nell'Ade:<br />
«La morte lo (= Patroclo) avvolse, la vita volò via dalle membra e scese nell'Ade»<ref>''Iliade XVI, 855-6</ref>.<br />
«La morte lo (= Ettore) avvolse, la vita volò via dalle membra e scese nell'Ade»<ref>''Iliade'' XXII, 361-2</ref>.