Miguel Delibes: differenze tra le versioni

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Nel [[1950]] ha scritto, con uno stile più stringato e sciolto, ''El camino'' (''La strada'') che narra la storia di un ragazzo di undici anni che, la notte prima della partenza per la città dove andrà a proseguire gli studi per volere del padre, non riuscendo ad addormentarsi, ricorda in modo nostalgico la sua breve esperienza [[campagna|campagnola]]. L'[[autore]] utilizza spesso il [[discorso indiretto libero]] attenuando così la tristezza del [[personaggio immaginario|personaggio]] filtrandola con il distacco del [[narratore]].
 
Nel [[1953]] ha pubblicato ''Mi idolatrado hijo Sisí'' (''Il mio adorato figlio Sisí''), simile nello stile alle opere degli esordi, dove tratta la vita della [[borghesia]] di [[provincia]] in una città che sembra rispecchiare quella di [[Valladolid]] e racconta la storia di un ipocrita che gestisce affari e sentimenti con lo stesso stile freddamente calcolatore, restando però colpito da [eventi imprevisti che avranno la loro conclusione nella [[guerra civile]].
 
Più agevoli nella struttura e con la prevalenza del discorso sull'intreccio sono i due romanzi, ''Diario de un cazador'' (''Diario di un cacciatore'') del [[1955]] con il quale otterrà il [[Premio Nazionale della Letteratura spagnola]] (Premio Nacional de Literatura de España) e ''Diario de un emigrante'' (''Diario di un emigrante'') del [[1958]], che narrano le vicende di un bidello di una città di provincia che annota, con un [[lessico]] [[gergo|gergale]], le sue esperienze di caccia in Castiglia e quelle lavorative in [[Cile]] e che alla fine ritorna a casa dove ritrova quei valori genuini che gli riempiono la vita. I due romanzi fanno parte di una trilogia che verrà completata con il ''Diario de un jubilado'' (''Diario di un pensionato'') nel [[1966]] e verrà scritta nell'abituale lessico dell'autore.
 
I due romanzi che seguono saranno intesitesi alla salvaguardia della [[lingua castigliana]] e presenteranno più ampi esempi di diversi tipi di parlata, alternando le storie di città, come in ''La hoja roja'' (''La foglia rossa'') del [[1959]] che rappresenta il mondo provinciale visto con gli occhi di un vecchio vedovo e della sua giovane domestica analfabeta, e le storie di rurali come in ''Las ratas'' (''I ratti'') del [[1962]] costruito a partire da una successione di aneddoti [[autobiografia|autobiografici]] nei quali egli evoca l'ambiente contadino degli emarginati.
 
Nei difficili [[anni 1960|anni sessanta]] Delibes arriva a una nuova [[forma]] di scrittura [[esperimento|sperimentale]] rendendo più ampia la [[mimesi]] a sacrificio della [[diegesi]] come si può osservare dalla sua opera maestra ''Cinco horas con Mario'' (''Cinque ore con Mario'') pubblicata nel [[1966]]. Si tratta di un lungo [[monologo]] di Menchu, la moglie di Mario (un professore di [[letteratura]] con ideologie di sinistra, che ha passato un lungo periodo in carcere durante la dittatura di [[Francisco Franco|Franco]]), borghese di [[Destra (politica)|destra]] e con idee [[Reazione (politica)|reazionarie]], davanti al cadavere del marito la notte precedente i funerali. La vedova, malgrado ostenti il suo cordoglio ad amici e parenti, vive quella morte come un tradimento e, prendendo spunto da alcuni [[verso|versi]] della [[Bibbia]] che il marito era solito leggere, inizia ad apostrofare il [[cadavere]] con una sequela di recriminazioni.
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Il tema principale è quello della [[mutaforma|metamorfosi]] animale e narra le vicende di un contabile che, avendo posto domande sul senso del proprio lavoro, viene condannato al lavoro nei campi. Deve coltivare una siepe e alla fine rimane prigioniero fra le piante e viene trasformato in un agnello. Esiste quindi una evidente [[morale]] e l'autore vuole così rappresentare il degradarsi dell'uomo attraverso il passaggio dalla [[lingua (linguistica)|lingua]] umana al verso animale.
 
Il romanzo ''El Prìncipepríncipe destronado'' (Il principe senza trono) del [[1974]] ha un carattere più leggero e narra la storia di un bambino di quattro anni che, sconvolto per la nascita di una sorellina, guarda al mondo degli adulti in modo critico.
 
Nel [[1973]] è stato chiamato a far della [[Real Academia Española]]. Nel novembre [[1974]] la morte della moglie Ángeles, fece precipitare lo scrittore in una [[depressione (malattia)|depressione]] durata quasi tre anni; poco dopo venne pubblicata la sua opera ''[[Las guerras de nuestros antepasados]]'' (''Le guerre dei nostri antenati'') ([[1975]]). Prese pieno possesso del suo titolo di accademico il 25 maggio [[1975]] e nel suo discorso d'ingresso trattò di ''El sentido del progreso desde mi obra'', che verrà pubblicato nel [[1979]] col titolo di ''[[Un mundo que agoniza]]''.
 
Nel romanzo ''Las guerras de nuestros antepasados'' (''Le guerre dei nostri antenati'') del [[1975]] così come nel precedente Delibes, per prendere le distanze da ciò che racconta e affermare la sua [[etica]], utilizza un punto di vista insolito. In ''Las guerras de nuestros antepasados'', attraverso la finta trascrizione di un [[dialogo]] che avviene tra un carcerato, recluso per un [[omicidio]] che non ha commesso, e il [[medico]] dell'[[ospedale]] del [[Prigione|carcere]], si parla di un uomo di umili origini, PacìficoPacífico, che racconta come sia stato contaminato dalla violenza a causa delle vite burrascose del padre, del nonno e del bisnonno.
 
Nel [[1978]] ha pubblicato ''El disputado voto del señor Cayo'' (edito in [[Italia]] con il titolo ''Per chi voterà il signor Cayo?''<ref>Miguel Delibes, "Per chi voterà il signor Cayo?", [[Torino]], [[Società Editrice Internazionale|Sei]], 1982</ref>), dove si comprende come l'autore sia cauto nei confronti del passaggio dalla [[dittatura]] alla [[democrazia]], e riduce quella che era stata la grande [[propaganda]] [[elezione|elettorale]] del [[1977]] alla minuscola dimensione di due candidati che si combattono per il [[voto (politica)|voto]] di un solo elettore che se ne fa beffe con saggezza contadina.
 
Nel [[1982]] ha pubblicato ''Los santos inocentes'' (''I santi innocenti''), dove racconta la degradazione di una famiglia rurale del [[Sud]] della Spagna. In esso l'autore contrappone il diverso tenore di vita dei signori, colti e cinici e dei contadini, miseri e semplici. Dal romanzo è stato tratto nel [[1984]] un film, diretto dal [[regista]] [[Mario Camus]], che ha riscosso un ottimo successo.
 
Tra le sue ultime pubblicazioni, di tono più lieve e con accenti [[umorismo|umoristici]], si ricordano ''Cartas de amor de un sexagenario voluptuoso'' del [[1983]], storia interamente raccontata in prima persona dal protagonista, un pensionato sessantenne che, avendo risposto all'inserzione sul giornale di una signora, intreccia con lei un romantico [[epistolario]]. Ma quando alfine avverrà il primo incontro, questo diventerà anche l'ultimo perché la donna ha nel frattempo iniziato una relazione con un [[Amicizia|amico]] del protagonista, più anziano ma più intraprendente.
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In ''Señora de rojo sobre fondo gris'' del [[1991]], la voce del [[narratore]] è quella di un [[pittore]] che, sullo sfondo del regime franchista ormai alla deriva (siamo nel [[1975]]), persa la sua vena [[creatività|creativa]], racconta alla figlia che si trova in carcere a causa delle posizioni politiche, della moglie, rendendole omaggio in una sorta di retrospettiva dai caratteri [[elegia]]ci.
 
Dopo aver aggiornato nel [[1995]] la storia del bidello nel ''Diario de un jubilado'' (''Diario di un pensionato''), lo scrittore affronta per la prima volta nel [[1998]] con ''El hereje'' (''L'Ereticoeretico''), il [[romanzo storico]]. Il [[libro]], che l'autore dedica alla ''sua città'', tratta della [[persecuzione]] dei [[Luteranesimo|luterani]] da parte dell'[[Inquisizione spagnola]] a Valladolid nel [[secolo XVI]] ai tempi di [[Carlo V]] e rappresenta un documento a favore della libertà religiosa. Con questa opera Delibes ottenne, nel [[1999]], il "''Premio Nacional de Literatura de España''".
 
Di minor rilevanza è la sua attività nel campo della [[narrativa]] breve, come ''La partida'' (''La partita'') del [[1954]], ''Siestas con viento sur'' (''Siesta con vento sud'') del [[1957]] che ottenne il [[Premio Fastenrath]] e ''La mortaja'' (''Il sudario'') del [[1970]].
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==Premi==
* [[Premio Nadal]], per ''[[La lunga ombra del cipresso|La sombra del ciprés es allargada]]'' ([[1947]]).
* [[Premio Nacional de Narrativa]], per "''[[Diario de un cazador]]"'' ([[1956]]).
* [[Premio Fastenrath]] della [[Real Academia Española]], per "''[[Siestas con viento sur]]"'' ([[1957]]).
* Premio della ''Fundación Juan March'' per "''[[La hoja roja]]"'' ([[1959]]).
* [[Premio Nacional de la Crítica]], per "''[[Las ratas]]"'' ([[1962]]).
* Eletto membro della [[Real Academia Española|Real Academia de la Lengua]] ([[1975]]).
* [[Premio Príncipe de Asturias de las Letras]] ([[1982]]).
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* Investito Dottore Honoris Causa dalla [[Università di Alcalá]] di [[Alcalá de Henares]] ([[1996]]).
* [[Premio Luka Brajnovic]] della Comunicazione, concesso dalla [[Università di Navarra]] ([[1997]]).
* [[Premio Nacional de Narrativa]], per "''[[El hereje]]"'' ([[1999]]).
* Medaglia d'oro al merito nel lavoro ([[1999]]).
* Medaglia d'oro al Merito Turistico del Governo di [[Cantabria]] ([[2006]]).
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*''Cartas de amor de un sexagenario voluptuoso'' (1983)
*''La censura en los años cuarenta'' (1984)
*''Kastila zaharreko kontu zaharrak'' (''Vecchie storie di Castiglia la vecchia'')(1985)
*''El tesoro'' (1985)
*''Tres pájaros de cuenta'' (1987)