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Il conflitto del delta del Niger è nato nei primi anni 90 a causa di tensioni tra le multinazionali produttrici di petrolio ed un numero di gruppi etnici della zona del delta che si sono sentiti defraudati e sfruttati, in particolare il gruppo degli Ogoni e quello degli [[Ijaw]]. I contrasti politici ed etnici sono continuati per tutti gli anni 90 a dispetto della conversione alla democrazia e dell'elezione dle governo di [[Obasanjo]] nel 1999. La competizione per la conquista dell'oro nero ha portato ad innumerevoli violenze fra gruppi etnici causando la militarizzazione dell'intera regione che è stata occupata da milizie quali l'esercito della Nigeria e forze di polizia (tra cui la Polizia Mobile paramilitare, MOPOL). Le vittime di crimini legate al conflitto quasi sempre evitano di cercare giustizia con azioni legali a causa della dilagante impunità degli esecutori e dei responsabili di questi [[crimini contro l'umanità|abusi dei diritti umani]]. Ciò ha creato un devastante circolo vizioso di violenza facendo degenerare il conflitto in vere e proprie guerriglie a sfondo etnico. I conflitti a livello regionale ed a sfondo etnico sono così numerosie diversificati che è pressochè impossibile e poco pratico farne una catalogazione dettagliata.
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[[Image:NigerDeltaStates.png|thumb|325px|Mappa della Nigeria che mostra gli stati tipicamente considerati facenti parte del delta del Niger: 1. [[Abia]], 2. [[Akwa Ibom]], 3. [[Bayelsa]], 4. [[Cross River]], 5. [[Delta (stato)|Delta]], 6. [[Edo (stato)|Edo]], 7.[[Imo (stato)|Imo]], 8. [[Ondo]], 9. [[Rivers]].]]
 
La Nigeria, dopo circa quattro di decenni di produzione ininterrotta di petrolio, è diventata, dagli inizi degli anni novanta, completamente dipendente a livello economicaeconomico dall'estrazione petrolifera, generando con la produzione del grezzo il 40% del [[prodotto interno lordo]] (2000). A dispettadispetto delle incredibili ricchezze generate dal petrolio, i benefici della produzione di questa materia prima hanno toccato marginalmente la popolazione nativa che solo lentamente, dagli anni sessanta in poi, hanno cominicato ad abbandonare le campagne e quella che è sempre stata la loro attività principale: l'agricoltura. La produzione annuale di prodotti agricoli è crollata nell'ultima decade del XX secolo; la produzione di cacao è diminuita del 43% (la Nigeria era una delle più grandi esportatrici di cacao negli anni sessanta); la produzione del grano è diminuita del 29%, quella del cotone del 65%, quella di arachidi del 64%. <ref name=vultures>[Where Vultures Feast](Okonta and Douglas, 2001)</ref>. A differenza del pur considerevole numero di nigeriani impiegati nell'industria petrolifera, la maggior parte degli strati della popolazione, specialmente di quella del delta del Niger, sono rimasti poveri e degradati esattamente come negli anni sessanta.
 
Il delta del Niger ha una popolazione stabilmente in crescita stimata in circa 30 milioni di persone (2005), il 23% circa della popolazione totale della Nigeria. La densità abitativa è tra le più alte del mondo con 265 individui per chilometro quadrato (riferimento: [[Commissione per lo sviluppo del Delta del Niger]], NDDC). Questa popolazione si sta espandendo al ritmo del 3% all'annao e la capitale del petrolio, [[Port Harcourt]], sta subendo una enorme crescita urbana. La povertà e l'urbanizzazione hanno portato ad uno stato in cui la corruzione è un fatto acquisito. Lo scenario risultante vede una incredibile urbanizzazione non accompagnata da sviluppo economico; di qui la disoccupazione a livelli intollerabili. La popolazione è stata forzata a distruggere lo stesso ecosistema che era basilare per il loro sostentamento<ref name=vultures/>.
 
=== TheIl casecaso ofdegli OgonilandOgoni (1992-1995) ===
The Delta region has a steadily growing population estimated to be over 30 million people [[as of 2005]], accounting for more than 23% of Nigeria's total population. The population density is also among the highest in the world with 265 people per kilometre-squared (reference [[NDDC]]). This population is expanding at a rapid 3% per year and the oil capital, [[Port Harcourt]], along with other large towns are growing quickly. [[Poverty]] and [[urbanization]] in Nigeria are on the rise, and official corruption is considered a fact of life. The resultant scenario is one in which there is urbanization but no accompanying economic growth to provide jobs. This has ironically forced the growing populace to begin destroying the ecosystem that they require to sustain themselves<ref name=vultures/>.
La zona del gruppo etnico degli Ogoni è un'area di 404 miglia quadrate situata nel sud-est del delta del Niger. Giacimenti di petrolio furono scoperte nelle terre degli Ogoni nel 1957, appena un anno dopo la scoperta del primo deposito di grezzo di tutta la Nigeria. Ciò ha portato, nei due decenni successivi, la Shell e la Chevron ad insediarsi stabilmente nella regione. Il popolo degli Ogoni, una minoranza etnica di circa mezzo milione di individui, è stata costretta ad abbandonare la loro terra per lasciarla alle multinazionali senza nessun preavviso o consultazione preventiva. Quasta azione è stata supportata inoltre da una legge costituzionale che ha reso il governo nigeriano l'unico proprietario e l'unico detentore dei diritti di tutto il territorio nigeriano; il compenso per l'abbandono delle terre di origine sarebbe stato valutato in base al valore dei raccolti prodotti nella regione al tempo dell'acquisizione e non sul valore effettivo degli stessi appezzamenti. Il governo nigeriano avrebbe poi potuto distribuire le terre alle compagnie petrolifere, calpestando ogni forma di diritto umano e scatenando la scintilla per gli attuali conflitti, etnici e non<ref name=HRW99>[http://www.hrw.org/reports/1999/nigeria The Price of Oil: Corporate Responsibility and Human Rights Violations in Nigeria's Oil Producing Communities] (Human Rights Watch, 1999)</ref>.
 
=== The case of Ogoniland (1992-1995) ===
{{see also|Movement for the Survival of the Ogoni People}}
 
{{see also|Ken Saro-Wiwa}}
 
[[Ogoniland]] is a 404 square-mile region in the southeast of the [[Niger Delta]] basin. Economically viable oil was discovered in Ogoniland in [[1957]], just one year after the discovery of Nigeria's first commercial petroleum deposit, with [[Royal Dutch Shell|Shell]] and [[Chevron Corporation|Chevron]] setting up shop throughout the next two decades. The [[Ogoni people|Ogonis]], a minority ethnic group of about half a million people who call Ogoniland home, and other ethnic groups in the region attest that during this time, the government began forcing them to abandon their land to oil companies without consultation, and offering negligible compensation. This is further supported by a 1979 constitutional addition which afforded the federal government full ownership and rights to all Nigerian territory and also decided that all compensation for land would "be based on the value of the crops on the land at the time of its acquisition, not on the value of the land itself." The Nigerian government could now distribute the land to oil companies as it deemed fit <ref name=HRW99>[http://www.hrw.org/reports/1999/nigeria The Price of Oil: Corporate Responsibility and Human Rights Violations in Nigeria's Oil Producing Communities] (Human Rights Watch, 1999)</ref>.
 
The [[1970s]] and [[1980s]] saw the government's empty promises of benefits for the Niger Delta peoples fall through, with the Ogoni growing increasing dissatisfied and their environmental, social, and economic apparatus rapidly deteriorating the [[Movement for the Survival of the Ogoni People]] (MOSOP) was formed in 1992. MOSOP, spearheaded by Ogoni playwright and author [[Ken Saro-Wiwa]], became the major campaigning organization representing the [[Ogoni people]] in their struggle for ethnic and environmental rights. Its primary targets, and at times adversaries, have been the Nigerian government and the oil company [[Royal Dutch Shell]].