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Il '''teatro ex chiesa di San Nicolò''' unsi tempotrova èa valle della [[Duomo di Spoleto|cattedrale]], in una zona di espansione urbanistica tardomedievale. Un tempo statoera uno dei più importanti edifici sacri didella Spoletocittà e un attivo centro culturale. Dopo il recupero dell'intero complesso architettonico, comprensivo deldi chiesa, convento e di due chiostri, avvenuto nel [[1960]], l'edificio svolge contemporaneamente funzioni di teatro, di centro espositivo e di centro congressi.
 
==Storia==
===La chiesa===
Probabilmente una chiesa denominata ''chiesa di [[san Nicola di Bari]]'', viene edificata subito dopo la morte del santo nel [[IV secolo]], ma se ne ha certezza solo nel [[1089]], quando una chiesa di modeste dimensioni così titolata, risulta consacrata. Non distante si trova un'altra piccola chiesa dedicata a [[San Massimo|san Massimo]]. Nel [[1264]] i [[Frati agostiniani|frati eremiti di sant'Agostino]], di stanza nella [[Chiesa di San Salvatore (Spoleto)|chiesa di san Salvatore]], acquistano l'area dellele due chiese e di alcune abitazioni contigue, che adattano a convento<ref name="L'Umbria">{{cita libro | | autore1=Lamberto Gentili|autore2=Luciano Giacché|autore3= Bernardino Ragni|autore4= [[Bruno Toscano]] | |titolo= L'Umbria, Manuali per il Territorio. Spoleto|anno= 1978 |editore= Edindustria | città=Roma|p=58}}</ref>. Nel [[1304]], inpongono luogo delle due chiese, pongonosolennemente la prima pietra di un nuovo grande tempio dedicato al vescovo di Bari, a san Massimo e a [[sant'Agostino]]., <br>Iche fraticopre vi restano fino ai primi dell'ottocento. Qualche anno prima era iniziato un progressivo declino delll'intera struttura,area maggiormenteprecedentemente dellaoccupata chiesa;dalle responsabilidue erano stati in parte i soldati spagnoli, che vi avevano abitato causando seri danni agli edifici, e in parte il [[terremoto]] del [[1767]]chiese. <br>
Nel [[1823]] ormai l'imponente architettura viene utilizzata come [[fienile]]. Dopo il crollo del tetto causato da un incendio nel [[1849]], si succedono le più strane destinazioni: [[fucina]] di fabbro ferraio, [[cabina elettrica]], mercato coperto di [[tartufi]], [[officina meccanica]] per riparazioni di [[Macchina a vapore|macchine a vapore]], fabbrica di pesi e misure. Nel [[1873]] viene demolito il campanile aggiunto nel quattrocento.
 
Per tutto il quattrocento e cinquecento diventa il luogo dove un discreto numero di eruditi cittadini, amanti della cultura e delle arti, si riunisce abitualmente, probabilmente sotto l'impulso dei dotti frati Agostiniani. Tra loro: Gregorio Elladio, maestro d'[[Ariosto]], [[Pierleone Leoni]], Pier Filippo Martorelli, Pierfrancesco Giustolo, Clarelio Lupo, Mascellari, Garofani; nel '500 Giovanni Martani, Giacomo Filippo Leoncilli, Dolce Lotti, Ermodoro Minervio, [[Severo Minervio]], Benedetto Egio, Fabio Vigili, Sillani, Amaranti, Mario Favonio, Evenzio Pico; quasi certamente si trattava delle riunioni dell'''[[Accademia degli Ottusi]]'', futura ''Accademia spoletina''<ref>{{Cita libro|nome=Luigi|cognome=Fausti|titolo=Accademia spoletina (notizie storiche)|altri=Ristampa accresciuta e aggiornata a cura di: Fabrizio Antolini, [[Giuseppe Chiaretti]], Lionello Leonardi, Silvestro Nessi|editore=Accademia spoletina|anno=1977|città= Spoleto|pp=9 e 12}}</ref>. Il convento dispone anche di una nutrita biblioteca, ordinata dall'[[umanista]] e [[astrologo]] [[Pierleone Leoni]], medico personale di [[Lorenzo de Medici]]. Nel [[1512]] vi dimora un illustre ospite: [[Martin Lutero]]<ref name="L'Umbria"/>.
===Il convento===
 
<ref name="L'Umbria"/>
I frati vi rimangono fino ai primi anni dell'800, ma già nel [[XVII secolo]] era iniziato un progressivo declino dell'intera struttura, maggiormente della chiesa; responsabili erano stati in parte i soldati spagnoli, che vi avevano abitato causando seri danni agli edifici intorno al [[1745]], e in parte il [[terremoto]] del [[1767]]. <br>
===I chiostri===
Nel [[1823]] ormai l'imponente architettura viene utilizzata come [[fienile]]. Dopo il crollo del tetto causato da un incendio nel [[1849]], si succedono le più strane destinazioni: [[fucina]] di fabbro ferraio, [[cabina elettrica]], mercato coperto di [[tartufi]], [[officina meccanica]] con [[fonderia]] in [[bronzo]] per riparazioni di [[Macchina a vapore|macchine a vapore]], fino a fabbrica di pesi e misure, intorno al 1905. NelGià nel [[1873]] vieneera stato demolito il [[campanile]] aggiunto nel quattrocento.
 
Sono nel [[1960]] il comune e la [[soprintendenza]] procedono con il restauro del secondo chiostro, mentre per il ripristino sia delle chiesa sia del convento si dovrà attendere il [[1967]]. Contribuiscono all'opera estremamente impegnativa lo stato, il comune, la [[Cassa di risparmio]] e l'associazione ''Amici di Spoleto''. La prima mostra ospitata nel [[1966]] allestita da ''Italia nostra'', è proprio una mostra documentaria dell'intero complesso.
 
==Descrizione==
[[File:San Nicolò portale.jpg|thumb|San Nicolò portale]]
La chiesa ha pianta rettangolare, con quattro angoli rinforzati da robusti [[contrafforti]]; in fondo si conclude con un'altissima abside poligonale su cui si aprono eleganti bifore. La facciata è a due spioventi di calcare locale in conci, oggi è priva del rosone; il portale, ad arco acuto con pilastrini coronati da capitelli, è sormontato da una ghiera fogliata che racchiude una lunetta affrescata. E' costituita da una sola navata con resti di affreschi, copertura a capriate
[[File:San Nicolò tribuna.jpg|thumb|left|San Nicolò tribuna]]
 
===Il convento===
 
===I chiostri===
[[File:San Nicolò il Chiostro.jpg|thumb|San Nicolò il Chiostro]]
[[File:San Nicolò Scuilture.jpg|thumb|left|San Nicolò Scuilture]]
[[File:San Nicolò - Chiostro.jpg|thumb|San Nicolò - Chiostro]]
 
[[File:San Nicolò interno.jpg|thumb|left|San Nicolò interno]]
==Note==
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