Processo Fadda: differenze tra le versioni
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L'ucciso era il capitano Giovanni Fadda, reduce delle guerre risorgimentali, dove aveva acquisito gloria, ma anche aveva perduto la viriltà. Ciò nonostante aveva sposato Raffaella Saraceni, che era particolarmente bella. La giovane lo tradisce ben presto. Incontra poi un cavallerizzo, Pietro Cardinali, che il 6 ottobre del 1877 uccide con 23 pugnalate il capitano Fadda.
Il processo si celebra nel 1879 e porta alla condanna all'[[ergastolo]] per il Cardinali. Raffaella Saraceni, riconosciuta come mandante, viene in un primo tempo condannata ai lavori forzati a vita. Dopo il ricorso in [[corte suprema di cassazione|cassazione]], sostenuto dai maggiori principi del foro italiani<ref>Il caso divenne di estrema rilevanza anche per le sue implicazioni legali e la raccolta delle difese fu pubblicata e studiata persino nelle università all'estero. Cfr. {{Cita|Rosano, Alimena, Pessina}}.</ref>, la pena è fissata in trent'anni di reclusione, che grazie al buon comportamento e a provvedimenti di clemenza, vengono ulteriormente ridotti e la Saraceni esce dal carcere dopo 10 anni.
Il fatto, che avvenne quasi contemporaneamente ad altri che ugualmente avevano interessato dame della buona società romana, impressionò grandemente l'opinione pubblica, anche se la spettacolarizzazione del processo suscitò, fin da allora, severe critiche<ref>[[Antonio Debenedetti]], ''[http://archiviostorico.corriere.it/1994/gennaio/03/Carducci_tuono_Roma_ladra_voluttuosa_co_0_9401032844.shtml E Carducci tuonò: Roma ladra e voluttuosa]''. ''[[Corriere della Sera]]'', 3 gennaio 1994, pag. 13.</ref>.
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