Cesvi: differenze tra le versioni

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Principio ispiratore dei fondatori è che lo sviluppo non si esporta, ma dev'essere autonomo e far leva sulle risorse sociali e storico-culturali del territorio d'azione e che per realizzarsi ha bisogno anche della partecipazione dei beneficiari.
 
I primi progetti di Cesvi, varati negli [[anni 1980|anni ottanta]], si concentrano in America Latina: il ritorno della [[democrazia]] in [[Uruguay]], [[Brasile]], [[Perù]], [[Argentina]] e [[Cile]] permette all'associazione di sviluppare iniziative a favore di cooperative e organizzazioni sociali, sindacali e culturali, in precedenza costrette alla clandestinità dalla dittatura. [[Montevideo]] diventa la prima sede straniera di Cesvi per gestire il suo primo progetto internazionale di sviluppo. L'operazione, finanziata dal [[Ministero degli Esteri|ministero italiano degli esteri]], è un piano di sviluppo agricolo in Uruguay con la collaborazione degli ex esuli politici del [[FrenteFronte AmplioAmpio]] che dopo essersi rifugiati in Italia possono rientrare nel loro paese finalmente libero. Il progetto prevede anche una ricerca qualitativa sull'operazione da parte uruguaiana che, pubblicata nel [[1993]], evidenzierà grandi meriti, ma anche punti di debolezza che serviranno a migliorare e ottimizzare i progetti successivi dell'associazione in quelle aree.
 
Nel frattempo l'attività educativa di Cesvi si muove in Italia e in Europa nel promuovere la solidarietà e raccogliere consenso attorno alle esigenze delle popolazioni più povere del mondo. Importante è l'inizio della collaborazione tra Cesvi e le scuole alle quali l'associazione fornisce gli strumenti adeguati per far fronte al crescente numero di alunni stranieri. Tra le iniziative più rilevanti, la valigia didattica progettata fra il [[1991]] e il [[1992]] da [[Tullia Colombo]] per gli educatori della scuola italiana che contiene anche il [[cartone animato]] ''Tulilem'' realizzato da [[Bruno Bozzetto]] e sceneggiato da [[Giusi Quarenghi]].