Microfono: differenze tra le versioni
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* Il microfono magnetico sfrutta la [[legge di Lenz]] per convertire il movimento di una [[membrana]] (la parte destinata a raccogliere le pressioni sonore) in [[corrente elettrica]], grazie ad un avvolgimento di filo [[conduttore]] sottilissimo meccanicamente fissato alla membrana stessa; tale avvolgimento è immerso nel [[campo magnetico]] generato da un nucleo di [[magnete]] permanente.
* Il microfono a carbone sfrutta la variazione di [[resistività]] della polvere di [[Carbone (roccia)|carbone]] sottoposta alle pressioni meccaniche della membrana.
* Il microfono a [[condensatore]] ([[electret]]) sfrutta le variazioni della capacità del condensatore creato da una lamina di [[metallo]] fissa ed una mobile (la membrana). Il microfono a condensatore ha caratteristica fondamentalmente direzionale, quindi adatto per segnali sonori provenienti da grandi distanze. Viene spesso impiegato nella sonorizzazione di filmati naturalistici (ad es. cinguettii di uccelli a notevole distanza). Altri impieghi del microfono a condensatore sono: conferenze, televisione (microfoni a cella per cravatta) traduzioni simultanee ecc. Il microfono a condensatore, basato sulla variazione del campo elettrico, per funzionare ha bisogno di una batteria di alimentazione che viene utilizzata per generare il campo elettrico necessario. Molto spesso tali microfoni, specialmente se di buona qualità, sono composti da due moduli separati: il modulo di alimentazione (con batteria da 5,6V) ed il modulo microfono vero e proprio che può essere ad una, due o quattro celle per distanze piccole medie e grandi. La batteria potrebbe essere eliminata nel caso che l'amplificatore al quale viene allacciato
[[Categoria:Elettronica]]
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