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Il primo tunnel, quello più settentrionale tra i [[tunnel superiori dell'Hudson]], venne originariamente costruito senza l'utilizzo di uno [[Fresa meccanica a piena sezione|scudo di scavo]] o una struttura in ferro poiché il capo ingegnere del tempo, Dewitt Haskin, credeva che il limo del fiume fosse abbastanza forte da mantenere, con l'utilizzo dell'aria compressa, la forma del tunnel fino alla costruzione del rivestimento in mattoni. Il piano di Haskin era quello di scavare il tunnel e riempirlo di aria compressa per espellere l'acqua e tenere in posizione le lastre di ferro; riuscirono a costruire il tunnel con tale metodo solo per circa 370 metri a partire da [[Jersey City]], fino a quando una serie di esplosioni, tra cui una particolarmente grave nel [[1880]] che provocò la morte di 20 operai, causarono la sospensione del progetto a tempo indeterminato.
Quando la New York and Jersey Tunnel Company, nel [[1902]], il capo ingegnere Charles M. Jacobs decise di impiegare un diverso metodo per lo scavo dei tunnel; tale metodo prevedeva l'utilizzo di strutture tubolari in [[ghisa]] che sarebbero state spine nel fondo del fiume. Il fango spostato sarebbe stato, poi, spalato e trasportato in superficie, inoltre, alcune volte, per facilitarne la rimozione, veniva cotto con torce a cherosene. Anche il secondo dei tunnel superiori venne costruito con questo metodo. Entrami i tunnel furono completati nel [[1906]]. In seguito, una seconda coppia di tunnel, detti [[tunnel inferiori dell'Hudson]], vennero costruiti 2 km a sud dei primi, la loro costruzione iniziò nel [[1906]] e venne terminata nel [[1909]]. Anche questi tunnel vennero costruiti con il metodo della
Le estremità orientali delle gallerie, situate a [[Manhattan]], vennero, invece, costruite con il metodo ''[[Galleria (ingegneria)#Tecniche di realizzazione|cut and cover]]'', noto in italia anche come ''metodo Milano''.
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